Tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore.
Filosofia
Il termine e il concetto di διαλεκτικὴ τέχνὴ, propriamemte «arte dialogica», risale [...] delle categorie nell’esperienza, considerò nella «dialettica trascendentale» gli errori e le antinomie a cui l’intelletto andava incontro quando pretendeva di valicare i limiti dell’esperienza possibile. Gli idealisti postkantiani tornarono invece a ...
Leggi Tutto
Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve [...] I. Kant, che l’adoperò per designare i concetti della ragione, i quali, a differenza delle categorie dell’intelletto, non hanno per la conoscenza valore costitutivo, ma semplicemente regolativo, rappresentando ideali a cui si deve tendere nell ...
Leggi Tutto
arte Arte c. Insieme di correnti artistiche ispirate al concetto formulato da T. van Doesburg in un manifesto pubblicato sul numero unico della rivista Art Concret (1930); vi si auspicava un tipo di arte [...] per Hegel infatti il c. designa il concetto, l’universale, l’infinito, mentre per astratto s’intendono i prodotti dell’intelletto astraente, il finito, il singolo, l’individuo. Nel neoidealismo italiano, Croce parla di ‘universale c.’ per indicare il ...
Leggi Tutto
Diritto
Per a. si intendono tutti quei casi in cui vi è incompatibilità tra due norme (Disposizione e norma) che disciplinano una medesima fattispecie, nel senso che l’applicazione dell’ esclude l’applicazione [...] gerarchico.
Filosofia
Per I. Kant, l’ a. della ragione pura è il complesso di contraddizioni in cui l’intelletto necessariamente incorre quando vuol considerare i fenomeni come cose in sé, derogando dalla norma fondamentale della limitazione dell ...
Leggi Tutto
Nel linguaggio scientifico, ogni fatto o evento suscettibile di osservazione diretta o indiretta, provocato o spontaneo.
Teorie fenomenologiche sono quelle che cercano di render conto di un f. quale esso [...] come f., cioè conosciute secondo le forme pure della sensibilità (spazio e tempo) e le categorie a priori dell’intelletto, e le cose considerate come ‘in sé’ o ‘noumeni’, cioè come puramente intelligibili, pensate secondo i principi della ragione ...
Leggi Tutto
Persona
Angela Ales Bello
Sul piano filosofico il concetto di persona è stato inteso in tre fondamentali accezioni che si sono succedute nel tempo: come sostanza primaria e indivisibile, composta di [...] completamente la questione perché, provenendo dalla filosofia di Plotino e indicando i gradi di emanazione dall'Uno, cioè l'Intelletto e l'Anima, come derivati da esso, non consentiva di porre sullo stesso piano le tre 'persone'. Era necessario ...
Leggi Tutto
virtù Disposizione a fuggire il male e fare il bene, perseguito questo come fine a sé stesso, al di fuori di ogni considerazione di premio o castigo.
Filosofia
Per i Greci più antichi il termine ἀρετή [...] della Porta Capena.
La teologia cattolica distingue le virtù in v. intellettuali e v. morali: le prime perfezionano l’intelletto, le seconde orientano la volontà al bene; distingue inoltre v. naturali (o acquisite), cioè acquistate con l’esercizio di ...
Leggi Tutto
Filosofie e teologie politiche
Neoplatonismo e politica da Plotino a Proclo
Riccardo Chiaradonna
I secoli III-V sono l’epoca del ‘neoplatonismo’, l’ultima filosofia in un contesto religioso pagano, [...] farsi ritrarre e di parlare di sé stesso5. Se Plotino è impegnato nelle contingenze pratiche, in realtà il suo intelletto non è mai distratto dalla contemplazione teoretica6. Egli si adopera per distogliere il discepolo Zeto dagli incarichi politici7 ...
Leggi Tutto
Indirizzo filosofico del 19° sec., il cui iniziatore è il francese A. Comte e i cui maggiori rappresentanti sono in Inghilterra J. S. Mill e H. Spencer, e in Italia R. Ardigò. Più in generale, il termine [...] soprannaturali come nello stadio teologico, o ad astrazioni personificate come nello stadio metafisico. Nello stadio positivo l’intelletto si limita rigorosamente ai fatti e alle loro relazioni: alla causa subentra la legge, alla ricerca del ...
Leggi Tutto
Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, [...] determinazione al tempo stesso logica e reale, va distinto dal c. in quanto determinazione puramente astratta, frutto dell’intelletto, non della ragione.
La tesi oggettivistica del c. è stata poi accentuata, in un recupero della tradizione platonica ...
Leggi Tutto
intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...