liberalismo
Stefano De Luca
La dottrina politica incentrata sulla libertà individuale
Nato nell’Inghilterra del 17° secolo, il liberalismo moderno è la teoria politica che più di ogni altra ha contribuito [...] libertà fu più lento e accidentato e le sue massime espressioni teoriche – rintracciabili nelle opere di Montesquieu e di Kant – sono meno avanzate rispetto a quella lockeana. Partendo dalla convinzione che il potere può essere frenato soltanto da ...
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Giancarlo Caporali
Abstract
La presente voce si propone di esaminare in astratto e in concreto il principio di separazione dei poteri da un lato fornendone una ricostruzione in chiave filosofico-giuridica, [...] già enunciata da Locke e Montesquieu e ripresa poi da Kant, a cui se ne deve la più compiuta elaborazione, Oeuvres complètes de Montesquieu, Paris, 1859, 130).
È a Kant che si deve tuttavia l’ulteriore razionale sistemazione della teoria della ...
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antropologia filosofica
Parte della filosofia che indaga le caratteristiche essenziali dell’uomo, che lo distinguono da tutti gli altri esseri.
Origine
L’a. f. ha le sue radici nella filosofia tedesca [...] libertà e costruisce razionalmente e consapevolmente il proprio mondo. Nel 19° sec. Feuerbach e Marx, riprendendo l’impostazione di Kant e Herder, oltre che aspetti di quella di Hegel, concepiscono l’essenza umana come universale e attiva. Il giovane ...
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In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica [...] , che veniva a porre l’uomo in perenne conflitto con le passioni, nascono le più gravi difficoltà dell’e. kantiana, che Kant stesso cercò di superare postulando l’esistenza di un’altra vita e di Dio come principio del sommo bene, nel quale virtù e ...
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Filosofo tedesco (n. Colonia 1921 - m. 2023); dal 1963 prof. di sociologia ed epistemologia all'univ. di Mannheim (dal 1989 prof. emerito). A. sostiene una sorta di razionalismo critico che intende riallacciarsi [...] a Kant e a Weber e soprattutto alla logica e alla metodologia di K. Popper. Di qui la sua polemica contro le correnti ermeneutiche e dialettiche e la Scuola di Francoforte. Secondo A. occorre svolgere una critica costruttiva che sappia "allacciare i ...
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Poeta romeno (Botoşani 1850 - Bucarest 1889). La sua poesia attinge prevalentemente alle fonti popolari, in particolare religiose, della cultura romena, ma si è nutrita anche del romanticismo tedesco e [...] francese, della filosofia di Kant e Schopenhauer. Essa costituisce una sorta di spartiacque tra la letteratura romantica e la moderna letteratura romena e comprende lunghi poemi filosofici, improntati al pessimismo, elegie e idilli amorosi, che ...
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Liebmann, Otto
Filosofo tedesco (Löwenberg, Slesia, 1840 - Jena 1912). Fu uno dei più notevoli rappresentanti del neokantismo tedesco della seconda metà del sec. 19°. Ostile alle interpretazioni idealistiche [...] condizioni a priori dell’esperienza e l’oggettività del conoscere. Di Kant, tuttavia, L. criticò il ricorso alla nozione di «cosa non scevre di contraddizioni singolari, non superano l’ambito kantiano, e in esse è piuttosto da apprezzare la vivace ...
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Filosofo (Danzica 1788 - Francoforte sul Meno 1860). Studiò nelle univ. di Gottinga, Berlino e Jena; a Berlino ascoltò (1811) le lezioni di Fichte, ma non ne rimase entusiasta. Ripiegò, perciò, sullo studio [...] di Kant e di Platone, i due pensatori che avrebbero esercitato la maggiore influenza sulla formazione del suo sistema filosofico. Nel 1813 si addottorò, a Jena, col saggio Über die vierfache Wurzel des Satzes vom zureichenden Grunde; nel 1819, ...
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HUME, David
Guido Calogero
Filosofo, storico ed economista inglese, nato a Edimburgo il 26 aprile 1711, ivi morto il 25 agosto 1776. Dopo avere trascorso i primi anni della sua vita nella proprietà [...] la necessaria condizione negativa della posteriore concezione dello spirito come funzione e attività, e cioè del trascendentalismo del Kant, strappato appunto dalla critica humiana al suo "sonno dogmatico". E si può anche dire che in qualche punto ...
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Teologo protestante (Berlino 1822 - Gottinga 1889). Prof. di teologia a Bonn (1859) e a Gottinga (1864). Staccatosi dall'influenza di Hegel e della scuola di Tubinga, sviluppò il suo pensiero sotto l'influsso [...] di Kant e di Schleiermacher: la religione posa su un fondamento essenzialmente etico e nasce da quello che Schleiermacher chiamava "senso di dipendenza" dal quale tuttavia R. non esclude il fattore intellettuale; a fatto essenzialmente etico si ...
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kantiano
agg. – 1. Relativo al filosofo ted. Immanuel Kant (1724-1804), alle sue dottrine, ai suoi principî e indirizzi: gli scritti k.; la morale k.; il metodo kantiano. 2. Fautore, seguace, continuatore o studioso di Kant e delle sue dottrine:...
postkantiano
agg. [comp. di post- e del nome del filosofo ted. I. Kant (v. kantiano)]. – Che è posteriore alla filosofia, alle dottrine e ai principî di Kant: filosofia, critica p.; come sost., filosofo che, venuto poco dopo Kant, ne continua...