apartisan
(a-partisan), s. m. e f. e agg. inv. Chi o che non è legato a partiti o ideologie politiche.
• Un fronte «bipartisan», anzi no, «apartisan», per rilanciare le infrastrutture strategiche nel [...] Pellegrino Capaldo, il costruttore Alfio Marchini, il notaio Gennaro Mariconda, l’Enel e il consiglio nazionale del notariato. (D[ino] Mart[irano], Corriere della sera, 16 novembre 2010, p. 11, Primo Piano) • [tit.] La cultura è apartisan e fa ...
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vello L’insieme della lana che ricopre il corpo di un animale lanuto; si distingue in aperto, semiaperto o chiuso, a seconda che i singoli fiocchi siano di forma conica, o più o meno prismatica. Anche, [...] Frisso ed Elle, figli di Atamante e di Nefele, dal sacrificio a cui Atamante li aveva votati per consiglio della seconda moglie, Ino. Secondo un’altra versione sarebbe stata la madre stessa, Nefele, a mandare l’ariete dal v. d’oro che essa aveva ...
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TELEMANN, Georg Philipp
Hans Joachim Moser
Compositore, nato il 14 marzo 1681 a Magdeburgo, morto il 25 giugno 1767 ad Amburgo. Usò spesso, invece del nome nella sua vera forma, l'anagramma Melante. [...] . A pomposo drammatismo s'ispira il suo oratorio Il Giudizio universale (1761); la sua cantata per solo e orchestra Ino (monodramma di Ramler) del 1765 mostra in lui una sorta di Riccardo Strauss settecentesco. Le sue piacevoli Kammermusiken (titolo ...
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codeterminazione
(co-determinazione), s. f. Condivisione delle decisioni.
• Una critica più radicale è che la massimizzazione del valore persegue gli obiettivi di un gruppo circoscritto di individui, [...] in fabbrica, la presenza dei musulmani e la necessità di integrarli, le norme sul controllo del rumore. (D[anilo] Ta[ino], Corriere della sera, 23 giugno 2017, p. 6, Primo piano).
- Derivato dal s. f. determinazione con l’aggiunta del prefisso ...
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ipocoristici, nomi
Ghino Ghinassi
I nomi i., cioè le forme antroponimiche alterate per accorciamento o per aggiunta di suffisso (es. Gianni da Giovanni, Brunetto da Bruno, ecc.) sono piuttosto diffusi [...] .
1. Cominciamo dalle forme antroponimiche alterate per aggiunta di suffisso. Predomina in D. l'alterazione mediante il suffisso -ino; tale alterazione è documentata assai frequentemente: Bernardin di Fosco (Pg XIV 101), Carlin de' Pazzi (If XXXII 69 ...
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I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] (che lo attenuano), sia accrescitivi (che intensificano l’effetto)» (Merlini Barbaresi 2004: 287), come nel termine marinaresco coltell-acc-ino («tipo di vela trapezoidale simile al coltellaccio»), nel toscanismo cov-acci-olo («luogo in cui dormono e ...
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La locuzione nomi di strumento designa una sottoclasse di ➔ nomi che hanno le seguenti caratteristiche:
(a) sono parole complesse, derivate da nomi o verbi (➔ denominali, nomi; ➔ deverbali, nomi), che [...] in -accio/-accia (catenaccio, ferraccia), in -ello/-ella (fornello, timonella), in -etto/-etta (cavalletto, mitraglietta), in -ino/-ina (frustino, lampadina), in -olo/-ola (acciaiolo, pianola), in -one (moschettone, muraglione, rare le formazioni in ...
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Nell’italiano attuale, come in altre lingue moderne di cultura, il ➔ genere femminile e il genere maschile non sono rappresentati in eguale misura tra i nomi d’agente correnti (➔ agente, nomi di). In tempi [...] accettate: tra questi, i più antichi -aio (fornaio / fornaia) e -iere (portiere / portiera, cameriere / cameriera), -ino (netturbino / netturbina, ballerino / ballerina), e i tre ambigeneri, più moderni, -ista (suffisso molto produttivo: autista ...
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fante
In Pg XXV 61 Ma come d'animal divegna fante, / non vedi tu ancor, f. ha chiaramente il valore di " parlante " (dal latino fans, participio di fari, " parlare "; v. FARE, p. 803), cioè particolarmente [...] col respitto / col quale il fantolin corre a la mamma, XXX 44; E come fantolin che 'nver' la mamma / tende le braccia, Pd XXIII 121; fantolino / che muor per fame e caccia via la balia, XXX 140 (il suffisso -olo in D. è quasi sempre seguito da -ino). ...
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Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] vale la pena di ricordare i due gruppi in -ino (postino, tabacchino, garibaldino) ed -one (capellone, polentone (Lo Duca 2004b).
Più marginali sono i procedimenti deverbali in -ino (imbianchino, spazzino, strozzino) e in -one (imbroglione, mangione ...
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ino-
[dal gr. ἴς ἰνός «fibra»]. – Primo elemento di parole composte, italiane e latine, formate modernamente nel linguaggio scientifico, con riferimento alle fibre di tessuti animali o vegetali: inocito, inotropo, ecc.
-ino1
-ino1 (f. -ina). – Suffisso alterativo e derivativo, di varia origine (in alcuni usi presente già in latino), adoperato con funzioni varie: 1. Con valore alterativo, forma il diminutivo di sostantivi, come nipotino, visino, gattino,...