ACCORAMBONI, Felice
Francesco Cagnetti
Figlio terzogenito di Gerolamo, nacque a Gubbio nella prima metà del sec. XVI. Studiò a Padova negli anni intorno al 1540: egli stesso ricorda come suoi maestri [...] corpo "quoad essentiam" e separabile da esso "quoad operationem" (p. 596, 610), che l'intelletto possibile è sostanza e non semplice potenza dell'anima (p. 601), che l'intellettoagente è parte dell'anima e non Dio (p. 607).
L'opera fu ristampata a ...
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Somma contro i gentili (Summa contra gentiles)
Somma contro i gentili
(Summa contra gentiles) Opera di Tommaso d’Aquino la cui redazione fu avviata prima del 1259. I «gentili» evocati nel titolo con [...] dei diversi uomini (73 segg.), condotta mediante l’analisi delle opinioni circa l’intellettoagente di Averroè, Alessandro di Afrodisiade e Avicenna. Le sostanze intellettuali separate sono identificate con gli angeli, suddivise nei diversi ...
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luce
Elemento simbolico fondamentale di differenti dottrine filosofiche e religiose. È soprattutto il neoplatonismo che ha assunto in sede filosofica la tematica della l. (già presente nella tradizione [...] l. ora è accolta come principio fisico-metafisico, ora come simbolo di realtà e di processi intelligibili (per es., l’intellettoagente come l., secondo un accostamento che è già di Aristotele, ma interpretato in senso platonico-agostiniano). Va però ...
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Durando di San Porciano (fr. Durand de Saint- Pourcain), Guglielmo
Durando di San Porciano
(fr. Durand de Saint- Pourçain), Guglielmo Teologo (n. Saint-Pourçain-sur-Sioule, Allier, tra il 1270 e il [...] conoscere stesso; viene così sottolineata, svolgendo motivi agostiniani, l’attività del soggetto (anche la dottrina dell’intellettoagente viene eliminata). Nella fisica di D. troviamo accennata una dottrina che sarà poi sviluppata dai «calculatores ...
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Alessandro di Afrodisiade
di Afrodisiade Filosofo (2° - 3° sec. d.C.). Insegnò la dottrina aristotelica ad Atene fra il 198 e il 211 d.C.; i suoi scritti originali a noi pervenuti sono Sul fato (in [...] , ma è unico e totalmente «separato» e s’identifica con la causa prima, cioè con la divinità. Solo l’intellettoagente è immortale, mentre quello materiale, come tutta l’anima umana, è destinato a perire col corpo. Questa interpretazione ha avuto ...
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aql
‛aql
Termine arabo che significa «intelletto» o «intelligenza». Il termine è riconducibile per lo più al greco νοῦς e indica sia la facoltà preposta alla comprensione (razionale o intuitiva) del [...] che è tutto in potenza rispetto all’intellezione) e, a seconda delle varie dottrine, un intelletto in atto, in habitu, un intelletto acquisito. L’intellettoagente, o attivo, o sempre attivo (al-’aql al-fa’’āl), indica o ciascuna delle intelligenze ...
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Temistio Oratore politico e commentatore di Aristotele (n. in Paflagonia 317 d.C
m. 388 ca.). Dal 337 visse alla corte di Costantinopoli; da Costanzo fu nominato senatore nel 355 e proconsole nel 358; [...] . 4° e 5°. La parafrasi al De anima fu largamente utilizzata da Averroè, che la rese centrale nel dibattito sull’intellettoagente e l’immortalità dell’anima. Nel 1267 Guglielmo di Moerbeke la tradusse in latino per Tommaso d’Aquino, che la utilizzò ...
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Ruggero di Marston
Filosofo e teologo (m. Norwich, Est, 1303 ca.). Francescano, studiò a Parigi (forse tra 1269-72), dove fu discepolo di Giovanni Pecham. Lettore a Cambridge nello studio dell’ordine [...] capace di conoscere le «verità eterne», sicché Dio stesso è l’intellettoagente della tradizione aristotelica (in via subordinata si può parlare di intellettoagente come «parte dell’anima», intendendolo quale pura disposizione incoativa). Da queste ...
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colcodea
Termine con cui, in alcuni testi filosofici e medici, è indicato l’intellettoagente (➔). La voce appare quale storpiatura, attraverso l’arabo e il successivo adattamento latino del sec. 12° [...] sec. 17°, designa nei libri di diversi autori europei (tra i quali Nifo, Zimara, Campanella) il dator formarum, l’intellettoagente quale è concepito nella filosofia di Avicenna (➔), vale a dire l’ultima delle ‘intelligenze separate’, che dona alla ...
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alessandrismo
Nella storia dell’aristotelismo, orientamento filosofico che muoveva dall’interpretazione del pensiero di Aristotele data da Alessandro di Afrodisiade, soprattutto per la dottrina dell’intelletto. [...] di Alessandro; tuttavia egli ammetteva la sopravvivenza dell’intelletto acquisito individuale, costituito dall’azione dell’intellettoagente, separato e unico, sull’intelletto potenziale. Combattuta da Averroè, l’interpretazione alessandrista ...
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agente
agènte agg. e s. m. e f. [dal lat. agens -entis, part. pres. di agĕre «fare»]. – 1. agg. Che agisce, che provoca un determinato effetto; con sign. più partic. in filosofia: causa a., lo stesso e meno com. che causa efficiente (v. causa);...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...