L’espressione lingua colloquiale indica il complesso di usi linguistici che si manifestano primariamente, ma non esclusivamente, quando si parla in situazioni naturali e spontanee e in contesti informali; [...] dei verbi, ma anche nell’uso di modificatori; si noti ad es. l’uso di tipo in (10):
(10) questo non sarà un gran jazz ma non c’è mica Luis Armstrong tipo Every time every word e roba del genere
Molti dei verbi più ricorrenti devono la loro frequenza ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Icona della città del Novecento, il grattacielo costituisce una soluzione squisitamente [...] , le corporation puntano sempre più in alto, nel tentativo di creare effetti sorprendenti, oltre che redditizi. Tra questi edifici “jazz style”, il Chrysler Building (New York, 1930) di William van Alen, il primo a superare in altezza la Tour ...
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RUSCONI, Edilio
Roberta Cesana
– Nacque a Milano l’11 novembre 1916, figlio maggiore di Mario Rusconi e di Maria Venturi. Trascorse l’infanzia a Bruxelles, dove i suoi erano emigrati, insieme al fratello [...] , per operare nel settore pubblicitario e della distribuzione, e continuò l’espansione nel settore dei periodici con il lancio di Musica jazz nel 1981 e di Auto & fuoristrada, Gioia Salute & bellezza e Gioia casa nel 1982. Nel 1984 acquisì il ...
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DOMENICO da Piacenza
A. Ascarelli
Attivo intorno alla metà del sec. XV, deve la sua importanza al primo trattato dell'arte coreografica di cui si abbia notizia, che reca il titolo De arte saltandi et [...] . Le combinazioni dei passi su ritmi estremamente variati con un effetto, come dice il Sachs, assimilabile a quello del "jazz moderno", creano le premesse per la nascita di un modello coreografico che indulge a volte ad embrioni di rappresentazione ...
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VALLE, Gino
Alessandra Capanna
– Nacque a Udine il 7 dicembre 1923. Suo padre Provino (v. la voce in questo Dizionario) fu un architetto molto noto in terra friulana, fondatore, negli anni Dieci del [...] cosmopolita e al contempo fortemente radicato nel suo territorio, appassionato d’arte contemporanea e di musica jazz, nell’arco della sua ricchissima carriera Valle fu insignito di importanti riconoscimenti. Nel 1975 fu nominato accademico ...
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URSS Sigla dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (russo SSSR, Sojuz Sovetskich Socialističeskich Respublik), Stato federale esteso in territori di solito attribuiti in parte all’Europa orientale [...] 1920 non va trascurata l’attrazione per l’America, terra del capitalismo, è vero, ma anche della tecnica, del jazz, del cinema.
Il realismo socialista
Fino al 1925 scrittori, gruppi e tendenze letterarie si muovono con una relativa libertà, sancita ...
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Stato federale dell’America Meridionale, confinante a E con la Guyana, a S con il Brasile e a O con la Colombia; a N si affaccia sul Mar Caribico e in piccola parte sull’Oceano Atlantico, a E dell’isola [...] si è sovrapposto quello dei cosiddetti ‘mezzosangue’ e quello cittadino. In particolare la musica popolare nelle grandi città evidenzia le influenze del jazz e della musica afro-cubana.
Per la produzione letteraria ➔ ispano-americana, letteratura. ...
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Inglese, letterature di lingua
Valerio Massimo De Angelisi
Gran Bretagna
A cavallo tra secondo e terzo millennio la cultura letteraria britannica presenta una gamma assai ampia di soluzioni formali [...] storico d'ambientazione europea con Gardens in the dunes (1999); J. Harjo (n. 1951), poetessa muskogee influenzata dalla musica jazz (How we became human, 2002); L. Erdrich (n. 1954), scrittrice ojibwa che modula con faulkneriana sapienza i multipli ...
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Letteratura e musica
Giancarlo Moretti
Alcuni generi musicali quali il melodramma, la romanza, il Lied e la canzone, per citare i più comuni, nascono dall'incontro tra musica e parola, da una correlazione [...] poesia nella canzone d'autore italiana: saggi critici e antologia di testi di cantautori italiani, a cura di L. Còveri, Novara 1996.
Jazzlottales. Letteratura e jazz, a cura di F. Minganti, Imola 1997.
M. Sgalambro, Teoria della canzone, Milano 1997. ...
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È lo sport della bicicletta (v.), ancora ai tempi nostri uno dei più importanti, dopo essere stato per parecchi anni, specie in Italia, quello più favorito e coltivato dalle masse. Verso la fine del sec. [...] hanno anche quelle di Parigi e di Berlino, che come quelle di New York costituiscono verî e proprî spettacoli mondani con jazz-band e largo intervento della società gaudente e nottambula. Lo sport passa dunque in seconda linea o è addirittura assente ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).