Buonaccorsi, Biagio
Denis Fachard
Autore di pregevoli liriche di stampo umanistico (poesia amorosa e didattica di carattere morale, liriche d’occasione e canti carnascialeschi) caratterizzate da rielaborazioni [...] Ricevilo adunque con quella prompteza che si ricerca, et preparati acerrimo defensore contro a tutti quelli che per malignità o invidia lo volessino, secondo l’uso di questi tempi, mordere et lacerare (in Fachard 1976, p. 158).
Tre attività dominano ...
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Romagna
Augusto Vasina
Pier Vincenzo Mengaldo
. Numerosi sono nelle opere dantesche, e particolarmente nella Commedia (If XXVII e Pg XIV soprattutto), i riferimenti alla R., che vi figura strettamente [...] comunità e fra gl'individui le lotte di fazione, le tendenze particolaristiche, la tentazione della superbia, dell'invidia e dell'avarizia. Tale degradazione generale D. vede rifrangersi nel mondo romagnolo e ama quindi rappresentare soprattutto ...
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Plutarco
Lionello Inglese
Giorgio Inglese
di Lionello Inglese
Scrittore greco, nato a Cheronea intorno al 50 d.C. e ivi morto poco dopo il 120 d.C. La sua produzione si articola in due grandi gruppi [...] Perotti, segretario e collaboratore del cardinale Bessarione, che offrì a Niccolò V nel 1449 la versione latina del De invidia et odio e ne ricevette l’incarico di preparare una nuova traduzione (dopo quella dell’Angeli) del De Alexandri Magni ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] pensasse, che giudicasse che deliberasse. Et s’ella che pur di molti et gentilissimi spiriti era ripiena non volse questa tanta invidia sopra le spalle sue follemente recarsi, pensi tu che così stolto sia ch’i’ vogli di così pericolosa impresa farmi ...
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sì (sie)
Riccardo Ambrosini
1. L'avverbio sì - 136 volte nella Vita Nuova, 123 nelle Rime, 540 nel Convivio e 798 nella Commedia; in rima di Pg XXIII 8 l'epitetico sìe - raramente ha funzione affermativa, [...] VII 41, XVIII 109 cupo sì, che..., XIX 71, Pd XXXII 105 innamorato sì che...; è distaccato dall'aggettivo, in If VI 51 piena / d'invidia sì che..., XII 8, XVIII 116 sì di merda lordo, / che..., Pg XX 57, Pd XVIII 134. Sì è riferito ad avverbio in If ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] forma e definisce un vocabolario intellettuale, che spiega cos’è ingiuria («sostenere pena non meritata»: sermone del 26 dicembre 1305), invidia («non è altro che essere dolente del bene altrui», predica del 10 ottobre 1305, in Giordano da Pisa 1867 ...
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COCCIO, Marcantonio, detto Marcantonio Sabellico
Francesco Tateo
Nacque intorno al 1436 a Vicovaro in Sabina, allora sotto il dominio degli Orsini.
Il C. interpreterà il nome del luogo natale come "Varronis [...] , il C. attribuiva quell'atteggiamento a un sentimento d'ingratitudine verso Venezia, dove il Merula aveva insegnato, e all'invidia anche verso chi in effetti era riuscito a portare a termine quell'impresa.
L'offerta delle storie veneziane al Senato ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Da una dimensione utopica e insurrezionale l’ideologia comunista nel XX secolo si trasforma, [...] ostilità per la nuova superpotenza mondiale, condita di frustrazione per la perduta centralità del Vecchio Continente, invidia per il successo economico americano e aristocratico disdegno per la nuova influenza degli Stati Uniti nella cultura ...
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MANETTI, Giannozzo
Simona Foà
Nacque a Firenze il 5 giugno 1396 da Bernardo, ricco e brillante mercante, ricordato anche nel Liber facetiarum di Poggio Bracciolini, e da "Petra Guidaccia" (Naldi, col. [...] , in un periodo di alleanze fluttuanti e spesso destinate a durare periodi molto brevi. Vespasiano da Bisticci parla di invidia da parte di alcuni fiorentini nei confronti del M., ma è forse più realistico ipotizzare che nel compiere questa scelta ...
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o
Riccardo Ambrosini
1. Della particella che pone due e, in qualche caso, tre termini in rapporto di reciproca esclusione concettuale o di gradualità selettiva, in quanto o collocati polarmente dal [...] ; XI 7, e 11 per forza o per fraude (cfr. If XI 24 o con forza o con frode altrui contrista); XIII 13 o per invidia o per desiderio di prendere quella possessione; XIV 3 per opera che faccia, o per alcuno accidente; XV 11, e 17 per malizia d'animo o ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...