TAYLOR, Alfred Edward
Filosofo, nato il 22 dicembre 1869 a St Andrews (Scozia). Educato al New College (Oxford) insegnò a Montreal e a Edimburgo, fece parte del Merton College (Oxford), è membro dell'Accademia [...] bene e male non fossero per avventura soltanto infondate e soggettive, studiò, in seguito, Berkeley, Platone, Aristotele e Kant, Hegel, i grandi filosofi del seicento, e, dei contemporanei, Green, Bradley, Alxeander, Ward e Varisco. Preoccupato del ...
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Biologia
Espressione genica
In genetica, processo per cui la sequenza di nucleotidi di un gene viene trascritta in una sequenza corrispondente di acido ribonucleico messaggero (mRNA) e quindi tradotta [...] di Dio e per designare in generale quel tipo di rapporto che lega insieme il simbolo al suo significato. In I. Kant il concetto di e. assume un significato estetico ed è utilizzato per la classificazione delle arti belle in quanto queste si basano ...
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Filosofo (Berlino 1801 - ivi 1893). Discepolo di Hegel ed esponente della destra hegeliana (fu professore a Berlino dal 1829), tentò di fornire un'interpretazione religiosa della filosofia hegeliana, sottolineandone [...] con commento, dell'Etica Nicomachea di Aristotele (2a ed. 1848). Tra le sue opere: Geschichte der letzten Systeme der Philosophie in Deutschland von Kant bis Hegel (2 voll., 1837-38); Entwicklungsgeschichte der neuesten deutschen Philosophie (1848). ...
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Filosofo italiano (Francavilla a Mare 1844 - Napoli 1922). Nel 1885 successe nell'univ. di Napoli a F. Fiorentino, di cui proseguì la tradizione neokantiana; socio nazionale dei Lincei (1907). Opere principali: [...] (1882); Coscienza, volontà, libertà (1884); L'idealismo indeterminista (1898); Il materialismo psicofisico e la dottrina del parallelismo in psicologia (1901), l'opera più notevole; Filosofia, scienza, storia della filosofia (1902); E. Kant (1904). ...
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La seconda rivoluzione scientifica: introduzione. Filosofia e pratica matematica
Umberto Bottazzini
Filosofia e pratica matematica
Quando si parla di 'seconda rivoluzione' scientifica si pensa di solito [...] sue conseguenze "come la pianta nel seme, non come una trave nella casa", spiega Frege con efficace metafora. Da Kant prende poi decisamente le distanze quando, nell'opera Die Grundlagen der Arithmetik, mostra come si possa dare una definizione del ...
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Filosofia
L’azione di considerare pensando e ripensando con attenzione e scrupolo. Nel linguaggio filosofico, il termine è andato storicamente caratterizzandosi in accezioni più specifiche. In J. Locke [...] dà origine alle cosiddette idee di r., non ottenibili mediante i sensi (percezione, pensiero, dubbio, credenza ecc.). Per I. Kant la r. è quel particolare stato dello spirito che permette di «scoprire le condizioni soggettive nelle quali possiamo ...
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Matematica
Nella logica, ciascuno dei modi con cui può configurarsi il nesso fra soggetto e predicato.
Nella sillogistica aristotelica, i giudizi erano distinti a seconda che il nesso che univa il soggetto [...] quella di una realtà necessaria (S è necessariamente P) o di una realtà soltanto possibile (S può essere P); I. Kant, in una delle categorie principali, quella della ‘m.’, comprese le tre categorie subordinate della possibilità, della realtà e della ...
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GALLI, Gallo
Filosofo, nato a Montecarotto (Ancona), il 26 gennaio 1889. Studiò all'univ. di Roma (1908-12), ove fu scolaro di B. Varisco; prof. di filosofia teoretica (dal 1936) all'univ. di Cagliari, [...] di più delle dottrine del Berkeley, del Leibniz, del Kant, del Rosmini e del Gentile, si muove polemicamente specialmente 'unità pura e della molteplicità cosmica.
Sue opere principali: Kant e Rosmini, Citta di Castello 1914; Saggio sulla dialettica ...
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COLECCHI, Ottavio
Roberto Grita
Nacque a Pescocostanzo (L'Aquila) il 3 sett. 1773 da Giovanni Battista Giocondino e da Grazia Nicoletta Spallone, che gli diedero il nome di Ottaviano Francesco. Da uno [...] singolo e risalire per mezzo delle leggi dell'intelligenza alle categorie. Il suo pensiero teoretico dunque è sostanzialmente mutuato da quello di Kant di cui il C. accetta i tre incondizionali e cioè l'anima, l'universo e Dio, che sono anche per lui ...
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Filosofo italiano (Varazze, Savona, 1923 - Chivasso 2020). Prof. di filosofia teoretica (1961-66) nell'univ. di Trieste, poi di filosofia morale (dal 1967, ora prof. emerito) in quella di Torino; è stato [...] del pensiero moderno (Bergson, Il profondo e la sua espressione, 1954; La filosofia trascendentale e l'"Opus postumum" di Kant, 1958; Leibniz e Des Bosses, 1960; L'oggettività, 1960; Il problema dell'esperienza, 1963; Introduzione a Leibniz, 1976), M ...
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kantiano
agg. – 1. Relativo al filosofo ted. Immanuel Kant (1724-1804), alle sue dottrine, ai suoi principî e indirizzi: gli scritti k.; la morale k.; il metodo kantiano. 2. Fautore, seguace, continuatore o studioso di Kant e delle sue dottrine:...
postkantiano
agg. [comp. di post- e del nome del filosofo ted. I. Kant (v. kantiano)]. – Che è posteriore alla filosofia, alle dottrine e ai principî di Kant: filosofia, critica p.; come sost., filosofo che, venuto poco dopo Kant, ne continua...