Alieno
Roy Menarini
Bruno Roberti
Parte introduttiva
di Roy Menarini
L'a., inteso come forma di vita extraterrestre, offre diversi spunti di riflessione come numerosi altri motivi topici della fantascienza. [...] una varietà di extraterrestri (i Seleniti, abitanti della Luna) simili più a simpatici diavoli che a mostri dell'inconscio, come conferma il fatto che furono interpretati da acrobati delle Folies-Bergères. Bisogna invece attendere due decenni per ...
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Semiologia del cinema
Michel Marie
La s. del c. costituisce uno degli approcci teorici all'arte cinematografica più conosciuti a livello internazionale (v. estetica del cinema). Il termine semiologia [...] dal momento in cui quest'ultima ha iniziato a interessarsi ai rapporti che legano i segni e i simboli all'inconscio e quindi alla produzione letteraria e poi artistica, nel senso più ampio dell'espressione.
Le grandi fasi della semiologia del ...
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Fenomeno legato alla diffusione del cinema e alla connessa popolarità degli attori protagonisti (divi) che li rende, presso il grande pubblico, oggetto di fanatica ammirazione. Portando l'attore in primo [...] divistica ha rispecchiato e rispecchia i mutamenti del costume, la psicologia delle masse, i desideri delle moltitudini, l'inconscio collettivo, i modelli di comportamento proposti dalla società. Parimenti, il d. è stato sempre alimentato da un ...
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Franco Cambi
Favola
C'era una volta… e c'è ancora, il libro per ragazzi
Scrivere per i ragazzi oggi
di Franco Cambi
16 febbraio
Esce in libreria l'attesissima traduzione italiana di Harry Potter e il [...] (paterno-amicale) dell'aviatore. Ma l'altro grande 'bacino' che alimenta, deve alimentare, lo scrivere-per-i-ragazzi è proprio l'inconscio infantile/puberale; ci si richiama alle ansie del bambino e alle sue paure, ma anche ai suoi bisogni e alle sue ...
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Wise, Robert
Lorenzo Esposito
Regista cinematografico statunitense, nato a Winchester (Indiana) il 10 settembre 1914. Nelle sue opere l'esigenza di chiarezza e la linearità d'intenti confluiscono in [...] . Il western atipico Blood on the Moon (1948; Sangue sulla Luna o Vento di terre selvagge) è invece una sorta di epica dell'inconscio, pronta a esplodere in sequenze di folle violenza. The set-up (1949; Stasera ho vinto anch'io), uno dei più bei film ...
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Mezzogiorno, Vittorio
Diego Del Pozzo
Attore cinematografico e teatrale, nato a Cercola (Napoli) il 16 dicembre 1941 e morto a Milano il 7 gennaio 1994. Spirito anticonformista, sempre alla ricerca [...] Stein (1991; Grido di pietra) di Werner Herzog, girato tra le montagne della Patagonia; si misurò con le mistificazioni dell'inconscio in La condanna (1991) di Marco Bellocchio, e, infine, con la rivisitazione del mito ebraico in Golem ‒ L'esprit de ...
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Malerba, Luigi
Arnaldo Colasanti
Pseudonimo di Luigi Bonardi, scrittore e sceneggiatore, nato a Berceto (Parma) l'11 novembre 1927. Il grottesco, la propensione per una fantasia a volte straniante e [...] ampie. A parte La prossima volta il fuoco (1993) di Fabio Carpi (la cui sceneggiatura appare votata all'investigazione dell'inconscio), il film Sono stato io! (1973) di Lattuada parte da una sceneggiatura che si rivela un buon canovaccio di commedia ...
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Cahiers du cinéma
Giorgio De Vincenti
Rivista francese con periodicità mensile, nata nel 1951 (il primo numero ad aprile), sulle orme della seconda serie di "La revue du cinéma" (1946-1949) diretta [...] . In opposizione alle avanguardie storiche, i C. du c. proposero una diversa avanguardia per il cinema contemporaneo. All''inconscio cinematografico' del 'cinema puro' dadaista e surrealista, Bazin contrappose (Le pour et le contre, nr. 4, luglio ...
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Balázs, Béla
Marco Vallora
Pseudonimo di Hermann Bauer, scrittore, teorico del cinema e sceneggiatore ungherese, nato a Szeged il 4 agosto 1884 e morto a Budapest il 17 maggio 1949. Con capillare completezza [...] montaggio, riesce a dare "consistenza […] a ciò che è invisibile" (p. 131) e stabilisce addirittura un contatto con l'inconscio dello spettatore. Dalla Germania, dove aveva trascorso alcuni anni, nel 1932, alla vigilia dell'avvento di Hitler, B. si ...
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Ambiguità
Alessandro Cappabianca
Nel suo studio sull'a. nel linguaggio poetico (Seven types of ambiguity), la cui prima edizione risale al 1930, W. Empson riconosceva che l'operare dell'a. è alla radice [...] grado di inventare per l'arte l'equivalente della lotta di classe (per la società) o dello scontro tra conscio e inconscio (per l'apparato psichico). Da parte sua, si limitava a sottolineare il fatto che "se due forze contrarie vanno individuate in ...
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inconscio
incònscio agg. e s. m. [dal lat. tardo inconscius, comp. di in-2 e conscius «conscio»] (pl. f. -sce o -scie). – 1. agg. Di fenomeno interno (impulso, inclinazione, istinto, atto, ecc.) che non giunge a livello della coscienza; o,...
es
(o Es) 〈ès〉 pron. neutro sostantivato, ted. (propr. «ciò, esso»), usato in ital. come s. m. (e per lo più con iniziale maiuscola). – Nella teoria psicanalitica freudiana, termine – mutuato dall’opera dello psicologo ted. G. Groddeck (1866-1934),...