CAVALCANTI, Bartolomeo (Baccio)
Claudio Mutini
Nacque a Firenze il 14 genn. 1503 da Mainardo, che aveva assolto qualche incarico nella Repubblica, e da Ginevra Cavalcanti, figlia di Giovanni, il quale [...] buon numero de’ sudditi e volessero, chinando l’intelletto e svegliando la generosità loro, per la via della a Roma, ove rimase sino all’inizio del ’57 in qualità di agente di Ottavio Farnese. È il periodo in cui il neoeletto pontefice Paolo IV ...
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primo
Aggettivo (e sostantivo) largamente usato in D., il cui impiego più usuale, come nella lingua contemporanea, è quello di numerale ordinale, quando cioè esso indica l'inizio di una serie, che può [...] 97), prima luce (Pd XXIX 136), primo pensier (XV 56), primo intelletto (VIII 111), prima intelligenza (Cv IV XXI 5), che in Cv II solo ne la prima Mente, la quale li Greci dicono Protonoè; primo agente (Cv III XIV 4), motor primo (Pg XXV 70), e infine ...
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cagione
Alfonso Maierù
. Nell'uso filosofico il termine ‛ causa ' (ma la forma prevalente in D. è c.) designa i principi operatori e giustificativi della vita, del movimento e di tutto ciò che accade [...] (o movente) è il principio di ogni mutamento (come lo è l'agente: v.); c. finale è lo scopo di ogni mutamento e generazione e quoniam acquirit bonitates ab eo "), D. afferma che ciascuno Intelletto di sopra... conosce... Iddio sì come sua cagione, ...
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trarre (traere; trare; indic. pres. II singol. traggi, III singol. tra' e tragge [Parodi, Lingua 257-258]; III plur. ind. imperf. traean; II singol. cong. pres. tragghe. Notevoli anche le forme con enclisi [...] Porena tratte vale " vibrate " e da amore è complemento di agente. Le ombre dei golosi, narra D., per le fosse de li fore / trasse le nove rime, cominciando / ‛ Donne ch'avete intelletto d'amore ', Pg XXIV 50) viene per lo più interpretata come un ...
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COLLETTI, Lucio
Giuseppe Bedeschi
Nacque a Roma l’8 dicembre 1924. Si laureò in filosofia all’università di Roma col crociano Carlo Antoni, con una tesi sulla logica di Croce. Ma le sue simpatie non [...] “la maniera metafisica di vedere le cose” nel procedere dell’intelletto o senso comune, il quale, “per quanto sia un compagno parte del movimento operaio; era, al contrario, un agente della borghesia. Segnava la penetrazione del nemico di classe ...
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seme
Domenico Consoli
Giorgio Stabile
La parola è usata piuttosto raramente nel senso proprio di " corpo riproduttivo " dei vegetali: altrimenti è disposta una stagione a ricevere lo seme che un'altra [...] a una nozione più vicina a quella di forme razionali o ideali, agenti sulla materia e sull'organismo, ma dall'esterno (cfr. Enn. III fino al momento in cui l'anima razionale o intelletto possibile a l'altissimo e gloriosissimo seminadore al cielo ...
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si (se; sé; sil; sin)
Riccardo Ambrosini
1. Le forme oblique del pronome di III singol. comprendono la tonica ‛ sé ', poco attestata e per lo più dopo preposizione, e, assai più frequenti, le atone proclitiche, [...] del Convivio (I II 3 Non si concede per li retorici; il complemento di agente è introdotto da ‛ per ', tranne in III VI 2 si prende da li ..., IV XXV 7; intransitivo in Vn XLI 6 lo nostro intelletto s'abbia [" si comporti "] a quelle... anime sì come ...
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di (de; si ha di per protonia sintattica; in composizione sempre de; nelle forme articolate il testo della Commedia a cura del Petrocchi reca sovente d'i, per cui vedi Introduzione 106 n.)
Tullio De Mauro
È [...] soggettiva. - Con nomi d'azione e d'agente l'indicazione della categoria specificante il nome si di sì asinina natura, II V 4 donzella di tredici anni; If II 19 omo d'intelletto, III 26 parole di dolore, accenti d'ira, II 76 donna di virtù; Pg ...
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materia (matera)
Cesare Vasoli
Questo termine, almeno nella specifica accezione filosofica, è adoperato da D. secondo i significati dottrinali ormai acquisiti da una lunga tradizione speculativa e nell'ambito [...] poteva solo ricevere le forme sostanziali impresse dall'intelletto attivo, indipendentemente dalla propria attitudine a ricevere questa già presente nella m. prima dell'agire di un agente esterno (" incohatio formarum "); sicché la " virtus formativa ...
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perfezione
Alfonso Maierù
Il termine designa la compiuta realizzazione di una cosa in ordine alle sue possibilità, e perciò anche il conseguimento di un fine.
Nel linguaggio scolastico, perfectio è [...] alio modo ": l'argomento è in relazione alla dottrina dell'intelletto possibile separato unico per tutti gli uomini).
La distinzione tra p qui est ab alio in aliud, sed actus perfecti, existens in ipso agente " (Sum. theol. I 14 2 ad 2), e " appetitus ...
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agente
agènte agg. e s. m. e f. [dal lat. agens -entis, part. pres. di agĕre «fare»]. – 1. agg. Che agisce, che provoca un determinato effetto; con sign. più partic. in filosofia: causa a., lo stesso e meno com. che causa efficiente (v. causa);...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...