In filosofia, nome generico di ogni concezione che tende a risolvere la realtà nel pensiero.
Il termine i. si cominciò a usare tra la fine del 17° sec. e il principio del 18°, per designare l’atteggiamento [...] senso di contenuto soggettivo della coscienza ➔ idea) ogni realtà oggettiva; tale i. fu poi combattuto specialmente da I. Kant come i. soggettivo, cui egli contrapponeva il suo i. trascendentale, che concepiva come soggetto l’elemento formale della ...
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MASSOLO, Arturo
Livio Sichirollo
Filosofo e storico della filosofia, nato a Palermo il 19 agosto 1909, morto a Pisa il 30 marzo 1966. Studiò filosofia a Palermo con V. Fazio Allmayer e fu ordinario [...] (dal 1960).
I suoi lavori ricostruiscono, in opere scarne, ricche di problematica storica e teoretica, la filosofia classica tedesca da Kant a Hegel. Filosofia e situazione è il tema che percorre gran parte delle sue ricerche.
Opere: Il problema dell ...
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Alberto Vespaziani
Abstract
Il federalismo è un tipo ideale, un’astrazione concettuale che permette di ridurre la complessità fenomenica degli assetti e delle organizzazioni istituzionali. Il federalismo [...] utopica del concetto rivela delle risorse culturali e normative tali da indurre ad accogliere lo sguardo cosmopolita. Lo stesso Kant nel terzo articolo definitivo per la pace perpetua aveva preconizzato che «ora, poiché con la comunanza (più o meno ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La filosofia politica moderna è incentrata sul rapporto tra potere statale (eliminazione [...] di penna” è, ancora una volta, la sicurezza dello Stato e il dovere di obbedire alle sue leggi. Per questo Kant assume come modello ideale di sovrano Federico II di Prussia, che aveva combattuto il fanatismo e praticato la tolleranza religiosa senza ...
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Anatomico e antropologo fisico (Giessen 1822 - Winterstein 1897), prof. di anatomia a Halle (1866). Introdusse l'uso del microtomo nella tecnica microscopica; perfezionò i metodi per la conta dei globuli [...] e per il calcolo della volemia, ecc. Nel campo dell'antropologia sono noti i suoi studî sui rapporti tra cranio e profilo e sui tipi di architettura del cranio. Esaminò dal punto di vista antropometrico il cranio di Schiller, Kant, Raffaello, Dante. ...
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METAFISICA
Guido Calogero
Il nome di questa scienza, che si presenta nella tradizione come quella che occupa il vertice della gerarchia dello scibile, in quanto suprema scienza filosofica, deve la sua [...] quella tendenza a identificare la metafisica con la stessa teoria critica dello spirito, che si è già veduta presente nel pensiero kantiano. Nascono così i grandi sistemi della metafisica idealistica, che in fondo rinnova il tipo di quella del Sei e ...
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KÜHNEMANN, Eugen
Emma Mezzomonti
Filosofo e letterato tedesco, nato a Hannover il 28 luglio 1868. Nel 1903 divenne professore straordinario a Bonn e primo rettore dell'Accademia Guglielmina di Posen [...] "Wallenstein", Marburgo 1889; Kants und Schillers Begründung der Aesthetik, Monaco 1895), dedicati all'influenza esercitata da Kant sopra Schiller, affermarono la modernità dell'estetica idealistica di Schiller e il carattere idealistico di ogni arte ...
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Bhl
(BHL), s. m. inv. Sigla di Bernard-Henri Lévy, imprenditore, filosofo e giornalista francese.
• Il pensatore più glamour di Francia, «nouveau philosophe» un po’ incanutito, dopo essersi scaraventato [...] il pensatore di Koenigsberg, «questo pazzo furioso del pensiero, questo arrabbiato del concetto». Compito ciclopico quello di annientare Kant. E BHL si appoggia, giudiziosamente e umilmente, sulla autorità di un collega. (Domenico Quirico, Stampa, 9 ...
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Filosofo (Nehren, Württemberg, 1852 - Halle 1933), prof. di filosofia nell'univ. di Strasburgo (1877), poi di Halle (1884-1906). Notissima la tesi sostenuta da V. secondo la quale la conoscenza è sostanzialmente [...] trascendentale (Kommentar zur Kants Kritik der reinen Vernunft, 2 voll., 1881-92). Fondò tra l'altro l'importante rivista Kant-Studien (1896) e la Kantgesellschaft. Tra le altre sue opere: Hartmann, Dühring und Lange (1876); Nietzsche als Philosoph ...
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Filosofo e pedagogista (Beilstein, Heilbronn, 1766 - Monaco di Baviera 1848). Dal 1793 prof. di filosofia e teologia nell'univ. di Jena dove pubblicò, prima da solo, poi con Fichte, Das philosophische [...] dell'Interno a Monaco, attuò (1816-29) una importante riforma dei ginnasî bavaresi. Come filosofo seguì prima Kant e poi Fichte; come pedagogista (particolarmente nell'opera Der Streit des Philanthropismus und Humanismus, 1808), si ricollegò ...
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kantiano
agg. – 1. Relativo al filosofo ted. Immanuel Kant (1724-1804), alle sue dottrine, ai suoi principî e indirizzi: gli scritti k.; la morale k.; il metodo kantiano. 2. Fautore, seguace, continuatore o studioso di Kant e delle sue dottrine:...
postkantiano
agg. [comp. di post- e del nome del filosofo ted. I. Kant (v. kantiano)]. – Che è posteriore alla filosofia, alle dottrine e ai principî di Kant: filosofia, critica p.; come sost., filosofo che, venuto poco dopo Kant, ne continua...