Statista, poeta e filosofo inglese (Eyton-on-Severn 1583 - Londra 1648). Volontario nell'esercito del principe d'Orange (1614), ambasciatore a Parigi (1619) , diede importanti contributi alla storia del [...] della verità e della certezza della conoscenza umana e lo individua nelle notitiae communes contenute naturalmente nell'intelletto umano (come testimonia l'"istinto naturale") e anteriori a ogni giudizio, anzi fondamento di questo (motivo platonico ...
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Psicologia
Tendenza a ripetere determinati atti e a rinnovare determinate esperienze, per lo più acquisita con la ripetizione frequente dell’atto o dell’esperienza stessa. Lo studio delle a. è oggetto [...] a. operative, che modificano il modo di agire delle potenze (quelle che possono inclinare in un senso o nell’altro l’intelletto e la volontà, quindi le virtù e i vizi) e che possono essere naturali (tanto innate quanto acquisite) o soprannaturali ...
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Credenze e culti
Valerio Valeri
Introduzione
'Credenza' è un termine notoriamente ambiguo, ma i principali significati elencati dai dizionari possono essere ricondotti a due gruppi generali. Da un lato, [...] deriva il nostro amen), 'fede' significa 'dir di sì', rispondere affermativamente a un'offerta divina, a una rivelazione su cui l'intelletto non si sofferma mai perché non la mette mai in dubbio.W. C. Smith ha senz'altro ragione di sottolineare (come ...
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Tolleranza
Carlo Augusto Viano
1. La fine della tolleranza
Nel 1791 Thomas Paine sosteneva in The rights of man che la Costituzione francese "aveva abolito la tolleranza, o rinunciato a essa, ma aveva [...] gli uomini hanno un diritto naturale e inalienabile ad adorare Dio onnipotente secondo il dettato della propria coscienza e intelletto". Questi toni in parte furono sfumati nel Bill of rights della Costituzione americana, che con il primo emendamento ...
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Diritto
Per a. si intendono tutti quei casi in cui vi è incompatibilità tra due norme (Disposizione e norma) che disciplinano una medesima fattispecie, nel senso che l’applicazione dell’ esclude l’applicazione [...] gerarchico.
Filosofia
Per I. Kant, l’ a. della ragione pura è il complesso di contraddizioni in cui l’intelletto necessariamente incorre quando vuol considerare i fenomeni come cose in sé, derogando dalla norma fondamentale della limitazione dell ...
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Filosofo (Dessau 1729 - Berlino 1786). Di famiglia israelita molto povera, si recò ancora ragazzo a Berlino; ivi, formatosi una vasta cultura filosofica e letteraria, divenne amico dei giovani illuministi [...] di M., fondata sulla sua psicologia, che assegnava alla sensibilità un suo posto autonomo accanto alle tradizionali facoltà dell'intelletto e della volontà. In polemica con le tesi wolfiane e con le teorie dell'arte come imitazione, M. sostenne ...
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DE MEIS, Angelo Camillo
Fulvio Tessitore
Nacque il 14 luglio 1817 a Bucchianico, un paesino dell'Abruzzo chietino, situato sulle falde orientali della Maiella. Il padre, Vincenzo, fu medico, carbonaro [...] idealmente una nell'altra e tutte si riassumono nell'unica forma perfetta che è l'uomo, sintesi tra macrocosmo (in quanto intelletto) e microcosmo (in quanto natura). L'uomo come forma organica perfetta compendia in sé tutte le forme precedenti e in ...
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La Rivoluzione scientifica. Introduzione
Daniel Garber
La Rivoluzione scientifica
All'inizio del XVII sec. quella che oggi comunemente chiamiamo 'scienza' non era identificabile con una singola area [...] Bacon. In questo testo, l'autore divide così la conoscenza: "Le parti della scienza umana si riferiscono alle tre parti dell'intelletto umano, che è sede della scienza: la storia alla memoria, la poesia all'immaginazione, e la filosofia alla ragione ...
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PERNUMIA, Giovanni Paolo
Gregorio Piaia
PERNUMIA, Giovanni Paolo. - Appartenente a una famiglia di 'civile condizione' trasferitasi da Monselice a Padova, Giovanni Paolo Pernumia risulta figlio legittimo [...] Genua, il Pernumia segue l’interpretazione averroista, criticando la tesi tomista che concepiva l’intelletto come una facoltà dell’anima; per lui l’intelletto è realmente distinto dall’anima del singolo uomo e svolge soltanto la funzione di 'forma ...
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BACCILIERI (Bacilieri, de Bazaleriis), Tiberio
Cesare Vasoli
Nato a Bologna, forse nel gennaio del 1461, studiò filosofia nell'università della sua città natale, sotto la guida dell'averroista Alessandro [...] a Treviso e a Ferrara.
Averroista, come il suo maestro dal quale accettò le note tesi sigeriane sull'unicità dell'intelletto, le influenze dei corpi celesti, ecc., che diffuse e difese negli ambienti padovano e pavese, il B. ebbe buona conoscenza ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...