Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Rappresentante massimo del pensiero del secolo dei Lumi, di cui incarna la nuova figura [...] Pascal. Il quadro che ne scaturisce è assolutamente originale. Voltaire non solo recupera il pensiero di Locke e critica l’innatismo cartesiano e la negazione del vuoto sostenuta dall’autore del Discorso sul metodo, ma, in opposizione a Descartes e a ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Girolamo Fracastoro
Francesca Maria Crasta
Girolamo Fracastoro, nella cui visione si fondono tradizione aristotelica, suggestioni lucreziane e neoplatoniche, si colloca al centro della scena intellettuale [...] all’anima una serie di nozioni già contenute confusamente nell’apprensione sensibile dell’oggetto.
Contro ogni forma di innatismo, Fracastoro precisa l’importanza dell’interazione tra le diverse facoltà dell’anima e insieme la plasticità del processo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il comportamento cooperativo, indispensabile alla costituzione delle società animali [...] determinismo genetico che, a loro giudizio, sono caratteristici dell’approccio di Wilson che pretende di spiegare con l’innatismo e la determinazione genetica la posizione subalterna della donna nella società, o il formarsi delle classi e lo status ...
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Istinto
Liliana Zani Minoja
Il termine istinto (dal latino instinctus, derivato di instinguere, "eccitare"), originariamente utilizzato in ambito biologico, indica un comportamento ereditato, proprio [...] e di abbandono degli schemi fino a quel momento utili. Lorenz mediò le due posizioni, operando una sintesi tra innato e acquisito, concetti esaminati in modo antitetico dalle due teorie, giungendo alla conclusione che ogni apprendimento trova il suo ...
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ROSMINI Serbati, Antonio
Carlo Caviglione
Nacque il 24 marzo 1797 a Rovereto nel Trentino, da nolbile famiglia; morì il 1° luglio 1855 a Stresa. La sua vita fu intensa, profondamente ascetica, dedita [...] loro essere. E in questo punto, secondo il R., c'è una differenza sostanziale tra lui e il Kant. Però l'innata nozione dell'essere in universale o comunissimo è, perché tale, indeterminata; e, quindi, sebbene necessaria, non è sufficiente a conoscere ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo II – Introduzione
Sergio Solmi
Nel primo tomo delle Opere abbiamo offerto il Leopardi, per così dire, rivolto al pubblico, vuoi effettivamente, vuoi intenzionalmente. [...] superstizioni, da lui invertito di segno e spinto alle sue conseguenze estreme, mentre lo aiuta ad eliminare, insieme all’innatismo platonico, ogni varco con il trascendente, in pari tempo, riconducendo le idee alle sensazioni, e di lì alla pura ...
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Andrea Frova
Dodecafonia
«Musica est exercitium arithmeticae occultum nescientis se numerare animi» (Gottfried Leibniz)
Stockhausen e la musica del Novecento
di
5 dicembre 2007
Muore a Kurten, in Germania, [...] alla sua straordinaria capacità innovativa nell’analisi del rapporto musica/uomo. L’approccio di Helmholtz propone una base di innatismo e una legalità naturale sia all’armonia classica, sia ai temi melodici, indispensabili entrambi per elaborare l ...
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DELLA VOLPE, Galvano
Nicolao Merker
Nacque a Imola il 24 sett. 1895, secondogenito del conte Lorenzo e di Emilia Scali. Ufficiale di cavalleria negli anni della prima guerra mondiale, si laureò in filosofia [...] di una critica della ragion "pura" pratica (Messina 1946: ristampata a Milano nel 1963).
La prima contrapponeva all'innatismo aprioristico dei diritti umani giusnaturalistici la concezione della persona contenuta in testi marxiani quali i Manoscritti ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La filosofia seicentesca rielabora in differenti modi la concezione della sostanza [...] semplici o complesse, ossia un aggregato di idee semplici. Locke afferma che l’idea di sostanza non è un’idea innata, come riteneva Descartes, ma è un’idea complessa costituita dal presentarsi costante nell’esperienza di un certo numero di idee ...
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METAFISICA
Guido Calogero
Il nome di questa scienza, che si presenta nella tradizione come quella che occupa il vertice della gerarchia dello scibile, in quanto suprema scienza filosofica, deve la sua [...] del Locke, col suo nihil in intellectu quod prius non fuerit in sensibus e con la conseguente negazione di ogni innatismo, rappresenta un aspro scoglio per il Leibniz, che deve aggirarlo coi concetti della coscienza oscura e della virtualità per ...
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innatismo
s. m. [der. di innato]. – Nel linguaggio filos., dottrina gnoseologica, opposta all’empirismo e al sensismo, secondo cui determinate idee o principî conoscitivi sono presenti nella mente dell’uomo sin dalla nascita e non derivano...
innato
agg. [dal lat. innatus, part. pass. di innasci «nascere dentro», comp. della prep. in «dentro» e nasci «nascere»]. – Che si possiede fin dalla nascita, congenito: idee i., secondo la dottrina filosofica dell’innatismo, le idee non acquisite...