Filologo (Parigi 1799 - ivi 1884), fratello di Jules; membro dell'Académie des inscriptions et belles-lettres, si occupò soprattutto di metrica e di lessicologia latina e francese (Traité de versification [...] latine, 1826; Nouvelle prosodie latine, 1839; Dictionnaire français-latin, 1858). Ricordato anche per i Mélanges de philologie (1879). ...
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REYES, Alfonso
Dario PUCCINI
Poeta e umanista messicano, nato a Monterrey il 17 maggio 1889. È uno degli scrittori più stimati dell'America latina.
Ha vissuto varî anni in Spagna, come rappresentante [...] del suo paese: e i lunghi studî che ha dedicato alla letteratura spagnola, le edizioni che ha curato dei classici castigliani, finirono col dargli autorità e un riconoscimento da parte di maestri insigni ...
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Letterato (sec. 13º); studiò a Bologna l'arte del dettare sotto il maestro Bene da Firenze, di cui pianse la morte in un'epistola latina, e insegnò nell'università di Napoli, dove dettò epistole serie [...] o scherzose e una poesia a Federico II per esortarlo a ricondurre nel regno la giustizia ...
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Filologo classico italiano (Pesaro 1920 - Roma 2000). Prof. (dal 1956) nelle univ. di Urbino e (dal 1963) di Roma, socio nazionale dei Lincei (dal 1992). Si è occupato in particolare di letteratura latina [...] la raccolta di Scritti medievali e umanistici (1976). Si segnalano, in particolare, i suoi studi sugli Epigrammata Bobiensa, celebre raccolta latina di versi d'amore, sugli scritti di D. Marso e sulla poesia di Ovidio. Il suo interesse per la scuola ...
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FUNAIOLI, Gino
Gianfranco Gianotti
Nacque il 2 ott. 1878 a Pomarance, presso Volterra, terzo di cinque figli di Alessandro, avvocato e possidente, e di Albina Cercignani. Compiuti gli studi liceali [...] del F., Paola Funaioli Gabriele. Inoltre: Enciclopedia Italiana, App. II, 1, 1948, p. 1012; G. Pasquali, Spiriti e forme della letteratura latina, in Belfagor, II-III (1948), pp. 612-617 (poi in Pagine stravaganti di un filologo, a cura di C.F. Russo ...
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Critico e filologo (Parigi 1793 - ivi 1876), membro dal 1843 dell'Académie française, di cui divenne segretario nel 1871. Scrisse saggi sulla poesia greca e latina (Études sur les tragiques grecs, 3 voll., [...] 1841-43; Études sur la poésie latine, 1869). Alcuni suoi discorsi su J.-B. Bossuet, A.-R. Lesage, J.-H. Bernardin de Saint-Pierre, ecc. sono raccolti in Discours et mélanges littéraires (1876). ...
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Una delle numerose accademie con interessi letterari, fondate a Siena nel 16° secolo. Istituita verso il 1525-27, coltivò la poesia e l’eloquenza toscana, latina e greca e soprattutto gli esercizi teatrali, [...] con la rappresentazione anche di commedie di propria composizione. Visse fino al 1568 quando tutte le accademie senesi furono colpite da un decreto di interdizione di Cosimo de’ Medici ...
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AVERANI, Benedetto
Nicola Carranza
Nacque a Firenze il 19 luglio 1645, fratello maggiore di Giuseppe, celebre giureconsulto, autore di una sua biografia (in B. A., Opera Latina, I, Florentiae 1717, [...] lezioni di B. A. sopra il IV sonetto della 1 parte del Canzoniere del Petrarca, Ravenna 1707).
Le sue Opera Latina (Florentiae 1717), curate dal fratello Giuseppe, contengono (voll. I e II) le dissertazioni sull'Antologia, sull'eloquenza greca e ...
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Pittore e architetto ungherese (n. Regede 1350 circa - m. dopo il 1405). Fu ritenuto da alcuni di origine italiana, ma il cognome potrebbe essere la versione latina di un nome ungherese. Vero è che il [...] suo stile rivela influssi della pittura dell'Italia settentrionale. Nei suoi affreschi di Furnicse, la sua opera maggiore, si afferma un vivo senso del movimento, una ricerca spontaneamente narrativa e ...
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Germanista e scrittore italiano (Acqui 1879 - Firenze 1965); prof. di lingua e letteratura tedesca nelle univ. di Napoli e Firenze. Pubblicò opere di critica (La poesia latina del rinascimento germanico, [...] 1907; La selva e il tempio, 1935; Medaglioni, 1940), di pensiero religioso (Verso una nuova mistica, 1922; Poesia e contemplazione, 1947; Delle cose supreme, 1948) e di poesia (Le nuove solitudini, 1942). ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...