L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] forma di soggetto invece di tu (da rilevare la coesistenza di tu ed io e io e te), l’uso desemantizzato di ci con essere e avere (esserci e sempre la testa è costituita dal primo componente (si pensi a incentivi boom). Tra i composti verbo + nome ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] ’ (dove le persone che eseguono l’azione sono indicate dalle diverse desinenze) corrispondono forme del tipo iopensare, tu pensare, lui/lei pensare, e così via. Ciò avviene, generalmente, con i verbi della prima classe, che conservano la loro forma ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] [l, n, r] ([ˈborʦa] «borsa», [ˈpɛnʦo] «penso», ecc.) e la costruzione stare + a + infinito usata per esprimere [ˈɛsːo] «costì», [ˈɛlːo] o [ˈlɔko] «lì»; [kːuˈʃi] «così come faccio io», [sːuˈʃi] «così come fai tu», [lːuˈʃi] «così come fa lui o loro»;
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] , depurato dei tratti più aulici e letterari:
Che fai lontan da me,
Che fai, cor mio?
Quel che facc’io
È ch’ognor penso a te.
Pensando a te sorrido,
Sospiro a te …
In altri casi si tratta di sonetti più indicativi dello stile poetico della Rossetti ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] s-/ a /-ʦ-/, che poi può sonorizzarsi a /-ʣ-/ ([ˈpɛnʣo] «penso», [inˈʣomːa] «insomma»).
Tra i tratti più tipici del Mezzogiorno posto di esserci e avere (ci sta il capotrèno e io il bigliètto non lo tèngo); il cosiddetto ➔ accusativo preposizionale, ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] (bujo) o al posto di ‹ii› nei plurali dei nomi in -io (studj), che rimase solo in cognomi e in qualche toponimo.
Nella seconda invece tradotti ancora fino alla metà del Novecento: si pensi alla protagonista di Via col vento, che da Scarlet divenne ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...]
(v) i pronomi personali soggetto del tipo /mɛ, tɛ/ «io», «tu» nella subarea pesarese, e, in tutta l’area, nel dialetto), la conservazione dei nessi /-ls-, -ns-, -rs-/ ([ˈpɛnso] «penso», [ˈborsa] «borsa»), la tendenza di /s/ ad essere pronunciata /ʃ/ ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] il Signor solleva?
che a tutti i figli d’Eva
nel suo dolor pensò? (vv. 65-72)
La lingua delle tragedie, esperimento di un – ma restano cuore, buono, uomo, ecc. –; e ancora io aveva → io avevo; guance → gote; burlare → far celia); l’abbassamento del ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] a «palla»), e la presenza di condizioni metafonetiche (per es., [ˈdeu] «(io) davo» ~ [ˈdiː] «(tu) davi»). Garfagnini sono anche il tipo il aspetti del ➔ sostrato dialettale (anche minimi: si pensi alla vitalità dell’interiezione dé in livornese, o di ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] (1):
(1) certo che ho capito: non sono mica stupido io.
La funzione di negazione è inoltre svolta da altri tipi di elementi, e opzionale:
(7) a. è più furbo di quanto non pensassi
b. quante sciocchezze non ha detto!
c. l’ho aspettato finché ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, cioè l’attività psichica per cui l’uomo...
io
(ant. éo; ant. o pop. tosc. 'e’, i’', solo in posizione proclitica) pron. pers. sing. [lat. volg. *ĕo, lat. class. ĕgo]. – 1. È il pronome di 1a persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé...