Discorso continuato, soprattutto orale ma anche scritto, tenuto da una sola persona che si rivolge a sé stessa o ad altri, dai quali non attende o non ammette risposte o critiche, e con i quali non intende [...] narrativa, sperimentata da É. Dujardin alla fine dell’Ottocento e largamente impiegata nella letteratura del Novecento (J. Joyce, I. Svevo ecc.), mediante la quale il lettore viene introdotto direttamente nella vita interiore del personaggio, di ...
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Scrittore irlandese, nato a Foxrock, sobborgo di Dublino, il 13 aprile 1906, da un'agiata famiglia borghese che nell'Irlanda cattolica era di tradizione protestante e perciò rigorosamente puritana. Nel [...] un profondo effetto sul giovane. Uno degl'influssi determinanti su di lui è da vedere in Proust, ma è più ancora da Joyce che egli apprese con il tipico humour anche il gusto per l'introspezione spietata e, soprattutto, i possibili usi del linguaggio ...
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Pseudonimo dello scrittore Ettore Schmitz (Trieste 1861 - Motta di Livenza 1928). È ritenuto uno dei principali esponenti della cultura mitteleuropea. Nei suoi tre romanzi Una vita (1892, ma con data 1893), [...] schopenhaueriana e la predilezione per J. P. Richter e la narrativa francese e russa dell'Ottocento; l'amicizia con J. Joyce, da lui conosciuto a Trieste come professore d'inglese; i numerosi viaggi all'estero, di carattere non solo commerciale; il ...
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Attore e regista (Salerno 1940 - Roma 2008). In compagnia con Perla Peragallo (1943-2007), è stato esponente del teatro d'avanguardia (La faticosa messa in scena dell'Amleto di Shakespeare, 1967; Sir and [...] Don Giovanni (1995); King Lear (1996); nel 2000 ha poi diretto Past Eve and Adam's, tratto dal Finnegans Wake di J. Joyce. In coma dal 2001 a seguito di un intervento di chirurgia plastica, nel 2007 gli era stato concesso il vitalizio previsto dalla ...
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Regista italiano (n. Roma 1932). Nel 1960 si trasferì a Stoccolma, per lavorare al Marionetteatern di Michael Meschke; influenzato dal lavoro sulle macchine cinetiche dello scultore Harry Kramer e dalle [...] viaggi di Gulliver (1966), in cui si servì fra l'altro di proiezioni di filmati; Edgar Allan Poe (1967); James Joyce (1968); Le tre melarance (1973); Barbablè (1975), in cui tornava progressivamente a rivalutare il discorso poetico. È considerato il ...
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FERRIERI, Enzo
Gemma Bracco Baratta
Nacque a Milano il 7 luglio 1890 da Pio e Rosina Magenta. La famiglia non godeva di grande agiatezza, ma vi si respirava l'amore per la cultura. Il giovane F. poté [...] ai suoi lettori la versione di C. Linati di Exiles di J. Joyce, apparsa già nel '20, e più tardi le prime versioni italiane dell in tanto, se escludiamo nel '30 la produzione della commedia di Joyce, Gliesuli, e nel '33 Il poeta e l'uccellino di F ...
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GUGLIELMINO, Gian Maria
Caterina Cerra
Nacque a Genova il 25 genn. 1922 da Carlo Otto, giornalista e scrittore genovese, e da Isa Ingolotti, maggiore di quattro fratelli. Dopo aver frequentato il liceo [...] si trasferì al teatro Postelegrafonici. Fu qui che il 19 apr. 1945 il G. ottenne la consacrazione come regista con Esuli di J. Joyce, rappresentato per la prima volta in Italia.
In quegli anni il G. aveva messo in scena, fra le altre, pièces di U ...
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Scrittore, drammaturgo e regista svizzero di lingua francese (n. Chêne-Bougeries, Ginevra, 1942). Le istanze di rinnovamento della concezione teatrale di N. si sono concretizzate in una serie di testi [...] autore del romanzo Le babil des classes dangereuses (1978), un compendio di lingue minoritarie che ricorda C. E. Gadda e J. Joyce, in cui sembra voler indicare che è proprio il caos delle lingue e delle voci che potrà rompere l'ordine totalitario; e ...
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INGHILTERRA (XIX, p. 231; App. I, p. 728; II, 11, p. 36)
Marcello DELL'OMODARME
Ornella FRANCISCI OSTI
Fernando FERRARA
Per notizie geografiche, statistiche ed economiche, v. gran bretagna, in questa [...] che spesso tocca il limite estremo dell'abulia e dell'agnosticismo. Mancano le personalità prepotenti che - come al tempo di Joyce, di Yeats e del primo Eliot - possano costituire la guida verso una rinascita letteraria.
Le interferenze fra cultura e ...
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TEATRO
Mario Verdone
Il t. di prosa dell'ultimo ventennio ha preso caratteristiche che ne hanno modificato sensibilmente l'aspetto, determinando anche notevoli cambiamenti nella vita e nell'assetto [...] Il mondo è quello che è e L'intervista (1966), propone atti unici ironici come Il dio Kurt e Omaggio a James Joyce ovvero Il Colpo di stato (1971).
Tra gli autori del dopoguerra - dove sono emerse anche scrittrici come N. Ginzburg e D. Maraini ...
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joyciano
〈ǧoisi̯a-〉 (meno com. joiceiano) agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce allo scrittore irland. James Joyce (1882-1941), alla sua opera e al suo stile: la tecnica narrativa j.; lo sperimentalismo j.; come sost., seguace, imitatore,...
quark
〈ku̯òok〉 s. ingl. [formato da qu[estion m]ark «punto interrogativo» e fig. «cosa ignota o inconoscibile», e usato come parola di significato indeterminato da J. Joyce nella frase three quarks for Muster Mark del romanzo (1939) Finnegans...