DE ROSSI, Michele Stefano
Pietro Corsi
Nacque a Roma il 30 sett. 1834, da Camillo Luigi e Marianna Bruti Liberati. Compì gli studi presso il Collegio Romano, ottenendo il diploma di licenza nel novembre [...] di collegare i reperti preistorici dell'Agro romano con l'epoca storica, avendo cura di individuare nei classici latini riferimenti a riti religiosi e a strumenti arcaici, che egli riteneva propri delle popolazioni preistoriche preromane. Così nel ...
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Terzo re di Roma (673-642 a. C.); avrebbe ripreso la politica guerriera di Romolo: venne a conflitto con gli Albani, comandati prima da Cluilio, che morì alle fosse Cluilie, e poi da Mezio Fufezio; la [...] Mezio e distruggere Alba, accogliendone la popolazione sul Celio e le famiglie nobili nel patriziato romano. Vinse i Sabini, i Latini e gli Etruschi. Edificò la Curia Hostilia. Celebrando un sacrificio a Giove Elicio, sbagliò il rito e fu perciò ...
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Scrittore spagnolo (n. 1376 circa - m. Batres, Madrid, 1460 circa). Partecipò alla vita politica e militare del suo tempo; ritiratosi poi nei suoi possedimenti di Batres, si dedicò alla poesia e alla storia. [...] moralizzante e didattico. Compose inoltre una Floresta de los filósofos, centone di massime tratte da Seneca, Cicerone, Boezio, Brunetto Latini e altri. La sua fama però è legata piuttosto alle opere di carattere storico: Mar de storias, in tre parti ...
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Umanista (n. forse Canterbury 1460 - m. 1524), tra i fondatori del Royal college of physicians. Contribuì molto a introdurre a Oxford l'insegnamento del greco; fu più studioso che letterato e lasciò soprattutto [...] : Progymnasmata grammatices vulgaria. Importante, anche per l'influenza che ebbe su P. F. Giambullari, il De emendata structura latini sermonis. Ebbe tra i suoi discepoli i maggiori umanisti inglesi, tra cui T. Moro, e fu tutore del principe Arturo ...
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Filosofo, benedettino (n. Auxerre 841 circa - m. 880 circa); discepolo di Lupo Servato e dell'irlandese Elias che lo iniziò al pensiero di Giovanni Scoto Eriugena, fu maestro nella scuola del monastero [...] ), annotò la Dialectica attribuita ad Agostino e opere astronomiche di Beda. E. lasciò anche un'antologia di autori latini (Persio, Svetonio, Giovenale). Attraverso i suoi discepoli, quali Remigio d'Auxerre e Ubaldo di Saint-Amand, influì sulla ...
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ANGELONI, Luigi
Renzo De Felice
Nacque a Frosinone nel novembre 1759, da Giovanni, ricco mercante originario di Villadadda, e da Lucrezia, Contini. Una grave disgrazia familiare (il padre fu colpito [...] bottega. La sua formazione culturale fu sostanzialmente autodidattica; ciononostante raggiunse una buona conoscenza dei classici latini, della lingua e della letteratura italiane, della matematica e della filosofia. A tale particolare formazione ...
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MAJORANO, Niccolò
Massimo Ceresa
Nacque a Melpignano, presso Otranto, intorno al 1491-92 da famiglia nobile originaria di Reggio Calabria.
È probabile che abbia appreso presto la lingua greca seguendo [...] Maes che il M. aveva finito le sue annotazioni e aveva intenzione di pubblicarle, anche a proprie spese, e nel 1557 ancora Latini confermò al Maes che il progetto era in vita. Ma il commento non raggiunse mai la stampa. Al principio del 1556 Paolo IV ...
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CORRADO, Quinto Mario
Francesco Tateo
Nacque ad Oria, città del Salento, nel 1508, primo figlio di un agricoltore di nome Fabio e di una Aloisa Caputo, sorella di un monaco appartenente all'Ordine di [...] e di un giudizio a lui richiesto su un libro di versi, gli argomenti contro coloro che ritengono superata la lingua latina, e la polemica viene sostenuta col dichiarato richiamo a Romolo Amaseo e Lazzaro Buonamico.
Tornato in patria dopo la morte del ...
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BONAVENTURA da Siena
Enrico Cerulli
Il suo casato e le vicende della sua vita prima del soggiorno in Spagna non sono noti. Egli appare nel 1264 alla corte del re di Castiglia, Alfonso X il Savio, a [...] nel 1143 da Pietro il Venerabile abate di Cluny, del Corano e di minori opuscoli religiosi attinenti all'Islam. Così il testo latino di B. conclude la Collectio nel codice Vaticano.
Il cod. Vaticano (Vat. lat. 4072) è un Avignonese, per quanto non si ...
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Filologo italiano (Cittadella 1913 - Padova 2000); dal 1950 prof. di letteratura italiana nell'univ. di Friburgo, in Svizzera, e dal 1955 di filologia medievale e umanistica nell'univ. cattolica di Milano; [...] Livy (in Journal of the Warbury and Courtauld Institutes, XIV, 1951, pp. 137-208); I primi umanisti e le tradizioni dei classici latini (1953); La tradizione del testo di Livio e le origini dell'umanesino (1º vol. parte 1a e 2º vol., 1981). Ha curato ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...