L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] poi trasportato anche nel campo degli studi sul folklore e adattato da Costantino Nigra alla spiegazione della presenza del canto popolare epico-lirico del Nord Italia.
I lavori di Ascoli e la sua attività come direttore dell’«Archivio glottologico ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] . È stato calcolato che il 90% del lessico fondamentale dell’italiano in uso oggi (cioè il 90% delle 2000 parole più frequenti talvolta decisamente letterarie, come la registrazione del siciliano popolare accanto a quello aulico nel Contrasto di Cielo ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] macellato», lomb. carrobbio «incrocio», piem. piola «mescita popolare di vini e liquori»;
(b) usati per rinviare a 3%), poco più di un quarto dai composti (26,7%).
I derivati dell’italiano sono più di 97.000: di questi, poco più di 17.000 sono formati ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] %, e al 29,8% arrivava quella di coloro che usavano dialetto e italiano (media nazionale di allora, 19,1 e 32,9%); con amici, 2003). Sempre più diffusa è poi la tendenza, a livello popolare, a rappresentarla come zero, eliminando ogni simbolo, con la ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] che io Matteo figliolo che fu di Nicholò de’ Chorsini del popolo di San Filice in Piaza, mi partì di Firenze per andare prosa), pp. 623-713.
TLIO = Opera del Vocabolario Italiano, Tesoro della Lingua Italiana delle Origini, www.vocabolario.org./www ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] di sistema fonologico è qualificato dal Dizionario Enciclopedico Italiano come «toscano» o più specificamente «fiorentino», in quanto coincide integralmente col sistema fonologico della parlata (popolare non meno che colta) di Firenze.
Parimenti, per ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] nel 1645 all’interno dei Poems) ben sei componimenti in italiano: cinque sonetti e una stanza di canzone. Pare certo che ariette da melodramma, ma di un melismo spontaneo e quasi popolare, depurato dei tratti più aulici e letterari:
Che fai lontan ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] nelle adunate, ormai dominate dall’altoparlante. Quanto all’uso scritto, le testimonianze ben note delle lettere in ➔ italianopopolare di soldati del primo e del secondo conflitto mondiale rivelano il passo avanti compiuto nell’alfabetizzazione, ma ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] meno distanti. L’ortografia piuttosto trasparente dell’italiano non esclude margini di differenziazione tra le parlate ha finito con l’accogliere gruppi consonantici che per la lingua popolare erano – e restano – impronunciabili» (Migliorini 1990: 19 ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] sembra presentare innovazioni (le devianze, a parte l’accentazione di do, sono valutate come ‘errori’ e caratterizzano l’➔ italianopopolare). Risale solo al pieno Novecento la distinzione tra gli accenti acuti e gravi sulla ‹e› (➔ accento grave e ...
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popolare1
popolare1 (ant. populare) agg. [dal lat. popularis, der. di popŭlus «popolo1»]. – 1. a. Del popolo, inteso come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali: cercare il favore p.; ottenere il consenso p.; volontà...
popolo1
pòpolo1 (ant. pòpulo) s. m. [lat. pŏpŭlus]. – 1. a. Il complesso degli individui di uno stesso paese che, avendo origine, lingua, tradizioni religiose e culturali, istituti, leggi e ordinamenti comuni, sono costituiti in collettività...