MOZZI, Andrea
Silvia Diacciati
– Nacque a Firenze, nel secondo o terzo decennio del XIII secolo, da Spigliato di Cambio e da Diamante.
Se della madre è noto il solo nome di battesimo – tramandato in [...] ai poveri che quell’ente assisteva.
Dante allude a Mozzi in Inferno XV, vv. 113-115 («dal servo de' servi Del trasferimento di messer A. dei Mozzi da Firenze a Vicenza, in Studi danteschi, XXII (1938), pp. 115-122; R. Davidsohn, Storia di Firenze,I ...
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romanzi arturiani
Daniela Branca Delcorno
. I diversi romanzi narranti le vicende cavalleresche e amorose dei cavalieri della Tavola Rotonda presieduta da re Artù, furono probabilmente noti a D. nel [...] , Il canto XVI del Paradiso letto... il dì 23 aprile 1902, Firenze 1933; F. Torraca, Il canto V dell'Inferno, in " Nuova Antologia " 1902 (poi in Studi danteschi, Napoli 1912, 399-442); P. Toynbee, D. e il Romanzo di Lancillotto, in Ricerche e Note ...
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GRADENIGO, Iacopo, detto Belletto
Francesca Gambino
Nacque verso la metà del Trecento da Marco, della parrocchia di S. Paolo, discendente diretto del doge Pietro, e da una gentildonna di casa Contarini.
Dopo [...] Il G. non si è limitato a trascrivere il poema dantesco, ma lo ha corredato di un commento che rielabora quello cantiche da un capitolo in versi. Il capitolo posto avanti all'Inferno è seguito da 25 terzine in cui si rielabora il commento attribuito ...
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Benvenuto detto L'asdenti (Asdente)
Paolo Bertolini
Maestro calzolaio, nato a Parma probabilmente nel primo quarto del secolo XIII, buon conoscitore degli scritti di Gioacchino da Fiore e della letteratura [...] e quella che appare, appena schizzata, nel duro giudizio dantesco contenuto nel Convivio e nella Commedia; onde, per risolvere
Ponendo B. nella quarta bolgia dell'ottavo cerchio dell'Inferno tra falsi profeti e indovini impostori, l'antesignano dell ...
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Scannabecchi, Bernardo (Bernardino) di Canaccio
Augusto Campana
Cavaliere, magistrato e rimatore, di nobile famiglia bolognese esiliata a Verona, nella sua giovinezza amico di D., soprattutto noto per [...] deve porre all'anno seguente lo scambio di sonetti relativo all'epitafio dantesco e l'incisione di questo sulla tomba di D.; e la vita più probabile che " Flegetonta lacusque " designino insieme l'Inferno (Antognoni, pp. 326, 342) senza che per ...
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ossitono
Ghino Ghinassi
Nelle parole o., cioè accentate sull'ultima sillaba di origine latina, l'uso dantesco non presenta divergenze sostanziali dall'uso moderno. Si può osservare, tutt'al più, in [...] canzoni del Convivio, sono pressoché inesistenti nelle Rime, e, nella Commedia, diminuiscono di numero passando successivamente dall'Inferno al Purgatorio e al Paradiso (v. RIMA).
Più interessanti e anche più spinosi problemi presenta l'accentazione ...
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Anacleto, santo
Paolo Bertolini
Uno dei primi vescovi di Roma, con ogni probabilità il secondo successore di Pietro dopo Lino.
Eusebio di Cesarea (Historia ecclesiastica III 15) annota la sua morte [...] ).
Il nome di A. ricorre una sola volta nel poema dantesco, nella invettiva lanciata da s. Pietro contro il papa e sentina di crudeltà e di sozzure, che lo stesso Lucifero, nell'Inferno, ne era soddisfatto: Non fu la sposa di Cristo allevata / del ...
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percuotere [sempre dittongate le forme toniche, ma v. Petrocchi, Introduzione 428]
Alessandro Niccoli
Appartiene quasi esclusivamente al linguaggio poetico.
Nella sua accezione fondamentale, con soggetto [...] di un comportamento violento, ricorre di preferenza nell'Inferno, là dove la fantasia e la coscienza morale-estetica (per la questione, cfr. Chimenz; A. Camilli, La cronologia del viaggio dantesco, in " Studi d. " XXIX [1950] 78).
Dal verbo esula ...
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CAMINO, Gaia da
Luigi Trenti
Appartenente a nobile famiglia di origine longobarda, nacque non dopo il 1270 da Gherardo.
Scarsi e poco illuminanti i documenti a noi noti relativi alla vita della C.: [...] dunque e "buono" e "gaio":ma la sua "bontà" è "capacità", "virtù di governo" (Inferno, I, v. 71; Purgatorio, IX, v. 137; ibid., XVIII, v. 119:vedi Anceschi, Encicl. dantesca, I, p. 681, sub voce), mentre la sua "gaiezza" è "gentilezza lieta" con tono ...
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distendere
Alessandro Niccoli
È vocabolo che appartiene quasi esclusivamente all'uso poetico; ricorre 24 volte nella Commedia, una nella Vita Nuova, due nel Convivio e una nelle Rime. Inoltre, in If [...] la coloritura. Il traslato, analogo ad altri comuni al linguaggio dantesco (valga per tutti Pd XXV 2 'l poema sacro / al ritengono che per tomba sia da intendere non la ‛ cavità dell'Inferno ' come vogliono altri (ad es. lo Steiner) ma la natural ...
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inferno2
infèrno2 s. m. [lat. tardo infĕrnus o infĕrnum, uso sostantivato dell’agg. infernus (v. la voce prec.), che assume il sign. 2 nel lat. eccles.]. – 1. non com. L’oltretomba secondo la concezione pagana (più com., in questo senso, Inferi):...
antinferno
antinfèrno (o antiinfèrno) s. m. [comp. di anti-2 e inferno]. – Nome con cui viene spesso indicato il vestibolo dell’inferno dantesco cioè la parte che va dalla porta al fiume Acheronte e che è sede degli ignavi.