CASSI, Francesco
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Pesaro il 4 giugno 1778 dal conte Annibale e dalla marchesa Vittoria Mosca.
Era legato per vincoli familiari a molte delle più note personalità del piccolo [...] da cui il C. non si riebbe più, e che dovette affrettare quel ritorno alla religione, quell'allontanamento dal libertarismo e dal laicismo, che in lui era già in atto da alcuni anni. Si trattò però di un ritorno alla religione tradizionale, non, come ...
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CARDUCCI, Giosue
Mario Scotti
Nacque a Valdicastello, frazione di Pietrasanta nella Versilia lucchese, primogenito del dottor Michele e di Ildegonda Celli, il 27 luglio 1835 alle undici di sera. Gli [...] ) si è discussa piuttosto la forzatura che la centralità nella visione storica del C., fondamento e insieme proiezione del suo laicismo.
Il laicismo non fu o non fu soltanto un carattere del mondo etico del C. e del suo impegno civile, o un motivo ...
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RUINI, Meuccio
Lucio D'Angelo
RUINI, Meuccio (propr. Bartolomeo). – Nacque a Reggio Emilia il 14 dicembre 1877, primo dei cinque figli di due maestri elementari, Antonio, un ex garibaldino, e Anna Buccella. [...] con Icilio Vanni una tesi di filosofia del diritto.
Il padre lo educò agli ideali della democrazia e del laicismo cari alla tradizione garibaldina e mazziniana. Ma nella sua formazione politica e culturale ebbero grande importanza anche gli scritti ...
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FLORIT, Ermenegildo
Bruna Bocchini Camaiani
Nato a Fagagna, in Friuli, il 5 luglio 1901, studiò dapprima nel seminario diocesano di Udine, poi fu inviato a Roma e, come alunno del seminario romano, [...] XI, come la Ubi arcano ed in particolare la Quas primas, per il tentativo, dì definire, attraverso la categoria del "laicismo", "il sottofondo di tutti gli errori contemporanei" come avrebbe commentato lo stesso Florit.
Da collegare al documento dell ...
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MANZINI, Raimondo
Maddalena Carli
Nacque a Lodi il 18 febbr. 1901 da Caio, farmacista di Guastalla, e Guglielmina Rossi. Diplomatosi nella locale scuola media per ragionieri si trasferì a Milano dove, [...] testimonianza" (Bedeschi, p. 359).
Oltre a rappresentare una vera e propria conversione religiosa, in contrasto con il laicismo e i retaggi mazziniani dell'ambiente familiare, l'ingresso nella comunità di don Rossi influenzò profondamente le scelte ...
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CHERUBIN (Cherubini), Francesco
Silvio Tramontin
Nato a Venezia il 13 sett. 1838 da Antonio e Cecilia Previtali, abbracciò lo stato sacerdotale e fu insegnante di lettere e (1873) prefetto degli studi [...] a quella schiera di cattolici intransigenti veneti che non ritenevano conciliabile il cristianesimo con la civiltà moderna, impregnata di laicismo e di positivismo, e che intendevano serrare le loro fila attorno al papa per la difesa delle verità di ...
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PODESTA, Andrea
Elisabetta Colombo
PODESTÀ, Andrea. – Nacque il 26 maggio 1832 a San Francesco d’Albaro, comune suburbano annesso nel 1873 a quello di Genova, da Luca e da Luigia Casanova.
Il padre, [...] pubblici e, tre anni più tardi, venne nominato sindaco. «Di incerta collocazione ideologica tra cattolicesimo liberale e laicismo moderato» (Garibbo, 2000, p. 228), avrebbe ricoperto la carica, con alcune soluzioni di continuità, per un quindicennio ...
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UNTERSTEINER, Mario
Alice Bonandini
– Nacque a Rovereto (Trento), allora parte dell’Impero austroungarico, il 2 agosto 1899, figlio unico di Amerigo, medico, e di Maria Filagrana.
Alla morte del padre, [...] maturare un metodo solido, ispirato soprattutto al lavoro di Augusto Rostagni. Da quel momento, rigore metodologico, razionalità, laicismo e autonomia critica ne divennero i principi ispiratori («quel giorno, nel quale capii quale severità e scrupolo ...
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COLMANO, Severino
Renato Monteleone
Nacque il 12 ott. 1872 a Levico (Trento), piccolo centro della Valsugana, da Riccardo e da Flaminia Poffo. Nonostante le modeste condizioni della famiglia, prosegui [...] una specifica consapevolezza teorica: la carica anticlericale che lo contraddistingueva faceva certo parte della tradizione del laicismo trentino, ma non mancava di ambiguità nei motivi riduttivamente "nazionali" dell'opposizione alle forze clericali ...
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AMENDOLA, Giorgio
Michele Fatica
Nacque a Roma il 21 nov. 1907 da Giovanni Battista, più noto come Giovanni (sul quale si veda la voce di G. Carocci, in Diz. biogr. degli Italiani, II, pp. 761-765), [...] statale "E. Q. Visconti" (vi consegui la maturità nel 1926), come aveva preteso il padre in coerenza con il suo laicismo.
All'educazione dell'A., molto atipica, aveva provveduto dapprima la madre, che gli aveva fatto conoscere i suoi amici, che non ...
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laicismo
s. m. [der. di laico]. – Atteggiamento ideologico e pratico che, opponendosi all’ingerenza del clero nella vita civile e a ogni forma di clericalismo e di confessionalismo, afferma l’indipendenza del pensiero e dell’attività dei singoli...
laico
làico s. m. e agg. [dal lat. tardo laicus, gr. λαϊκός «del popolo, profano», der. di λαός «popolo»] (pl. m. -ci). – 1. s. m. (f. -a, non com.) Chi non appartiene allo stato ecclesiastico; nella Chiesa cattolica, ogni persona battezzata...