Giustizia, teorie della
OOtfried Höffe
sommario: 1. Introduzione. 2. La concezione della giustizia. a) La giustizia come retaggio dell'umanità. b) La giustizia formale. c) La semantica della giustizia. [...] , questo livello è stato definito ‛pragmatico' a partire da Kant (Kritik der reinen Vernunft, A 800/B 828). Se si . 1993.
Höffe, O., Die vereinten Nationen im Lichte Kants, in Immanuel Kant. Zum ewigen Frieden (a cura di O. Höffe), Berlin 1995, pp. ...
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Vescovo e poeta svedese (Kyrkerud, Värmland, 1782 - Östrabo, Malmö, 1846); professore d'estetica a Lund (1810), accademico di Svezia (1818), goticista come E. G. Geijer, mosso da interessi filologico-letterarî [...] della lingua ornata e solenne sentita come espressione simbolica della tradizione nazionale, il pathos patriottico ispirato all'idealismo di Kant e di Fichte e alimentato dalle guerre napoleoniche (l'odio e poi il culto napoleonico è presente in ...
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RAGIONE
Guido Calogero
. Il termine filosofico di "ragione" ha una storia assai complessa, tanto dal punto di vista linguistico quanto da quello concettuale. Etimologicamente, esso proviene dal latino [...] tedesca del Sette e dell'Ottocento si afferma sempre più il predominio antimedievale della ragione sull'intelletto. Per Kant, Vernunft è anzitutto, in generale, l'intero campo dell'attività conoscitiva in quanto basata su principî trascendentali o ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’Illuminismo tedesco presenta come tratto caratteristico nel confronto con gli altri [...] di Wolff videro la luce anche espressioni altamente originali della filosofia del tempo. Martin Knutzen, il celebre maestro di Kant, elabora la propria filosofia a partire da un confronto serrato con il wolffismo, e lo stesso battesimo dell’estetica ...
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Herder, Johann Gottfried von
Scrittore e filosofo (Mohrungen, Prussia Orientale, 1744- Weimar 1803).
La formazione: tra Illuminismo e antilluminismo
Di modeste origini, cominciò a studiare in casa del [...] Eine Metakritik zur Kritik der reinen Vernunft (1799; trad. it. parziale Metacritica), dove H. aggredisce il criticismo kantiano come teoresi analitico-disgregatrice; e Kalligone (1800), in cui combatte l’estetica kantiana vista come propugnatrice di ...
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Zizek, Slavoj
Žižek, Slavoj. – Filosofo e psicoanalista sloveno (n. Lubiana 1949), insegna filosofia e psicoanalisi all'European graduate school in Svizzera; è stato visiting professor in diverse università [...] del filosofo e psicanalista francese Jacques Lacan, è incentrata sul costituirsi della soggettività nel periodo dell’idealismo classico (fra Kant ed Hegel). A partire dal primo decennio del 21° sec. Ž. ha accentuato la sua critica radicale della ...
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Renda, Antonio
Filosofo italiano (Radicena, od. Taurianova, Reggio di Calabria, 1875 - Roma 1959). Dal 1912 fu prof. di storia della filosofia nell’univ. di Palermo. Si occupò dapprima di studi psicologici, [...] poi allo studio del criticismo kantiano, tendendo a svilupparne l’aspetto etico-religioso. Tra le sue opere principali si segnalano: Il criticismo (1927); Valori spirituali e realtà (1930); Conoscenza e moralità in Kant (1944); Problemi fondamentali ...
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In linea di massima, per federalismo si intende quell’assetto istituzionale per cui, a partire dalla fine del XVIII secolo, un ordinamento giuridico si caratterizza per un riparto della potestà di imperio [...] tendenze: da un lato, una sempre più forte integrazione a livello sovranazionale, tanto da fare parlare, sulla scia di Kant, di un federalismo «mondiale» o «cosmopolitico» e, dall’altro, le sempre più forti spinte all’interno degli Stati europei ...
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opinióne pùbblica Giudizio e modo di pensare collettivo della maggioranza dei cittadini, o anche questa maggioranza stessa. Il concetto di opinione pubblica, intesa anche come sistema di credenze sulla [...] morale, espressa appunto dall'opinione pubblica, e la legge civile, emanazione del potere politico, distinzione poi ripresa da I. Kant, che pose l'accento sull'"uso pubblico della ragione in tutti i campi". Si cominciava ad affermare l'importanza ...
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Dottrina filosofica che pone come fine dell’azione umana il piacere. È rappresentata soprattutto dalle dottrine di Aristippo di Cirene e di Epicuro, peraltro tra loro divergenti nella determinazione del [...] condizione negativa, di assenza del dolore. Variamente criticato nell’arco della storia della filosofia, e in particolare da I. Kant, l’e. è stato rivalutato da alcuni autori contemporanei, come H. Marcuse, sulla base di teorie psicologiche per la ...
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kantiano
agg. – 1. Relativo al filosofo ted. Immanuel Kant (1724-1804), alle sue dottrine, ai suoi principî e indirizzi: gli scritti k.; la morale k.; il metodo kantiano. 2. Fautore, seguace, continuatore o studioso di Kant e delle sue dottrine:...
postkantiano
agg. [comp. di post- e del nome del filosofo ted. I. Kant (v. kantiano)]. – Che è posteriore alla filosofia, alle dottrine e ai principî di Kant: filosofia, critica p.; come sost., filosofo che, venuto poco dopo Kant, ne continua...