L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] minoritaria, teorie che attribuivano la trasformazione a tendenze latenti già nel latino popolare, anche prima che le invasionibarbariche potessero esercitare la loro influenza negativa. Quest’ultima tesi si ritrova in Celso Cittadini e più tardi ...
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CITTADINI, Celso
Gianfranco Formichetti
Nacque il 1º apr. 1553 a Roma da nobile famiglia che vantava tra i propri avi Cecco Angiolieri; il padre Francesco era procuratore della corte romana dove si [...] errate sulla nascita della lingua e l'autore afferma che l'origine del volgare non è da riferire alle invasionibarbariche, gotiche o longobarde, ma occorre risalire molto più indietro nel tempo fino ai Romani. Conseguentemente l'autore considera la ...
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Gli aggettivi di relazione (o relazionali) sono un particolare tipo di aggettivi denominali (cioè derivati da nomi). La loro peculiarità risiede nel fatto che non denotano proprietà, ma indicano entità [...] di quei nomi che denotano un evento (cioè un’azione, uno stato o un processo):
(26) le invasionibarbariche / le invasioni dei barbari
(27) l’esistenza divina / l’esistenza di Dio
(28) la produzione automobilistica / la produzione di automobili
(29 ...
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Figlio naturale di Lorenzo Alberti, Leon Battista Alberti (Genova 1404 - Roma 1472) visse i primi anni lontano da Firenze, con il padre esule, in varie città dell’Italia settentrionale (Genova, Venezia, [...] non è che una degenerazione dal latino, dovuta alla catastrofe dell’Impero Romano e alla corruzione conseguente alle invasionibarbariche, la sviluppa fino alle estreme conseguenze nel Proemio al terzo libro della Famiglia (circa 1437), forzandone le ...
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Il termine barbarismi designa spregiativamente fin dall’antichità le parole (e, più generalmente, gli elementi morfologici, sintattici e stilistici) considerate estranee allo spirito e alla forma di una [...] » in Zanobi da Strada).
In epoca umanistico-rinascimentale il termine viene collegato al rimpianto classicistico che vedeva nelle invasionibarbariche la causa del crollo della latinità, di una perdita di identità e di un rimescolamento di idiomi e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] astrologia). E dopo che nell’alto Medioevo gli amanuensi, per salvare la civiltà greco-romana dal naufragio delle invasionibarbariche, ne avevano affastellato la cultura nei codici, il genere che più si diffuse fu quello enciclopedico. Non si ...
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Silverio Novelli
Neologismi arte, lingua e letteratura
abbandonologo
s. m. Chi perlustra il territorio alla ricerca di borghi abbandonati, edifici pubblici e privati in rovina, strutture e attività dismesse [...] anche quando è lontano dal pc o dallo smartphone. Lo ha fatto anche il 17 gennaio, ospite di Daria Bignardi alle InvasioniBarbariche, provando a smorzare le polemiche sui contrasti tra la linea di Palazzo Chigi e quella del Nazareno, alla cui guida ...
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CARLINO, Marco Antonio (Ateneo)
Claudio Mutini
Sull'incertezza che può sussistere circa il nome è lo stesso C. a fornire spiegazioni: in un capitolo della sua opera, La grammatica volgar dell'Atheneo [...] unificati nella realtà della lingua latina, così il volgare, nato dalla trasformazione del latino parlato in seguito alle invasionibarbariche, ha potuto, per merito di un numero assai esiguo di buoni scrittori, assurgere alla nitidezza della lingua ...
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DEUTERIO
Paola Scarcia Piacentini
Poco o nulla si sa di questo personaggio, amico del più famoso Ennodio (il Leistner lo dice suo maestro, ma più verisimilmente era un suo collega), vissuto a Milano [...] a cavallo fra V e VI secolo, nel periodo in cui nella città, pur dopo le invasionibarbariche, tornava a svilupparsi l'insegnamento della eloquenza e della retorica.
C'è infatti chi ha voluto vedere in D. ed Ennodio i principali docenti di una scuola ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] delle incursioni di pirati e delle epidemie che la colpirono nel 3°-4° secolo. Fu perciò facile preda delle invasioni dei barbari, che tra 5° e 8° sec. vi fondarono stabili colonie, cui seguì l’immigrazione di Valacchi (Tessaglia), Albanesi ed ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
invasione
invaṡióne s. f. [dal lat. tardo invasio -onis, der. di invadĕre «invadere»]. – 1. a. Ingresso nel territorio di uno stato da parte delle forze armate di uno stato belligerante, per compiervi operazioni belliche, con o senza l’intenzione...