L’epiteto (dal gr. epítheton «aggiunta») è un nome, un aggettivo o una locuzione che si aggiunge a un nome a cui può essere legato da diversi gradi di necessità. Nei testi di retorica è indicato come figura [...] Adiectiuum’ ed ‘Epitheton’ nella terminologia della grammatica e dell’esegesi letteraria latina. I problemi di un doppione, in Bilinguisme et terminologie grammaticale gréco-latine, édité par L. Basset et al., Paris - Leuven - Dudley (Mass.), Peeters ...
Leggi Tutto
SOSTRATO (o substrato)
Benvenuto Terracini
Con questo termine alcuni linguisti designano le tracce della lingua originaria mantenute da un gruppo etnico nell'adottare un'altra lingua di maggior prestigio. [...] che non vi ceda per sostituzione. Ma elemento decisivo è la possibilità di fusione e di assorbimento delle due culture: nella storia del latino i fenomeni più vistosi di s. si sono riscontrati in Africa e in Gallia, cioè nelle province di più intensa ...
Leggi Tutto
L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] volgare *illod), associato in primo luogo a sostantivi che non ammettono una forma plurale, e che spesso erano neutri già in latino: [lu ˈmunːu] «il mondo» (lat. mundus), ma [lo ˈferːu] «il ferro», cioè il metallo (lat. ferrum);
(iv) il ➔ betacismo ...
Leggi Tutto
Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] , diretto da G. Cavallo, C. Leonardi & E. Menesto, Roma, Salerno Editrice, 5 voll. in 6 t. (vol. 1°, Medioevo latino, t. 1°, La produzione del testo), pp. 199-217.
Mancini, Marco (1992b), L’esotismo nel lessico italiano, Viterbo, Università degli ...
Leggi Tutto
Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] al volume e alla pagina dell’edizione nazionale delle Opere di Galileo, diretta da A. Favaro).
Nel Cinquecento e Seicento, il latino era la lingua ufficiale della scienza, e tale rimase in Italia, al di là della vicenda galileiana, fino agli ultimi ...
Leggi Tutto
La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] sostiene di non aver capito nulla del contenuto della missiva e rimarca di essere stato istruito a comprendere «i caratteri latini e non gli uncini mercanteschi» (Petrucci 2008: 64).
Si deve a Melis (1972) una ricognizione ancor oggi valida sui temi ...
Leggi Tutto
Si intende per italiano regionale un italiano che varia su base geografica. Nella formula si riassume perciò il variare dell’aspetto dell’italiano e insieme il suo differente organizzarsi sul territorio [...] benché sorella, è stato un innesto inatteso nella storia ininterrotta dell’evoluzione linguistica locale (in linea generale dal latino ai dialetti), divaricando per la prima volta le possibilità di comunicazione. E come ogni innesto la nuova lingua ...
Leggi Tutto
Non si possono definire gli argomenti senza partire dal predicato, cioè da «quell’elemento linguistico il cui significato descrive una situazione, uno stato di cose, un evento, qualcosa che è, accade o [...] o uno strumento spostano, anche metaforicamente, una entità da un luogo a un altro: così in Maria ha tradotto la versione dal latino in italiano, il camion ha trasportato la merce da Roma a Milano. Non tutti sono d’accordo sulla esistenza di questo ...
Leggi Tutto
Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] fantasiosamente) già prima del regime da E. Tolomei: tra essi vi furono talvolta riprese calcate sulla nomenclatura latina del tipo Sterzing → Vipiteno, oppure adattamenti paraetimologici come Auer → Ora e Karersee → Carezza (Klein 1986: 95 segg ...
Leggi Tutto
Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] 1978 e 2004), il quale risulta scandito in diversi momenti e stadi.
In una prima fase, fino al 1712, prevale il latino, utilizzato, secondo la prassi accademica del tempo, nelle opere di maggior impegno (le sette prolusioni e il De antiquissima); ed ...
Leggi Tutto
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...