Gruppo musicale italiano composto da P. Servillo (voce), M. Ciaramella (batteria) e F. Mesolella (chitarra). Formatosi nel 1980, in breve il gruppo si è imposto come una delle band rock più originali del [...] panorama italiano. Tuttavia, con il tempo hanno preferito sonorità jazz e pop a quelle rock degli esordi, incontrando il favore del grande pubblico; a segnare la svolta è stato l’album Bellosguardo (1992). Da allora hanno conquistato la critica con ...
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Gruppo musicale britannico formatosi nel 1992 su iniziativa di Jason (o Jay) Kay (n. 1969), frontman e voce del gruppo insieme al tastierista T. Smith (1970-2017). Nel corso della loro carriera tranne [...] Kay i membri sono cambiati. Appartenente al genere acid jazz, durante gli anni la loro musica si è mossa sempre di più verso il funk, il soul e la disco music. I loro testi sono spesso orientati a tematiche ambientaliste. Con il primo album ...
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Nome d'arte del direttore d'orchestra Angelo Cinico (Crescentino 1901 - Roma 1983). Entrato nel 1930 nell'orchestra di P. Barzizza, diede in seguito vita a una propria formazione orchestrale caratterizzatasi [...] per uno stile fedele al genere melodico italiano, sia pure influenzato dal jazz e dalla canzone americana. Molto popolare durante gli anni Quaranta, più volte direttore, nel decennio successivo, dell'orchestra del Festival di Sanremo, A. abbandonò ...
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Compositore e cantante di musica leggera (n. Asti 1937). Autore di canzoni di successo alla fine degli anni Sessanta (Azzurro, Genova per noi, Insieme a te non ci sto più, Onda su onda, ecc.), si è imposto [...] primo album fu Paolo Conte (1974). Dal 1987 arriva anche il successo internazionale e la partecipazione a numerosi festival jazz in cui è apprezzato ospite. Tra gli altri album: Aguaplano (1987), Una faccia in prestito (1995), Elegia (2004), Psiche ...
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Musicista austriaco (Vienna 1930 - Weissenbach am Attersee, Austria Superiore, 2000). Allievo di B. Seidlhofer e J. Marx, vinse nel 1946 il primo premio al Concorso pianistico di Ginevra, iniziando da [...] allora una applaudita attività internazionale di concertista di pianoforte. Svolse anche attività di pianista jazz e di compositore. ...
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Pianista, arrangiatore e compositore statunitense (Cuthbert, Georgia, 1898 - New York 1952). È considerato il padre del linguaggio orchestrale jazzistico. La sua formazione, fondata nel 1924 e continuamente [...] rinnovata (vi suonarono, tra gli altri, L. Armstrong, C. Hawkins, Ch. Green), stabilì prima il linguaggio del jazz classico, a evoluzione dello stile collettivo ed eterofonico di New Orleans, e poi lo portò a svilupparsi ulteriormente verso lo stile ...
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Sassofonista statunitense (Woodville, Mississippi, 1909 - New York 1959). Dedicatosi dapprima alla batteria e al sassofono contralto, fece parte di numerose orchestre (tra cui quella di C. Basie, 1936-40), [...] e dallo stile originalissimi, anticipatore di una scuola moderna del sassofono, esercitò profonda influenza sugli sviluppi del jazz (be-bop, cool jazz), fornendo un modello a C. Parker. La sua figura è stata rievocata nel film Round midnight (1986 ...
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Sassofonista afroamericano (Kansas City 1920 - New York 1955). Dopo aver suonato con Jay McShann e in altre orchestre minori, dal 1942 si stabilì a New York, partecipando in varî locali alle sperimentazioni [...] collettive da cui nacque il movimento be-bop e con esso il jazz moderno, di cui P. fu pioniere e fondatore. Al primo gruppo importante, con D. Gillespie (1944-45), seguì una carriera da leader durante la quale P. stabilì i nuovi parametri stilistici ...
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Cantante italiano (n. Milano 1965). Nel 1987 ha co-fondato i Casino Royale, gruppo dalla sonorità in continua evoluzione: se nei primi album prevalevano le influenze ska e reggae (come Soul of ska, 1988 [...] e Jungle jubilee 1990), i lavori successivi sono invece più jazz e hip hop. Nel 1999 P. ha lasciato i Casino Royale per intraprendere la carriera da solista e dedicarsi a un nuovo progetto, i Bluebeaters (insieme con musicisti provenienti da altre ...
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Musicista (n. Budapest 1905 - m. presso Johannesburg 1960). Studiò composizione con Z. Kodály e violoncello con A. Schiffer. Dal 1935 si stabilì a Londra, dove, naturalizzato inglese, insegnò al Morley [...] College. Compose musiche teatrali, orchestrali, corali e da camera, influenzate principalmente dalla dodecafonia e dal jazz. Tra i suoi lavori, il più impegnativo è la cantata Ulysses (dal romanzo di Joyce) per tenore, coro e orchestra (1946-47). ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).