MARCIONE
Mario Niccoli
. Una delle personalità più interessanti del cristianesimo nel sec. I alla quale si . riporta un movimento, il più vasto e pericoloso, prima delle controversie ariane, che abbia [...] ; espose ad essi la sua convinzione che fosse impossibile conciliare la fede rivelata da Gesù e da Paolo col patrimonio religioso d'Israele accettato dalla Chiesa. Gli fu mostrato come i passi del Vangelo da lui invocato (Luca, V, 36; VI, 43) erano ...
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PROSELITO (dal gr. προσήλυτς "sopraggiunto")
Alberto Pincherle
Questo termine è usato modernamente per indicare chi si aggrega volontariamente a una data religione, accettandone le credenze e i riti. [...] designò invece il proselito in senso proprio, cioè colui che da una religione etnica si convertiva a quella d'Israele, con piena uguaglianza di diritti, purché fosse passato attraverso il rito d'aggregazione, che comprendeva la circoncisione (v.), un ...
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Il sogno protestante
Silvana Nitti
Alla metà dell’Ottocento l’Inghilterra («questa infaticabile creatrice d’autonomie», come scrisse Giuseppe Gangale)1 dedicava un’attenzione tutta particolare all’Italia. [...] pubblica che fosse minimamente partecipe di questioni religiose o politiche, tutti pensavano ai valdesi del Piemonte come al ‘resto di Israele’ che nel secolo XIX doveva essere salvato dal braccio armato del papa, come lo era stato – e proprio con l ...
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VINAY, Tullio
Simone Baral
– Nacque a La Spezia il 13 maggio 1909, terzogenito del maestro valdese Pietro Giosuè e di Iside Saccomani, figlia del direttore della scuola della missione battista, dove [...] nel corso del sinodo valdese del 1976. L’azione di Vinay ottenne numerosi riconoscimenti a livello internazionale oltre a quello di Israele, come un premio conferito dalla regina Giuliana dei Paesi Bassi per l’azione in favore della pace, due lauree ...
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Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concilî ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, [...] -28, o sirofenicia, Mc. 7, 24-30, riguardano casi particolari) agli Ebrei; e i dodici apostoli sono scelti per le dodici tribù d'Israele. Agli Ebrei è riservato in primo luogo l'appello a un nuovo tipo di vita, che non abolisce ma completa o, per dir ...
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Militare e uomo politico israeliano (n. nel kibbuz Mishmar Hasharon, Tel Aviv, 1942), di origine lituana. Segretario del Partito laburista israeliano nel 1997, divenuto primo ministro nel 1999, ha proseguito [...] della Knesset. Le elezioni del 6 febbraio 2001 fecero registrare, con il 62%, la più bassa percentuale di votanti mai registrata in Israele. B. fu sconfitto con appena il 37,6% dei voti, mentre A. Sharon, leader del Likūd e ministro della Difesa dal ...
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Capo religioso e uomo politico iraniano (n. Mashhad 1940). Membro del Consiglio rivoluzionario islamico, che assunse la guida del paese dopo la rivoluzione del 1979 e fu sciolto nel 1980, Kh. fu segretario [...] di arricchimento dell'uranio e mantenendo l'intransigenza nei confronti della comunità internazionale, in particolare degli USA e di Israele. Si è mosso per fermare la riforma della legge sulla stampa (2000) e, in piena sintonia con la politica ...
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Scrittore e poeta ebreo polacco (Zamość 1852 - Varsavia 1915). Considerato il padre della letteratura yiddish moderna, P. diede un notevole contributo anche alla letteratura ebraica, adattandovi differenti [...] chiave romantica alcune tematiche mistiche dell'hasidismo. Molte delle sue opere sono state tradotte in inglese e tutti i suoi scritti sono stati pubblicati in Israele: Kol Kitvēy I. L. Peretz ("Tutti gli scritti di I. L. Peretz", 10 voll., 1948-60). ...
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biologia Nella tassonomia biologica, la ripartizione sistematica di rango più elevato degli esseri viventi. In alcune classificazioni si trova invece al di sotto del rango di impero o dominio. Si considerano [...] di Gesù Cristo. Il tema deve la sua formulazione all’ambiente giudaico, all’interno del quale Gesù visse: il r. è la realizzazione futura delle antiche speranze d’Israele, con l’avvento e l’instaurazione definitiva della regalità di Dio sulla terra. ...
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Questo termine, fra i molti significati che ritiene nell'uso corrente - come di dote che rende gradito chi la possiede, di benevolenza e di favore che ne deriva, di beneficio che n'è l'effetto, di riconoscenza [...] natura che l'accompagnano; dono gratuito, perché non potuto meritare dall'individuo, e perciò "grazia". Ma la religione d'Israele prima, e poi la religione cristiana che la portò al suo compimento (Matt., V, 17), aggiungendo alla rivelazione naturale ...
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israeliano
agg. e s. m. (f. -a). – Del moderno Stato di Israele, costituito in Palestina nel 1948: il territorio i.; la politica i.; abitante, cittadino dello Stato di Israele.
israelita
(pop. isdraelita) s. m. e f. e agg. [dal lat. tardo Israelita] (pl. m. -i). – Appartenente al popolo d’Israele (gr. ᾿Ισραήλ, lat. Israel, dall’ebr. Yiśrā’ēl): è il nome degli antichi Ebrei in quanto discendenti di Giacobbe o Israele...