castello [plur. anche castella]
Angelo Adami
Domenico Consoli
Il termine, nel suo significato proprio, ricorre una sola volta in prosa (CV III X 8 è simigliante a l'opera di quello savio guerrero che [...] , Milano-Napoli 1965, 9-40; F. Mazzoni, Il canto IV dell'Inferno, in " Studi d. " XLII (1965) 158-168, 170-171; Pagliaro, Ulisse 496-501; Q. Cataudella, Fonti classiche della concezione dantesca del nobile c., in Atti del convegno di studi su D. e la ...
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pane
Antonietta Bufano
Attilio Mellone
L'uso proprio del termine è limitato a qualche esempio della Commedia e del Fiore, dove il p. è visto per lo più come il " cibo " per eccellenza, quello che prima [...] 109-126; cfr. pure XXXI 28-29). È sintomatico che nell'Inferno e nel Purgatorio D. viene rimandato al Paradiso non per l' . Lat. CXIII 969-970]). A quest'ultimo significato si avvicina quello dantesco.
Bibl.-Il pane de li angeli di Cv I I 7 abbraccia ...
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EUSEBIO, Federico Pompeo
Guido Fagioli Vercellone
Nacque ad Alba (Cuneo) il 14 dic. 1852 da Giovanni, falegname originario del vicino paese di Magliano Alfieri, e da Maddalena Dallorto. Frequentò in [...] di Dante e di Forese Donati (in Rivista europea, XI [1880], pp. 706-718) e con Ilpassaggio dantesco dell'Acheronte. Il soccorritore del canto IX dell'Inferno ... (Torino 1890).
I criteri ai quali informò la sua opera di professore e di studioso li ...
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Stellato, Cielo (o Cielo delle Stelle fisse)
Marcello Aurigemma
, Il cielo S. è il cielo immediatamente precedente i cieli planetari e successivo al primo cielo mobile; esso fu detto cielo delle Stelle [...] tema poetico mariano che dal II canto dell'Inferno giunge fino all'ultimo canto del Paradiso. 1 (1948) 20-31 (rist. in Lett. dant. 1805 ss.); A. Chiari, Tre canti danteschi, Varese 1954; A. Camillucci, Il c. XXV, Torino 1959; I. Marchetti, Il c. XXIV ...
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Saltarelli (Salterello), Lapo
Arnaldo D'addario
Giurista e rimatore fiorentino (secc. XIII-XIV), figlio di Guido da Monte di Croce; appartenne a un'oscura famiglia venuta di contado e dimorante in Firenze [...] a giustificare sotto un profilo moralistico il giudizio dantesco sul S., ne sottolineano un'altra cattiva tratti dai documenti già citati, in G.G. Warren Lord Vernon, L'Inferno, ecc., II, Documenti, Londra 1862, 569-570; Scartazzini, Enciclopedia 1105 ...
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DELLA LANA, Iacopo, detto il Laneo
Giancarlo Casnati
Nacque a Bologna, sicuramente dopo il 1278, da Uguccione di Filippo.
Il Gualandi rilevò la contemporanea presenza a Bologna fra il sec. XIII e il [...] Rocca nel rilevare un luogo in appendice al commento dell'Inferno in cui il D. definisce s. Tominaso "quel Cfr. inoltre A. Fiammazzo, Le vers. latine del Laneo, in Bull. della Soc. dantesca ital., n. s., IX (1909) pp. 132 s.; G.Livi, Dante, suoi ...
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perifrasi
Francesco Tateo
Secondo la classica definizione della Rhet. Her. (IV 43) è figura retorica consistente nell'ampliare il discorso sostituendo a una parola una locuzione più ampia che ne esprima [...] tuttavia una p. tutta particolare condizionata dalla prospettiva del racconto dantesco, che evita di far pronunciare a Virgilio il nome di Dio -96, e cfr. V 23-24), o il nome di Cristo nell'Inferno: colui che la gran preda / levò a Dite (XII 38-39).
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Vanni Fucci
Emilio Bigi
Personaggio della Commedia, nella bolgia dei ladri (If XXIV 97-151, XXV 1-18). Figlio illegittimo di Fuccio (Guelfuccio) dei Lazzàri, antica e potente famiglia magnatizia di [...] poco tempo (v. 123) prima dell'anno del viaggio dantesco, e non è escluso fosse stata violenta anche se l' , La poesia di D., Bari 1948², 90-91; le ‛ letture ' del c. XXIV dell'Inferno di U. Cosmo (in " Giorn. d. " XVI [1908] 157-167, poi in Lett ...
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Torti, Francesco
Mario Fubini
Si è talora ricollegata la critica dantesca del T. (1763-1842) al pensiero del Vico sulla Commedia: ma se dell'autore della Scienza Nuova il T. sembra avere una conoscenza [...] (il T. naturalmente ribadisce l'opinione vulgata della superiorità dell'Inferno), sulla lettura attenta di episodi e di passi, informata al motivo dominante della sua critica dantesca.
Così egli offre un bell'esempio di quello che nella Commedia ...
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Pietro da Figino
Eugenio Ragni
Frate francescano, vissuto a cavaliere dei secoli XV-XVI, curatore di alcune edizioni veneziane della Commedia con commento del Landino.
Dai colophon di queste edizioni [...] abbia curato edizioni d'altri poeti; e a proposito delle dantesche, occorre tra l'altro avvertire che con ogni probabilità le mal di la sua patria tegnosa, se quella non patria ma inferno li fu in vita. [...] Siché, ser Christophalo mio partisanazo, ...
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inferno2
infèrno2 s. m. [lat. tardo infĕrnus o infĕrnum, uso sostantivato dell’agg. infernus (v. la voce prec.), che assume il sign. 2 nel lat. eccles.]. – 1. non com. L’oltretomba secondo la concezione pagana (più com., in questo senso, Inferi):...
antinferno
antinfèrno (o antiinfèrno) s. m. [comp. di anti-2 e inferno]. – Nome con cui viene spesso indicato il vestibolo dell’inferno dantesco cioè la parte che va dalla porta al fiume Acheronte e che è sede degli ignavi.