Anchise
Giorgio Padoan
Principe troiano, figlio di Capi; dalla dea Venere ebbe il figlio Enea. A. è uno dei personaggi principali dell'Eneide: pio e ossequiente al volere degli dei, rappresenta i valori [...] morte del vecchio A. in Sicilia (Pd XIX 132) e la discesa all'Inferno di Enea per rivederlo (Cv IV XXVI 9), rivivendone in particolare l'incontro comprendere alcuni aspetti fondamentali del pensiero dantesco: D. presta infatti completa fiducia ...
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Ariosto, Ludovico
Gianvito Resta
I rapporti tra A. e D. si rilevano, a un'attenta lettura, più ricchi e complessi di quanto fosse lecito supporre, tenuto anche conto che l'A. non cita mai D. nella sua [...] gli amori ", mutuato dal noto Pg XIV 109). Esemplare è poi l'utilizzazione del linguaggio comico dantesco (ovviamente con quella particolare predilezione per l'Inferno che, presente in tutta l'opera dell'A., si attenua solo nei Cinque Canti), piegato ...
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Magalotti, Lorenzo
Michele Messina
Letterato, poeta e scienziato, nato a Roma da famiglia fiorentina nel 1637, morto a Firenze nel 1712; accademico del Cimento e della Crusca, arcade con il nome di [...] e si compiaceva di arricchire la propria pagina con parole dantesche e con intere citazioni di versi, tanto che il , 164, 166-167. Esso non va oltre il quinto canto dell'Inferno, ma per vivezza, equilibrio, agilità, disinvolta eleganza, c'induce a ...
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Rivarol, Antoine de
Remo Ceserani
Scrittore francese (Bagnols, Linguadoca, 1753 Berlino 1801). Letterato brillante e di gusto volteriano, R. è autore di un'importante traduzione in prosa dell'Inferno, [...] unico registro stilistico i vari registri dell'originale dantesco; egli sopprime o modifica i passi che di R., le Oeuvres complètes, Parigi 1808.
Su di lui e sulla traduzione dell'Inferno: A. Le Breton, R., sa vie, ses idées, son talent, Parigi 1895 ...
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Hegel, Georg Wilhelm Friedrich
Valerio Verra
Filosofo tedesco (Stoccarda 1770 - Berlino 1831); si occupò di D. soprattutto nelle Vorlesungen über die Aesthetik, anche se non mancano alcuni accenni in [...] dall'eterno agire divino che, nel suo accadere immutabile, fissa l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, e lo stesso mondo dell'azione alla pena degli uomini. La struttura epica del poema dantesco sarebbe poi attestata, secondo H., anche dall'uso ...
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Delille, Jacques
Felice del Beccaro
Poeta francese (Aigueperse 1738 - Parigi 1813), abate di Saint-Séverin e accademico di Francia (1772 prima elezione, poi annullata; rieletto 1774), autore, tra l'altro, [...] lugentes campi " virgiliani che lo rimandano al Limbo dantesco, afferma, secondo i canoni di quella poetica classicista sul modo di tradurre D., con la traduzione del canto V dell'Inferno sia da parte di Bridel che di Carion de Nizas, Basilea 1805). ...
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Apollonio, Mario
Enzo Esposito
Critico letterario (San Paolo-Oriano, Brescia, 1901). Dal 1942 è professore di letteratura italiana all'Università Cattolica di Milano. Nella sua produzione critica, che [...] , Bologna 1954, 213-231; Il canto XIV dell'Inferno, Firenze 1961; Immagini dantesche nelle arti da Giotto a Luca Signorelli, in Temi danteschi ad Orvieto, Milano 1965, 9-74; Il canto II dell'Inferno, Torino 1965; Il canto XXXIII del Paradiso, Firenze ...
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Schelling, Friedrich Wilhelm Joseph
Valerio Verra
, Filosofo tedesco (Leonberg, Württemberg, 1775 - Ragaz, Svizzera, 1854), ebbe parte notevole nello sviluppo del Romanticismo e a D. dedicò nel 1802 [...] tutta la sua cultura.
Ora, secondo lo S., il poema dantesco concilia e unisce poesia e religione, poesia e filosofia, è divino, dove si sono attutite le passioni e i lamenti dell'Inferno e già s'intravvede la luminosità del Paradiso, dove infine ...
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Bertoni, Giulio
Giuseppe E. Sansone
Filologo romanzo (Modena 1878 - Roma 1942), professore ordinario prima all'università di Friburgo di Svizzera, poi in quella di Torino, e, dal 1928 in poi, a Roma. [...] interessi. Particolare menzione merita il garbato e limpido profilo dantesco, che vide la luce nel 1913 nelle edizioni commenti compiuti dal B. (sul XVIII e sul XXIII dell'Inferno ad esempio) appaiono ispirati alla ricerca del puro valore estetico ...
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Cluny (Clugnì)
Adolfo Cecilia
Cittadina francese della Borgogna, sorta all'inizio del sec. X attorno all'abbazia (costruita nel 910) appartenente all'ordine cluniacense, che diede vita alla prima grande [...] Cologna "; ma questa potrebbe essere " ricostruzione sull'accenno dantesco " (Petrocchi, ad l.).
Il Cardo e lo Delfino, La bolgia degl'ipocriti, in " Rivista d'Italia " VIII (1905) 533; V. Russo, Il canto XXIII dell'Inferno, in Nuove lett. II 247. ...
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inferno2
infèrno2 s. m. [lat. tardo infĕrnus o infĕrnum, uso sostantivato dell’agg. infernus (v. la voce prec.), che assume il sign. 2 nel lat. eccles.]. – 1. non com. L’oltretomba secondo la concezione pagana (più com., in questo senso, Inferi):...
antinferno
antinfèrno (o antiinfèrno) s. m. [comp. di anti-2 e inferno]. – Nome con cui viene spesso indicato il vestibolo dell’inferno dantesco cioè la parte che va dalla porta al fiume Acheronte e che è sede degli ignavi.