geografia postmoderna
geografìa postmodèrna locuz. sost. f. – Il dibattito sul postmoderno domina la cultura geografica anglosassone da ormai due decenni, con particolare rilevanza nella geografia umana [...] il postmoderno statunitense e il poststrutturalismo francese, rifacendosi agli studi di Michel Foucault, Roland Barthes, JacquesDerrida e Jean-François Lyotard. Alcuni degli autori principali di questo filone, spesso provenienti da una formazione ...
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Ropars, Marie-Claire
Lorenzo Dorelli
Studiosa francese di estetica e teorica del cinema, nata nel 1936. Profondamente legata al dibattito sviluppatosi in Francia negli anni Settanta e Ottanta, segnato [...] , nei suoi scritti ha esplorato il rapporto tra cinema e letteratura ispirandosi alla pratica della decostruzione teorizzata da JacquesDerrida.
Fin dai primi anni Settanta la sua ricerca si è inserita nel contesto degli studi semiologici sul cinema ...
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REGIA (XXIII, p. 9; App. II, 11, p. 678)
Luigi Squarzina
Paolo Puppa
Dai tardi anni Cinquanta ai tardi anni Settanta la r. teatrale, se sotto un aspetto ha visto la sua inarrestabile affermazione, sotto [...] Bablet, E. G. Craig, Parigi 1962; Autori vari, Émile Jacques Dalcroze, l'homme, le compositeur, le créateur de la rythmique son double e sui Tarahumaras). Su Artaud, l'importante J. Derrida, La parole soufflée, in L'écriture et la différence, Parigi ...
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Moderno e postmoderno
Valerio Verra
Paolo Portoghesi
Modernità, di Valerio Verra
Postmoderno, di Paolo Portoghesi
Modernità di Valerio Verra
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione scientifica. [...] Francia va da Bataille attraverso Foucault sino a Derrida e si ispira alla riscoperta di Nietzsche avvenuta Kleine politische Schriften, 4 voll., Frankfurt a. M. 1981.
Hall, S., Jacques, M. (a cura di), New times: the changing face of politics in ...
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L'editoria religiosa del secondo Novecento: progetti, libri, sogni, mode
Alberto Melloni
Lo strumentario della nuova cristianità perduta
Le case editrici che provengono da una congregazione religiosa, [...] Corsia dei servi a Milano54, usando sempre gli stessi nomi (Jacques Maritain, Charles De Foucauld, Primo Mazzolari) come parole d’ , alla dissidenza russa di Solženicyn, alla filosofia di Derrida; ma si staccano da questa produzione le due grandi ...
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Architettura e nomadismo
Christophe Pourtois
La capanna di Vitruvio nel 21° secolo
A livello inconscio, per la maggior parte di noi l’architettura è associata all’idea di sedentarietà (cfr. su questo [...] quanto scrive J. Derrida, Faxitexture, «Noise», 1994, 18-19, pp. 5-13). Di fatto, però, la sedentarietà sembra essere un cui il Cirque d’hiver (1852) a Parigi, progettato da Jacques-Ignace Hittorf (Jacob, Pourtois 2002). Lo chapiteau (il grande ...
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musica, filosofia della Grandi teorizzazioni hanno scandito la filosofia della m.: quelle di Pitagora (l’armonia musicale come espressione della più generale armonia del cosmo), di Platone (ancora una [...] della filosofia e dei suoi margini, come quella prospettata da Derrida: «ciò non implica solo riconoscere che il margine sta dentro analitica; da Ferdinand de Saussure e lo strutturalismo a Jacques Lacan, da Heidegger a Gadamer) e che era stata ...
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decostruzione
decostruzióne s. f. [dal fr. déconstruction]. – In filosofia, termine usato dal filosofo contemporaneo fr. Jacques Derrida (1930-2004) per indicare la critica del procedimento con cui la metafisica occidentale ha definito l’essere,...