problema
Insieme di proposizioni, o di azioni, o di scelte le cui modalità di dimostrazione/soluzione o di effettuazione sono incerte. Tale definizione, presente per es. in Kant (Logica, § 38), rappresenta [...] una possibile sintesi delle principali riflessioni in proposito. Importante è l’apporto di Aristotele (Topici, I, 11, 104 b), secondo il quale i p. appartengono al dominio della dialettica, ospitando in ...
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Termine filosofico che significa in genere ragionamento fallace. Viene di solito distinto dal sofisma, in quanto non gli è attribuito l’intento consapevole di ingannare argomentando che è invece considerato [...] la ragione quando supera i confini dell’esperienza addentrandosi così nelle contraddizioni della dialettica. In particolare I. Kant nella Critica della ragion pura esamina i quattro p. della psicologia razionale, e cioè i ragionamenti che dall ...
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Croce e il neokantismo
Massimo Ferrari
Croce e Cassirer
Nel 1943 Benedetto Croce scriveva una recensione del volume Zur Logik der Kulturwissenschaften di Ernst Cassirer, pubblicato nell’esilio svedese [...] della Logica come scienza del concetto puro sarà l’«universale concreto», l’unità di concetto e intuizione formulata per primo da Kant grazie alla sintesi a priori, a gettare il ponte tra le due rive (Logica come scienza del concetto puro, cit., p ...
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In senso generico, lo studio del metodo su cui deve essere fondata una determinata scienza o disciplina; con senso più concreto, il complesso dei fondamenti teorici sui quali un metodo è costruito. In [...] nel corso della ricerca. Un uso del termine con questo particolare significato può essere, per es., rintracciato nell’opera di I. Kant, in cui si considera la m. come una premessa alla filosofia che ha il compito di enunciarne i criteri generali.
D ...
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Filosofo italiano (Ferrara 1909 - Firenze 1993); prof. all'univ. di Cagliari (dal 1956), di Pisa e (dal 1960) di Firenze; uno dei promotori (1945), poi direttore, della rivista Società; senatore comunista [...] Leopardi, 1947, n. ed. 1981), La mente di Leonardo (1953), Voltaire e le "Lettres philosophiques" (1955), Spazio e materia in Kant (1961), Leopardi progressivo (che raccoglie gli scritti leopardiani di L., tra cui il saggio che dà il titolo al volume ...
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Teologo evangelico (Leonberg, Württemberg, 1761 - Heidelberg 1851). Prof. di lingue orientali (1789) e di teologia (1793) a Jena, poi a Würzburg (1803) e a Heidelberg (1811). Sotto l'influenza di Kant [...] fu promotore di un rigido razionalismo teologico che, applicato all'esegesi dei Vangeli, ne elimina ogni riferimento soprannaturale, pur accettando come "storici" tutti i fatti narrati dagli autori neotestamentarî. ...
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Filosofo italiano (Francavilla a Mare 1844 - Napoli 1922). Nel 1885 successe nell'univ. di Napoli a F. Fiorentino, di cui proseguì la tradizione neokantiana; socio nazionale dei Lincei (1907). Opere principali: [...] (1882); Coscienza, volontà, libertà (1884); L'idealismo indeterminista (1898); Il materialismo psicofisico e la dottrina del parallelismo in psicologia (1901), l'opera più notevole; Filosofia, scienza, storia della filosofia (1902); E. Kant (1904). ...
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IDEALISMO
Guido Calogero
. Di "idealismo" e di "idealisti" (e anche, rispettivamente, di "ideismo" e di "ideisti") cominciarono i filosofi a parlare propriamente tra la fine del Sei e il principio del [...] di idea.
La storia vera e propria del termine di "idealismo" comincia dunque, come si è detto, col Settecento. Kant non poteva ammettere l'"idealismo soggettivo" di Berkeley: ma gli oppose a sua volta un "idealismo trascendentale", che giustificava ...
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Filosofo (Budapest 1850 - ivi 1927). Prof. nell'univ. di Budapest, è noto specialmente per un saggio sull'arte (1898) e come divulgatore della filosofia kantiana in Ungheria (La dottrina della conoscenza [...] in Kant, 1877); è anche autore di opere su Spinoza e su Diderot. ...
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filosofia Si dice dell’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. In tal senso il termine era già usato nel 16° secolo. I. Kant diede al concetto un [...] significato più profondo, designando come p. quelle conoscenze a priori o trascendentali (➔) cui non sia mescolato assolutamente nulla di empirico. In questo stesso senso J.G. Fichte contrappose un Io ...
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kantiano
agg. – 1. Relativo al filosofo ted. Immanuel Kant (1724-1804), alle sue dottrine, ai suoi principî e indirizzi: gli scritti k.; la morale k.; il metodo kantiano. 2. Fautore, seguace, continuatore o studioso di Kant e delle sue dottrine:...
postkantiano
agg. [comp. di post- e del nome del filosofo ted. I. Kant (v. kantiano)]. – Che è posteriore alla filosofia, alle dottrine e ai principî di Kant: filosofia, critica p.; come sost., filosofo che, venuto poco dopo Kant, ne continua...