Dahrendorf, Ralf. - Nasce nel maggio del 1929 ad Amburgo. Cresciuto sotto il nazismo, ma educato da un padre convinto socialdemocratico, ha tempo di svolgere la sua parte nella resistenza. Consegue la [...] perché differente è il concetto di ragione: alle spalle di Adorno c’è Hegel, dietro quelle di Popper c’è invece Kant; “critica” per Adorno è il dispiegamento delle contraddizioni della realtà sociale, per Popper è il controllo più severo delle teorie ...
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sintesi In generale, composizione, integrazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto unitario (in contrapposizione ad analisi).
Chimica
Il complesso di reazioni mediante [...] accezione del termine che ricorre in modo particolare in Kant, che scorge nella s. la caratteristica costitutiva di il molteplice dell’intuizione sensibile. Va notato che per Kant queste s. trascendentali a priori costituiscono la possibilità di ...
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Teologo e filosofo tedesco (Friburgo in Brisgovia 1904 - Innsbruck 1984), fratello di Hugo. È considerato tra i maggiori teologi cattolici del sec. 20º. Partecipò come esperto al concilio Vaticano II. [...] a priori verso la storia entro cui si verifica la rivelazione. Tra gli scritti filosofici, su cui hanno influito I. Kant, M. Heidegger e J. Maréchal, vanno ricordati: Geist in Welt. Zur Metaphysik der endlichen Erkenntnis bei Thomas von Aquin (1939 ...
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Filosofia
Rapporto per il quale una conclusione deriva da una o più premesse. Nella storia della filosofia si distinguono tre principali interpretazioni di tale rapporto. Secondo la prima, esso è fondato [...] tratta dal linguaggio giuridico, nel quale significa la dimostrazione della ‘legittimità’ della pretesa che si avanza, usata da I. Kant per spiegare «il modo in cui i concetti a priori si possono riferire a oggetti». Uno sviluppo in senso idealistico ...
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cosmopolitismo
Marzia Ponso
Essere cittadini del mondo
Il cosmopolitismo è un indirizzo di pensiero che attribuisce a ciascun individuo la cittadinanza del mondo, ritenendo irrilevanti le distinzioni [...] da garantire la libertà e la fratellanza di tutti. I tedeschi G. E. Lessing, J.W. Goethe e I. Kant esortarono alla pace perpetua universale e a una cultura tollerante e priva di pregiudizi.
Cosmopolitismo, marxismo, globalizzazione
Nel corso dell ...
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persona
Stefano De Luca
L’individuo nelle sue relazioni con il mondo
La persona (dall’etrusco phersu) era per i Romani la maschera che portavano gli attori in teatro e che i Greci chiamavano pròsopon [...] che egli è, in diversi tempi e luoghi»: tutto ciò grazie alla «coscienza che è inseparabile dal pensare».
Analogamente, Immanuel Kant sottolinea che la capacità dell’uomo di essere cosciente di sé lo «eleva infinitamente al di sopra di tutti gli ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Il marxismo dal 1945 al 1989
Francesca Izzo
Caratteri generali
Dopo la Seconda guerra mondiale, il marxismo – ovvero quell’insieme di teorie filosofiche, politiche, economiche, storiche ispirate al [...] un limite, è il loro raccordo con quanto esiste al di là di essi» (C. Luporini, Spazio e materia in Kant, 1961, p. 87). La sottolineatura della finitezza e della sensibilità, che richiama l’originaria impronta esistenzialistica di Luporini, definisce ...
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CENTOFANTI, Silvestro
Piero Treves
Nacque a Calci (Pisa) l'8 dic. 1794 da Giuseppe e Rosalia Zucchini, in una modesta famiglia di fattori del senatore Orlandini, che era, tuttavia, sufficientemente [...] possibile di affrancarsi avventatamente, e quasi senza conoscerli, dal Kant e dall'Hegel. Potevano, più giustamente, rimpiangere la vita è privo d'ogni valore scientifico, come fu reputato dal Kant, e la evidenza degli assiomi e di tutte le verità è ...
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FAZIO-ALLMAYER, Vito
Francesco M. Biscione
Nacque a Palermo il 21 nov. 1885 da Giuseppe Emanuele Fazio (originario di Alcamo, già ufficiale garibaldino, conservatore del Museo nazionale di Palermo) [...] I primi e già robusti scritti filosofici (Galileo Galilei, Palermo 1912, poi in Opere, X, pp. 51-209; La formazione del problema kantiano, in Ann. d. Bibl. filosofica di Palermo, 1912, fasc. I, pp. 43-89, poi in Opere, IV, pp. 191-235) furono rivolti ...
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DE GRAZIA, Vincenzo
Roberto Grita
Nacque a Mesoraca (prov. di Catanzaro) il 19 febbr. 1785, da Marco e Laura Brondolillo. A cinque anni fu mandato a Napoli a studiare nel collegio reale di S. Carlo [...] e non li pone come propria creazione, evitando così di cadere in una forma di idealismo assoluto. Il D., dunque, ammette con Kant che il fenomeno conoscitivo è la risultante e la sintesi di sensazioni e giudizi, ma ritiene decisamente che giudicare è ...
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kantiano
agg. – 1. Relativo al filosofo ted. Immanuel Kant (1724-1804), alle sue dottrine, ai suoi principî e indirizzi: gli scritti k.; la morale k.; il metodo kantiano. 2. Fautore, seguace, continuatore o studioso di Kant e delle sue dottrine:...
postkantiano
agg. [comp. di post- e del nome del filosofo ted. I. Kant (v. kantiano)]. – Che è posteriore alla filosofia, alle dottrine e ai principî di Kant: filosofia, critica p.; come sost., filosofo che, venuto poco dopo Kant, ne continua...