Venezia e il suo passato. Storie miti «fole
Mario Infelise
«Venezia dopo Roma è la città più italiana della patria nostra, anzi in alcune parti della sua storia e ne’ suoi multiformi ordinamenti politici [...] l’uso dei Frari per affrontare le vicende della storia diplomatica europea d’Occidente e d’Oriente(44).
Un’ulteriore condizioni la paralisi di idee della storiografia veneziana, intesa come capacità di ragionare criticamente sul proprio passato, ...
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Costantino tra Francia e Italia
Il dibattito storiografico dei secoli XVII e XVIII
Federica Meloni
«Il peculiare problema tra Chiesa e Stato è la più grande perturbazione che abbia mai tratto il pensiero [...] a illustrare le modalità con cui l’autore intese ridimensionare la portata dell’azione costantiniana in termini – e i sei volumi, usciti nel 1681, del De re diplomatica di Jean Mabillon davano un certo fondamento scientifico a tale aspirazione. ...
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La cancelleria
Marco Pozza
L'istituzione del cancellier grande
Il 7 aprile del 1261, con una parte il cui testo non è pervenuto nella sua interezza, il maggior consiglio del comune di Venezia nominava [...] ducale (designata anche come curia maggiore) - intesa al tempo stesso come luogo, struttura burocratica e trattato con il comune di Cremona: A.S.V., Secreta, Miscellanea atti diplomatici e privati, b. 4, nrr. 166-167, doc. 1258 settembre ...
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Paolo V
Volker Reinhardt
Camillo Borghese nacque a Roma il 17 settembre 1552 da Marcantonio, decano degli avvocati concistoriali, e da Flaminia Astalli. I Borghese, residenti a Siena approssimativamente [...] i curiali del tardo XVII secolo si servirono dei documenti diplomatici preparati sotto P., in primo luogo della corrispondenza con In questo modo l'Inquisizione dovrebbe essere stata intesa soprattutto come un cordone sanitario contro la penetrazione ...
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La libertà religiosa come tema costantiniano e anticostantiniano
Vincenzo Pacillo
Una nuova pace costantiniana per (e oltre) l’Europa? Laicità, liberta religiosa e religione civile nella società postsecolare
Sono [...] da un lato comporta un evidente aumento dell’attività diplomatica e della pratica concordataria, dall’altro produce una primissimo piano è svolto dalla tutela dei diritti umani, intesi sia nella loro accezione di diritti dell’individuo, e ...
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La città dei «piaseri»
Feliciano Benvenuti
L’Europa e Venezia
Concorrono molte ragioni per fare della Venezia del Settecento uno dei punti focali dell’attenzione europea, molte ragioni che subito appaiono, [...] i beni conservati nella sede della rappresentanza diplomatica, può essere esempio illuminante di come vivesse per la Repubblica ma anche alla loro continua evidenza e permanenza intesa a conservare i valori di cui la società veneziana era intessuta ...
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Gli accordi di Villa Madama: dalla Costituente a Craxi
Alessandra Berto
Premesse
Sebbene il problema della revisione del Concordato fra la Repubblica italiana e la Santa Sede sia stato affrontato solo [...] primi mesi dell’anno successivo, sulla base di un’intesa col capo del governo Moro, cominciò a far il fianco proprio a chi su questo punto voleva fare leva. Cfr. I documenti diplomatici italiani, s.X, 1943-1948, vol. IV 13 luglio 1946-1° febbraio ...
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Motti e Facezie del Piovano Arlotto: Prefazione
Gianfranco Folena
Le cose che a fanciulli e ad ignoranti
vanno per man, soglion perder sua forma
e mutar spesse volte soi sembianti.
Vien poi chi per [...] (fac. 92), vuole rappresentare l'astuzia e l'energia diplomatica di Lorenzo, e insieme riduce la politica a uno svelto giuoco una risposta diretta e a dare una lezione che sarà intesa solo dal destinatario; oppure sono sfoggi di estemporanea abilità ...
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DONÀ (Donati, Donato), Leonardo
Gaetano Cozzi
Figlio di Giambattista di Andrea di Antonio e di Paola di Cristoforo Corner, nacque a Venezia il 12 febbr. 1536, probabilmente nella casa di rio terrà S. [...] avvolto e a decidere un'azione rapida e vigorosa: era un lavoro diplomatico in cui il D. doveva agire di sua iniziativa, perché da Venezia (Trebbi, pp. 434 s.). Il Barbaro, d'intesa con altri patrizi del suo orientamento, coglieva l'occasione ...
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Gli stranieri e la città
Donatella Calabi
Una "patria" ospitale
"Una stantia frequentata da molte genti d'ogni lingua e paese" e forse anche per questo "nobilissima et singolare": nel 1581 Francesco [...] necessità di ospitare chi viene da fuori, mercanti, turisti, diplomatici e potenti della terra, sudditi, alleati, o pellegrini di altri Ebrei provenienti da paesi diversi, non era intesa solo come ampliamento residenziale. Le nuove case avrebbero ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno grafico, parola o breve frase che serve...
informazióne s. f. [der. di informare; cfr. lat. informatio -onis «nozione, idea, rappresentazione» e in epoca tarda «istruzione, educazione, cultura»]. – 1. ant. e raro. L’azione dell’informare, di dare forma cioè a qualche cosa: altrimenti...