Terzo califfo dell'Islam. Eletto alla morte di ῾Omar, ne continuò la politica, pur non avendo le doti del suo predecessore. Nonostante avesse promulgato una versione ufficiale del Corano, ῾O. si inimicò [...] che favoriva i membri della famiglia degli Omayyadi a cui apparteneva. Tale risentimento sfociò in una rivolta: assediato nella sua casa a Medina, ῾O. fu ucciso; la sua morte segnò l'inizio di aspre lotte religiose e civili in seno all'islamismo. ...
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Intellettuale (Radhanagar, Bengala, 1774 - Bristol 1833), tra i primi esponenti del modernismo riformatore indiano. La sua attività, rivolta soprattutto alla sfera religiosa, tentò di dimostrare come i [...] Samāj ("Società di Dio"), che ebbe grande e rapida diffusione. La società propugnava un monismo sincretistico, in cui potessero convivere induismo, islamismo e cristianesimo, con un culto a carattere congregazionale e una liturgia in vernacolo. ...
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Orientalista inglese (Uley, Gloucestershire, 1862 - Firwood, Cambridge, 1926); fu profondo studioso della Persia musulmana. Tra le sue opere principali si ricordano: A traveller's narrative written to [...] numerose edizioni di testi storici e storico-letterarî, e soprattutto la grande Literary history of Persia (4 voll., 1902-24), che si allarga a generale storia culturale dell'Iran e dell'islamismo medievale, comprendendo anche opere non letterarie. ...
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Mistico musulmano egiziano (Il Cairo 1181 - ivi 1235). Autore di un diwān, di cui la parte più interessante è un poemetto rimante in ta (lettera araba) e detto per questo la "Tāiyya maggiore", at-Tā'iyya [...] I. F., nonostante alcune espressioni di apparenza panteistica dovute all'entusiasmo poetico, non oltrepassano i limiti dell'ortodossia, e gli elementi neoplatonici in lui ricorrenti sono quelli di cui tutto l'islamismo del suo tempo era impregnato. ...
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Vescovo di Torino dall'817-18 (n. in Spagna nella seconda metà del sec. 8º - m. nell'827 circa); è noto soprattutto per l'aspra polemica contro il culto delle immagini e dei santi, che gli ha meritato [...] spagnolo" inteso come sforzo di rinnovare l'apologetica cristiana in considerazione delle polemiche e dei rapporti con l'islamismo. In C. questa polemica può essersi sostanziata anche della tendenziale avversione per il culto della croce e delle ...
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Qutb, Sayyid
Ideologo riformista egiziano (Musha 1906-Il Cairo 1966). Membro dei Fratelli musulmani. Funzionario del ministero dell’Istruzione pubblica, fu inviato dal governo egiziano negli Stati Uniti [...] più influente, nella quale riformulava i concetti di e di jahiliyya, aprendo la strada alle formulazioni più estreme dell’islamismo radicale egiziano. Scarcerato nel 1964, Q. fu nuovamente arrestato nel 1965 con l’accusa di complottare ai danni di ...
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Saïed, Kaïs. – Giurista e uomo politico tunisino (n. Tunisi 1958). Vicepresidente dal 1995 dell’Associazione tunisina di Diritto costituzionale e dal 1999 docente di tale disciplina presso l’Università [...] del presidente in carica B.C. Essebsi, alle quali si è presentato come candidato indipendente con l’appoggio del partito islamista Ennahda. Affermatosi con il 75% al primo turno, tenutosi nel mese di settembre, sull’imprenditore N. Karoui, lo ha ...
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Uomo politico bosniaco (Bosanski Šamac, Bosnia ed Erzegovina, 1925 - Sarajevo 2003). Fondò nel 1990 il Partito di azione democratica, di forte impronta musulmana e nazionalista, e nello stesso anno fu [...] di indipendenza della Bosnia ed Erzegovina (marzo 1992). Tale orientamento, insieme col suo progetto di istituire uno Stato islamico in Bosnia ed Erzegovina, suscitò la drastica opposizione dei Serbi di Bosnia a cui fece seguito lo scoppio della ...
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Shabbetay Tzevi
Agitatore religioso ebreo (Smirne 1626-Dulcigno 1676). Si presentò come messia a Smirne (1648), ma fu scomunicato dai rabbini locali. Abbandonò allora la città, recandosi a Istanbul, [...] , le autorità turche lo arrestarono e lo condannarono a morte, concedendogli tuttavia la salvezza in cambio della conversione all’islamismo, che egli accettò (1666). Dopo la conversione fu abbandonato da gran parte dei suoi seguaci, mentre alcuni gli ...
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Agitatore religioso ebreo (Smirne 1626 - Dulcigno 1676). Si presentò come messia a Smirne (1648), ma fu scomunicato dai rabbini locali. Abbandonò allora la città, recandosi a İstanbul, a Gerusalemme e [...] , le autorità turche lo arrestarono e lo condannarono a morte, concedendogli tuttavia la salvezza in cambio della conversione all'islamismo, che egli accettò (1666). Dopo la conversione fu abbandonato da gran parte dei suoi seguaci, mentre alcuni gli ...
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islamismo
s. m. [der. di islam]. – La religione fondata in Arabia da Maometto († 632 d. C.), in cui confluiscono elementi tratti dal paganesimo arabo, dal cristianesimo e dal giudaismo, oltre che idee e norme personali di Maometto stesso:...
islam
islàm (non corretto ìslam) s. m. [dall’arabo Islām, propr. «abbandono, consegna (di sé alla volontà divina)»]. – La grande religione monoteistica fondata da Maometto e, collettivamente, il mondo musulmano (più spesso con iniziale maiuscola):...