Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] indebitamente ipostatizzati. È noto che la caduta dei presupposti metafisici della fisica, operata da Hume, scosse I. Kant dal ‘sonno dogmatico’ che contrassegna i suoi lavori giovanili. Il problema originario della filosofia critica si configurò in ...
Leggi Tutto
Aufklärung Nella Germania della seconda metà del Settecento (in tedesco col significato di «delucidazione, chiarimento») il movimento di idee usualmente chiamato Illuminismo. La fortuna del termine è legata [...] a un dibattito aperto nel 1783 sulla rivista Berlinische Monatschrift, a cui parteciparono tra l’altro Mendelssohn e Kant; il primo definendo l’A. come la parte teoretica di un processo più vasto di formazione (Bildung), il secondo esaltando l’A. ...
Leggi Tutto
Filosofia
In generale, conoscenza diretta, personalmente acquisita, di una sfera particolare della realtà.
J. Locke e l’empirismo distinguono l’ e. esterna, o percezione dei fatti a noi esterni (sensazioni), [...] ). E. esterna ed e. interna costituiscono il presupposto di quell’ulteriore riflessione intellettuale che ne elabora i dati.
I. Kant accolse questo concetto dell’e., ma sostenne che l’e. presume necessariamente alcuni elementi ideali che non possono ...
Leggi Tutto
La seconda rivoluzione scientifica: introduzione. Filosofia e pratica matematica
Umberto Bottazzini
Filosofia e pratica matematica
Quando si parla di 'seconda rivoluzione' scientifica si pensa di solito [...] sue conseguenze "come la pianta nel seme, non come una trave nella casa", spiega Frege con efficace metafora. Da Kant prende poi decisamente le distanze quando, nell'opera Die Grundlagen der Arithmetik, mostra come si possa dare una definizione del ...
Leggi Tutto
Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] esperienza è il fondamento e l’origine di tutte le nostre conoscenze, e quindi la base metodica della filosofia.
L’Illuminismo e Kant
La lezione di Locke fu una lezione di cautela critica, e in questo senso la sua f. fu interpretata dall’Illuminismo ...
Leggi Tutto
Filosofia
Nella filosofia aristotelico-scolastica determinazione o qualità che non appartiene all’essenza di un oggetto: si distingue in a. casuale, se il suo rapporto con l’oggetto è fortuito, a. per [...] è la garanzia dell’esistenza della sostanza, che non esiste se non in quanto si manifesta nelle qualità. In Kant gli a. sono definiti come ‘modi speciali di esistere’ della sostanza.
Medicina
Fenomeno morboso improvviso e imprevisto, o episodio ...
Leggi Tutto
Scienziato e filosofo (Dublino 1656 - ivi 1698). Fondatore di un'accademia scientifica a Dublino, membro della Royal Society di Londra, fu deputato al parlamento d'Irlanda e sostenne la causa dell'indipendenza [...] ). In filosofia è noto per aver impostato il "problema del cieco nato", con cui poneva il quesito circa l'origine e la formazione del concetto di spazio, sollevando una discussione a cui parteciparono i più noti filosofi della sua epoca fino a Kant. ...
Leggi Tutto
L'Eta dei Lumi: le scienze della vita. Le specie, il tempo, la storia
Phillip R. Sloan
Le specie, il tempo, la storia
Nel XVIII sec. i problemi di classificazione e di ordinamento di forme polarizzarono [...] XIX sec., particolarmente in ambito tedesco. Sebbene lo stesso Kant avesse offerto uno schema storico dello sviluppo del Cosmo, se (1769-1832), il cui grande debito nei confronti di Kant è stato soltanto da poco dimostrato (Outram 1986; Letteney ...
Leggi Tutto
In filosofia, per ricostruire l’analisi della nozione di f. nella storia del pensiero filosofico, si deve risalire al 17° sec., alla distinzione tra ‘verità di ragione’ e ‘verità di f.’. T. Hobbes distingue [...] alla realtà. La distinzione tra verità di f. (contingenti) e verità di ragione (necessarie) rimane valida anche per I. Kant.
La nozione di f. come dato oggettivo dell’esperienza, criterio di validità delle scienze sperimentali, caratterizza tanto il ...
Leggi Tutto
Filosofia
Nel linguaggio filosofico, lo stato di ogni realtà in quanto è tale, o, in senso specifico, lo stato della realtà che può essere oggetto di un’esperienza sensibile.
E. ed essenza
Nella storia [...] al loro grado di realtà; essa è retta dal principio della perfezione mentre l’essenza da quello della possibilità. Per I. Kant l’e. è ciò che in una cosa non può essere ridotto a concetto, a elemento dell’essenza; è la posizione assoluta ...
Leggi Tutto
kantiano
agg. – 1. Relativo al filosofo ted. Immanuel Kant (1724-1804), alle sue dottrine, ai suoi principî e indirizzi: gli scritti k.; la morale k.; il metodo kantiano. 2. Fautore, seguace, continuatore o studioso di Kant e delle sue dottrine:...
postkantiano
agg. [comp. di post- e del nome del filosofo ted. I. Kant (v. kantiano)]. – Che è posteriore alla filosofia, alle dottrine e ai principî di Kant: filosofia, critica p.; come sost., filosofo che, venuto poco dopo Kant, ne continua...