Nella retorica classica e nella linguistica testuale moderna il termine anadiplosi (lat. conduplicatio, adiectio, reduplicatio, e in greco anche epanidiplōsis «reduplicazione», epanastrophē «ritorno», [...] di Cicerone, Milano, Arnoldo Mondadori, 33 voll., vol. 32°.
Halm, Karl (a cura di ) (1863), Rhetores Latini minores. Ex codicibus maximam partem primum adhibitis emendabat, Leipzig, Teubner.
Quintiliano, Marco Fabio (2001), Institutio oratoria, a ...
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GIOVANNI da Aquileia (Giovanni Bondi o dei Pitacoli)
Franco Lucio Schiavetto
Maestro e autore di opere di retorica, si ignora la data della sua nascita, da collocarsi molto probabilmente nell'ultimo [...] dedicata alla teoria del dictamen; e infine la Collectio […] ad bene vivendum.
Fonti e Bibl.: J.A. Fabricius, Bibliotheca Latina Mediae et Infimae Aetatis, IV, Lipsiae 1720, p. 165; G. Fontanini, Historiae literariae Aquileiensis libri V, Roma 1742 ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] Dice uno scolaio contra ad un altro: «Tu se’ venuto troppo tardi a scuola». Et esso dice: «A te no ’nde rispondo» (Brunetto Latini, La Rettorica, in OVI)
(54) E poi che fu morto, alla sua madre rimase il regno e la signoria tutto il tempo della vita ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] /ts/, Petrarca usa la ‹ç›. La ‹h› etimologica è saltuariamente presente, mentre è frequente l’uso etimologico di ‹x›, dei nessi latini ‹ti› e ‹ci› e di combinazioni quali ‹ct›, ‹nct›, ‹pt›, ‹mpt›. Sono diffusi anche i prefissi ‹ex›, ‹ad›, ‹ob› e le ...
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I verbi di movimento (o di moto) esprimono in vari modi il cambiamento di posizione di un’entità da un punto a un altro nello spazio o, figuratamente, nel tempo.
Darne una definizione precisa non è facile, [...] morfologia verbale, in quanto operano come ausiliari della ➔ diatesi passiva, che in italiano, a differenza della forma sintetica latina, è sempre rappresentata da forme analitiche con ausiliare: oltre a essere, i due verbi menzionati andare e venire ...
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S’intende con trascrizione fonetica un sistema di rappresentazione grafica dei foni di una lingua (➔ fonetica) realizzata attraverso specifici alfabeti (➔ alfabeto fonetico), elaborati appositamente, solo [...] sono infatti undici, anche se le incongruenze non mancano.
Per secoli, fino circa alla metà del Seicento, ‹v›, suono assente in latino, ha rappresentato sia /u/ che /w/ (la differenza nella grafia fra ‹v› e ‹u› si affermò infatti solo nella metà del ...
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I nomi deaggettivali, cioè derivati da aggettivi, sono anche detti nomi di qualità (per es., grandezza, verità, allegria). Essi non si differenziano nel significato dagli aggettivi da cui derivano, se [...] ., abitabilità, attività, attualità, conformità, facilità, modernità, precocità, variabilità), ma è presente anche in parole di origine latina formate da aggettivi bisillabici (nudità, santità, verità). Il suffisso -ezza si usa di preferenza con basi ...
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In italiano diverse parole grafiche contengono lettere ripetute tradizionalmente chiamate doppie (➔ doppie, lettere). La ripetizione riguarda principalmente le consonanti. In particolare, va osservato [...] ), toponimi derivati (maastrichtiano).
Con l’eccezione di uu, presente solo in termini o locuzioni d’origine latina (continuum, vacuumterapia, in perpetuum), doppie vocali sono rappresentate in tutte le categorie del nostro lessico, termini ...
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I ➔ titoli di opere (letterarie, ma anche musicali e artistiche in genere) richiedono sempre l’iniziale maiuscola del primo elemento, anche se si tratta di un articolo: Il barone rampante (di Italo Calvino), [...] romanzo La casa in collina di Cesare Pavese
Alcuni autori dei secoli passati hanno intitolato le loro opere alla latina, ricalcando la struttura sintattica del complemento di argomento formato da de più nominale declinato in caso ablativo (anche con ...
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sanscrito
Tommaso Gnoli
La lingua più antica del mondo
Il sanscrito appartiene al ramo più orientale delle lingue indoeuropee, e in particolare alle lingue indo-arie. Veniva parlato e scritto nel subcontinente [...] di una grammatica e di una sintassi di stupefacente complessità e ricchezza. Nella declinazione possiede otto casi (oltre a quelli del latino vi sono lo strumentale e il locativo), il verbo ha le diatesi (forme) attiva, media e passiva, con desinenze ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...