Piani, scala dei
Dario Tomasi
L'espressione scala dei piani indica le diverse possibilità di un'inquadratura di mostrare da una distanza variabile un determinato soggetto (personaggio, ambiente o oggetto [...] -spone quando si realizza un film, anziché altri, a dar maggiore peso espressivo a un primo piano. I primi piani di IngmarBergman, per cui l'attore è il "bene più prezioso" cui un regista può fare affidamento, hanno probabilmente una valenza diversa ...
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Bianco e nero
Vieri Razzini
Percezione e convenzione
Il b. e n., che è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta, rientra in quella "deviazione dalla concezione [...] thriller di ogni latitudine), sia il cinema europeo sia quello orientale raggiungono grandi esiti stilistici. Nel cinema di IngmarBergman i chiarori, le solarizzazioni, i contrasti, i neri, le luci di ogni possibile intensità vivono come personaggi ...
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Cinema nel cinema
Pietro Piemontese
Il metacinema
Al cinema, gli avvenimenti sembrano raccontarsi autonomamente tanto assomigliano al modo in cui si vedono nella quotidianità. Il cinema intrattiene [...] europei. Le silence est d'or (1947; Il silenzio è d'oro) di René Clair, Fängelse (1949; Prigione) di IngmarBergman, Vie privée (1962; La vita privata) di Louis Malle costituiscono alcune variazioni sul tema. Inoltre, alcuni film vennero ideati per ...
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Nouvelle vague
Michel Marie
*La voce enciclopedica Nouvelle vague è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Goffredo Fofi.
L'espressione Nouvelle vague, che [...] du jeu (1939; La regola del gioco) di Renoir e Sommarnattens leende (1955; Sorrisi di una notte d'estate) di IngmarBergman, descrive la riunione in una sontuosa dimora dei Pirenei orientali di due coppie di ricchi eredi di provincia. La regia di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La diffusione del fenomeno della nuova spiritualità non è prerogativa del nostro tempo. [...] tormentato universo coscienzale, tanto per dire, della filosofia dell’angoscia di un Kierkegaard o di alcuni film di IngmarBergman, fa riscontro la Weltanschauung serena e tollerante, positiva e ottimistica del Thinking positive, a cui si richiamano ...
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Recitazione
Luigi Squarzina
Fin dalle origini del cinema la r. si orientò nelle due direzioni adottate dalla nascente industria, da una parte il trasferimento dell'attore di teatro davanti all'operatore, [...] e riconoscibili. Nel cinema questo sembra non valere. Solo eccezionalmente il mondo ha conosciuto IngmarBergman insieme agli 'attori di Bergman', depositari di un'interiorità non esibita che parecchi di loro hanno poi portato individualmente nel ...
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Psicoanalisi
Lucilla Albano
Il rapporto tra psicoanalisi e cinema
Nel 1895, mentre a Vienna venivano pubblicati gli Studien über Hysterie di J. Breuer e S. Freud, atto di fondazione di una nuova disciplina [...] americano di genere, anche su corpus di opere come quelli, per es., di Orson Welles, di Hitchcock, di IngmarBergman, di Alain Resnais, di Stanley Kubrick o di Krzysztof Kieślowski nei quali, sia rispetto alle strutture linguistiche, alla scrittura ...
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Guerra, film di
Mino Argentieri
Il f. di g. si configura come la messa in scena di un conflitto drammatico, storicamente identificato nei suoi riferimenti, in cui l'evento bellico non si limita a fare [...] movie, il f. di g. si è talvolta inoltrato nella metafora, nell'astrazione o nell'apologo (Skammen, 1968, La vergogna, di IngmarBergman; Johnny got his gun, 1971, E Johnny prese il fucile, di Dalton Trumbo). Le sue ramificazioni si sono estese alle ...
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New American Cinema
Franco La Polla
Se storicamente l'esperienza di Jonas Mekas e dei registi riuniti nel New American Cinema Group (NACG) viene identificata nell'etichetta di N. A. C., in un senso [...] The cool world (1963), sulle gang nere giovanili di Harlem, e il lungo monologo Portrait of Jason (1967), che IngmarBergman definì il film più affascinante che avesse mai visto, ma dirigendo anche un documentario commissionatole da J.F. Kennedy sul ...
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Operistico, film
Sergio Miceli
L'opera in film, o filmopera che dir si voglia, nacque con il cinema stesso, ma prima ancora di assumere i connotati di un genere ben delineato manifestò la tendenza costante, [...] punto di raro equilibrio fra le due tendenze si può riscontare in Trollflöjten (1975; Il flauto magico) di IngmarBergman, che opta per un racconto caldo e partecipe dell'allestimento mozartiano in un piccolo teatro, alternando e collegando tecniche ...
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smucinare
v. intr. e tr. (region.) Frugare, armeggiare, rovistare; in senso estensivo, mettere le mani addosso. ♦ Tommasino allora fece bonaccione: "Che, te n'eri scordato, te n'eri?" "Zì," fece l'altro con una mossetta della testa, smuovendosi...