Pianista, arrangiatore e compositore statunitense (Cuthbert, Georgia, 1898 - New York 1952). È considerato il padre del linguaggio orchestrale jazzistico. La sua formazione, fondata nel 1924 e continuamente [...] rinnovata (vi suonarono, tra gli altri, L. Armstrong, C. Hawkins, Ch. Green), stabilì prima il linguaggio del jazz classico, a evoluzione dello stile collettivo ed eterofonico di New Orleans, e poi lo portò a svilupparsi ulteriormente verso lo stile ...
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Cantante italiano (n. Milano 1965). Nel 1987 ha co-fondato i Casino Royale, gruppo dalla sonorità in continua evoluzione: se nei primi album prevalevano le influenze ska e reggae (come Soul of ska, 1988 [...] e Jungle jubilee 1990), i lavori successivi sono invece più jazz e hip hop. Nel 1999 P. ha lasciato i Casino Royale per intraprendere la carriera da solista e dedicarsi a un nuovo progetto, i Bluebeaters (insieme con musicisti provenienti da altre ...
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Musicista (n. Budapest 1905 - m. presso Johannesburg 1960). Studiò composizione con Z. Kodály e violoncello con A. Schiffer. Dal 1935 si stabilì a Londra, dove, naturalizzato inglese, insegnò al Morley [...] College. Compose musiche teatrali, orchestrali, corali e da camera, influenzate principalmente dalla dodecafonia e dal jazz. Tra i suoi lavori, il più impegnativo è la cantata Ulysses (dal romanzo di Joyce) per tenore, coro e orchestra (1946-47). ...
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Cantante italiano (Squinzano, Lecce, 1923 - Calimera, Lecce, 2010). Con diversi anni di cabaret alle spalle, sul finire degli anni Cinquanta ha raggiunto la notorietà partecipando ai più importanti varietà [...] televisivi dell’epoca (come Canzonissima e Sentimentale). La grande passione di A. era però il jazz e con i suoi brani ha contribuito alla diffusione del genere in Italia. Si ricordano in particolare Un giorno ti dirò, I sing ammore, My wonderful ...
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Forma musicale brasiliana, caratterizzata ritmicamente da una originale formula base derivata dal samba e consistente nell’accentuare, in una misura di 4/4, il 1°, 4°, 7°, 11° e 14° sedicesimo. Le raffinate [...] successioni di accordi di cui fa uso provengono, invece, dall’armonia del jazz degli anni tra il 1940 e il 1950. Nata nel 1959 per opera di un gruppo di compositori-interpreti fra i quali L. Bonfá, A.C. Jobim, J. Gilberto, la b. si diffuse ...
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Nome d'arte del cantante statunitense William Clarence Eckstein (Pittsburgh 1914 - ivi 1993); cantante con E. Hines dal 1939, acquistò grande popolarità e nel 1944 formò una propria orchestra (sciolta [...] nel 1947), che fu il primo grande complesso bop, nel quale militarono i maggiori esponenti del nuovo jazz. Passò quindi alla musica leggera. ...
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Musicista e compositore statunitense (Corning 1938 - Franklin 2024). Considerato uno dei maggiori chitarristi rock del suo tempo, è stato attivo, spesso con il suo gruppo musicale (The Rebels), soprattutto [...] negli anni Sessanta del Novecento. Si è cimentato in generi musicali diversi, dal country al blues, al jazz, mantenendo però un suo stile. All'album di debutto Have “Twangy” guitar-Will travel (1958), ne sono seguiti molti altri tra i quali: Songs of ...
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Cantante statunitense (Chicago 1919 - Los Angeles 2006). Si impose nelle orchestre di G. Krupa (1941) e di S. Kenton (1944); messasi in proprio, colse i maggiori risultati artistici negli anni Cinquanta. [...] La naturalezza del canto e la sobria libertà improvvisatrice ne fecero una delle voci più significative del jazz bianco. ...
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Nome d'arte del batterista Kenneth Spearman Clarke (Pittsburgh 1914 - Montreuil-sous-Bois, Parigi, 1985). In attività fin dagli anni Trenta, nei primi anni del decennio successivo contribuì (con D. Gillespie, [...] i cui stilemi applicò alla batteria, modificando così radicalmente il sistema d'accompagnamento ritmico precedentemente in uso nel jazz. Dotato di straordinaria musicalità e di spiccata personalità, C. ha costituito un punto di riferimento stilistico ...
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Cantante e direttore d'orchestra afroamericano (Rochester, New York, 1907 - Hosckessin, Delaware, 1994). Pur avendo guidato per molti anni una delle migliori orchestre di stile swing (vi suonarono, in [...] periodi diversi, B. Webster, C. Berry, D. Gillespie), C. appartiene più alla storia dello spettacolo che a quella del jazz. Attivo sia nel teatro sia nel cinema, si è infatti affermato come brillante uomo di palcoscenico oltre che come cantante di ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).