Saïed, Kaïs. – Giurista e uomo politico tunisino (n. Tunisi 1958). Vicepresidente dal 1995 dell’Associazione tunisina di Diritto costituzionale e dal 1999 docente di tale disciplina presso l’Università [...] del presidente in carica B.C. Essebsi, alle quali si è presentato come candidato indipendente con l’appoggio del partito islamista Ennahda. Affermatosi con il 75% al primo turno, tenutosi nel mese di settembre, sull’imprenditore N. Karoui, lo ha ...
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La rinascita religiosa che ha caratterizzato la fine del 20° sec. e l’avvio del 21° ha coinvolto in misura e con modalità diverse tutte le culture del pianeta. Sia le religioni istituzionali sia le nuove [...] parte del mondo, a rendere vistoso il distacco fra chi è moderno e chi non riesce a diventarlo.
La contrapposizione fra islam e Occidente rischia così di diventare la linea di confine fra due mondi in armi, sull’orlo di una battaglia senza quartiere ...
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Uomo politico bosniaco (Bosanski Šamac, Bosnia ed Erzegovina, 1925 - Sarajevo 2003). Fondò nel 1990 il Partito di azione democratica, di forte impronta musulmana e nazionalista, e nello stesso anno fu [...] di indipendenza della Bosnia ed Erzegovina (marzo 1992). Tale orientamento, insieme col suo progetto di istituire uno Stato islamico in Bosnia ed Erzegovina, suscitò la drastica opposizione dei Serbi di Bosnia a cui fece seguito lo scoppio della ...
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SUNNAH
Carlo Alfonso Nallino
. Vocabolo arabo che significa consuetudine, modo abituale di comportarsi, e che nelle scienze religiose e giuridiche dei musulmani ha i seguenti due sensi tecnici:
1. [...] in generazione. Fra i mille segni della grande importanza della sunnah nel sistema musulmano è che ancor oggi, negli stati islamici non del tutto europeizzati, l'atto d'omaggio al nuovo sovrano è fatto dai maggiorenti a condizione ch'egli s'impegni ...
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. Popolazione che occupa una lunga striscia di territorio lungo la sponda destra del Nilo, per un'estensione di circa 130 chilometri a sud del confine egiziano. È di origine Begia, con molta immistione [...] antico paganesimo (p. es. una specie di venerazione del serpente e della pernice, la cui uccisione si considera illecita), l'islamismo è stato da secoli accolto dalla tribù, e ne va plasmando sempre più profondamente lo spirito, gl'istituti e gli usi ...
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ortodossia
Osservanza del culto e della dottrina stabiliti da una Chiesa. Nella teologia cattolica, accettazione completa della dottrina rivelata da Cristo e insegnata dal magistero della Chiesa romana. [...] cattolica, anche da altre confessioni cristiane, e in generale dalle religioni che si richiamano a una rivelazione, come l’islamismo. Nell’ebraismo dal sec. 19° o. indica la componente fedele alla tradizione rabbinica in opposizione ai vari gruppi di ...
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Chiamato Abucara da scrittori europei dei sec. XVII-XVIII, nato a Edessa e vissuto all'incirca dal 740 all'820 d. C., fu vescovo melchita di Ḥarrān (l'antica Carrhae) nella Mesopotamia occidentale. Letterariamente, [...] cattolica, difese il culto delle immagini contro ebrei, musulmani e iconoclasti cristiani, e polemizzò contro i dogmi dell'islamismo. È forse il più antico scrittore cristiano che abbia usato la lingua araba in materia religiosa. Una raccolta di ...
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Shabbetay Tzevi
Agitatore religioso ebreo (Smirne 1626-Dulcigno 1676). Si presentò come messia a Smirne (1648), ma fu scomunicato dai rabbini locali. Abbandonò allora la città, recandosi a Istanbul, [...] , le autorità turche lo arrestarono e lo condannarono a morte, concedendogli tuttavia la salvezza in cambio della conversione all’islamismo, che egli accettò (1666). Dopo la conversione fu abbandonato da gran parte dei suoi seguaci, mentre alcuni gli ...
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Agitatore religioso ebreo (Smirne 1626 - Dulcigno 1676). Si presentò come messia a Smirne (1648), ma fu scomunicato dai rabbini locali. Abbandonò allora la città, recandosi a İstanbul, a Gerusalemme e [...] , le autorità turche lo arrestarono e lo condannarono a morte, concedendogli tuttavia la salvezza in cambio della conversione all'islamismo, che egli accettò (1666). Dopo la conversione fu abbandonato da gran parte dei suoi seguaci, mentre alcuni gli ...
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Il nome classico di Etiopia (dal gr. αἰϑίοψ "che ha la faccia bruciata" da αἴϑω "brucio" e ὄψ "faccia"; toponimo: gr. Αἰϑιοπία[χώρα], lat. Aethiopia [regio]) che già serviva a indicare tutta la parte del [...] fra gli staterelli Galla del SO. Anche nelle regioni a N. e a NO. dell'Abissinia, e sulle sue frontiere, l'islamismo impera, mentre fa rapidi progressi pure lungo le frontiere occidentali. Dalla fine del sec. XVIII e molto più durante la signoria ...
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islamismo
s. m. [der. di islam]. – La religione fondata in Arabia da Maometto († 632 d. C.), in cui confluiscono elementi tratti dal paganesimo arabo, dal cristianesimo e dal giudaismo, oltre che idee e norme personali di Maometto stesso:...
islam
islàm (non corretto ìslam) s. m. [dall’arabo Islām, propr. «abbandono, consegna (di sé alla volontà divina)»]. – La grande religione monoteistica fondata da Maometto e, collettivamente, il mondo musulmano (più spesso con iniziale maiuscola):...