fiumana
Bruno Basile
Nella sua più generale accezione, il termine è sempre impiegato da D. nel senso di " fiume grande e impetuoso ", poiché f. " è più che fiume, cioè allagazione di molte acque " (Buti). [...] Proprio in questo autore troviamo la matrice remota del termine dantesco; così leggiamo (Civ. XXII 24): " sed utrumque 25-42; F. Mazzoni, Saggio di un nuovo commento alla D.C., Inferno I-III, Firenze 1967, 296-303; M. Bonicatti, Studi sull'Umanesimo ...
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CAMPANA DEGLI SPADINSACCHI, Giacinto
Claudio Mutini
Ultimo rappresentante delle due nobili famiglie reggiane, nacque a Reggio Emilia intorno al 1550. Scarsissime notizie si hanno sulla sua vita, che [...] Dio. Anche questa volta il C. non manca di riferire tali considerazioni all'ordinamento dell'oltretomba dantesco: "Il primo ha Dante mostrato nell'Inferno, ove la considerazione della pena non lascia luogo ad altro pensiero; il secondo nel Purgatorio ...
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Lo doloroso amor che mi conduce
Mario Pazzaglia
. Canzone (Rime LXVIII) di tre stanze con fronte e sirma, concatenatio e combinatio, sullo schema 6 + 8, abc, abc: CDEeFEGG e congedo, hilmmnn, che non [...] cioè di tradizione più limitata, del canzoniere dantesco; si costituisce soprattutto sul Fiorentino della Nazionale 'oltretomba. Anche se egli non otterrà perdono da Dio e andrà all'Inferno, la sua anima, colà, starà tanto attenta / d'imaginar colei ...
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Pluto
Giorgio Padoan
Antico dio greco, che si riteneva essere nato a Creta, figlio di Iasio e della dea Demetra (più tardi fu simbolicamente considerato figlio della Pace). Inizialmente protettore dell'abbondanza [...] Lucifero, re dell'Inferno cristiano.
D. pone il demone P. all'ingresso del cerchio quarto dell'Inferno (If VII 1- Studies and Notes in Philology and Literature " XVI (1932).
La trasformazione dantesca del gran nemico (If VI 115: tale è P. in quanto la ...
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testa
Luigi Blasucci
Parola adoperata in tutte le opere di D., ma con frequenza notevolmente più alta nella Commedia (40 volte su 50 occorrenze complessive, incluse le 5 del Fiore), legandosi in particolare [...] la diversa distribuzione di t. nelle varie cantiche (22 volte nell'Inferno, 13 nel Purgatorio, 5 nel Paradiso). Non si registra mai nel dubbio e di esitanza l'influenza dello sgomento dantesco dinanzi ad eventi così sorprendenti ", Petrocchi, ...
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rompere [ind. imperf. III plur. rompieno; pass. rem. III singol., in rima, rompeo]
Andrea Mariani
Nell'uso dantesco r. ha un ambito semantico molto vasto, come del resto il latino rumpo. Il verbo è [...] di sapone), e If XXIX 97 (con costrutto pronominale).
Il participio è spesso riferito alle pietre, alle rocce, alle ripe dell'Inferno e del Purgatorio, nei vari punti in cui esse sono " spezzate ", " spaccate ": If XI 2 (pietre rotte), XII 11 (rotta ...
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Eunoè
Vittorio Russo
Sulla vetta della montagna del Purgatorio, nella divina foresta spessa e viva del Paradiso terrestre, D. immagina che scorrano due fiumi: il Lete e l'E., che danno, a chi vi si [...] ha fatto notare che i due fiumi dell'Eden dantesco, per la loro specifica funzione di estrema purificazione ) 117-118; XVIII (1904) 50; E. Ciafardini, L'idrografia dell'Inferno e del Purgatorio, in Studi in onore di Francesco Torraca, Napoli 1922, ...
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Spitzer, Leo
Dante Della Terza
Critico e filologo austriaco (Vienna 1887-Forte dei Marmi 1960); allievo di W. Meyer Lübke, studiò a Parigi, a Lipsia, a Roma. Ottenuta nel 1913 la libera docenza in lingue [...] soggettività in cui si risolve la trama poetica del mondo dantesco. Da questo punto di vista si può dire che mentre Université de Istanbul " II (1937) 162-208; Speech and Language in Inferno XIII, in " Italica " XIX (1942) 81-104 (poi in Romanische ...
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Bertram dal Bornio (Bertrans de Born)
Antonio Viscardi
Trovatore, signore di Altaforte; la sua famiglia prende il nome da Born, nel territorio di confine tra il Périgord e il Limosino. Nato prima del [...] , del Pillet, ibid. 1933, n. 80. Per la valutazione dell'episodio dantesco, cfr. M. Scherillo, B. de B., in " Nuova Antol. " agosto-settembre 1897; V. Crescini, Il c. XXVIII dell'Inferno, in Lett. dant. 549-564; M. Fubini, in Lect. Scaligera, ibid ...
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GIANFIGLIAZZI, Catello (Castello)
Vanna Arrighi
Nacque a Firenze nel primo ventennio del secolo XIII da Rosso di Adimaro.
I Gianfigliazzi traevano il cognome da un certo Giovanni, figlio di Azzo, che [...] rampante in campo d'oro sulla scarsella delle monete che tiene gelosamente appesa al collo (Inferno, XVII, vv. 59 s.).
L'identificazione con il G. dell'usuraio dantesco si deve essenzialmente a Luiso (p. 34) il quale, oltre a scoprirne il nome di ...
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inferno2
infèrno2 s. m. [lat. tardo infĕrnus o infĕrnum, uso sostantivato dell’agg. infernus (v. la voce prec.), che assume il sign. 2 nel lat. eccles.]. – 1. non com. L’oltretomba secondo la concezione pagana (più com., in questo senso, Inferi):...
antinferno
antinfèrno (o antiinfèrno) s. m. [comp. di anti-2 e inferno]. – Nome con cui viene spesso indicato il vestibolo dell’inferno dantesco cioè la parte che va dalla porta al fiume Acheronte e che è sede degli ignavi.