Brandolini, Aurelio Lippo
Francesco Bausi
Nato a Firenze nel 1454 circa, visse in prevalenza a Napoli e a Roma prima di recarsi in Ungheria nel 1489-90; fece quindi ritorno nella sua città, dove fu [...] , spiccano l’Epithoma o Sacra Hebreorum historia (riscrittura dei libri storici del Vecchio Testamento in elegante latinoumanistico) e i dialoghi De humanae vitae conditione et toleranda corporis aegritudine e De comparatione reipublicae et regni ...
Leggi Tutto
FLAMINIO, Giovanni Antonio
Valeria De Matteis
Discendente da una famiglia di cui alcuni componenti svolsero ambascerie per conto di Francesco Sforza, nacque nel 1464 ad Imola dal cavaliere Lodovico [...] altri domenicani nel quinto e sesto, rivestendo cronache e biografie medievali di un latinoumanistico assai elogiato dall'Alberti. Nel 1522 volse in latino un opuscolo della beata Caterina Vigri. Nello stesso anno pubblicò una grammatichetta molto ...
Leggi Tutto
DE ROMANIS, Filippo Antonio
Marina Formica
Nato a Roma il 21 ott. 1788, primogenito di Mariano e di Vincenza Cucomos, si dedicò giovanissimo all'amministrazione e direzione dell'azienda tipografica [...] , la carica di tesoriere quale membro del comitato esecutivo.
A lui si deve la formulazione del trimetro trocaico in latinoumanistico che ancor oggi costituisce il motto dell'Accademia: "Alterius, sic altèra, poscit opem" ("L'altrui aiuto, pur si ...
Leggi Tutto
CORRADI D'AUSTRIA, Alfonso
Albano Biondi
Nacque in Mantova nel 1498, ultimo di cinque figli del nobile Bernardino e di Barbara Agnelli.
La famiglia Corradi godeva di un solido stato in città sin dagli [...] opere esterne, financo senza templi. È l'utopia della prima generazione di esuli italiani, espressa in limpido latinoumanistico: si pensa alla posizione di Celio Secondo Curione, ma va notato che il Commentarius rifiuta la dottrina millennaristica ...
Leggi Tutto
ALCIATI, Terenzio
Pietro Pirri
Nacque a Roma nel novembre 1570 da nobile famiglia milanese ivi domiciliatasi. Dopo un quinquennio di studi giuridici, entrò nella Compagnia di Gesù il 9 marzo 1591. Studiò [...] , oltre ad avere preparato la documentazione, abbozzò anche uno schema dell'opera e ne intraprese la stesura in buon latinoumanistico; di essa, però, alla data della morte, aveva scritto solo una minima parte. Il tutto fu poi materiale preziosissimo ...
Leggi Tutto
L'umanesimo
Vittore Branca
La stella polare dell'impegno unitariamente politico-religioso-civile sembra guidare a Venezia anche le scelte culturali: e particolarmente quella umanistica, in senso [...] verso la terraferma veneto-lombarda, dove la cultura e la stessa vita civile si erano oramai fortemente rinnovate in senso umanisticolatino.
E in quell'episodio, in quel fatidico incontro tra la Serenissima e il fondatore della nuova cultura, si ...
Leggi Tutto
La prima poesia macaronica nasce come ‘genere’ a Padova alla fine del XV secolo, caratterizzata dallo scontro di elementi linguistico-culturali popolareggianti e rusticali con la tradizione latino-umanistica; [...] ) si evidenzia nella compresenza nella stessa parola di suffisso latino e lessema dialettale (o, all’inverso, di lessema classico -40).
Folengo si distanzia così tanto da uno sforzo umanistico di riattivazione della lingua e del mondo classico, quanto ...
Leggi Tutto
latino
Bruno Basile
Giorgio Brugnoli
In funzione sostantivale o aggettivale, la voce ricorre con alta frequenza (specie nel Convivio) e con interessanti variazioni di significato.
Il riferimento alla [...] del ‛ monumentum ' della locutio vulgaris, le Egloghe sembrano riproporre, almeno su un piano di comunicazione umanistica, il problema dell'utilizzazione del latino.
Il l. usato da D. è il l. stabilizzato e suggerito dalle artes dictandi. Come tale ...
Leggi Tutto
scuola Istituzione sociale, pubblica o privata, preposta all’istruzione, quale trasmissione del patrimonio di conoscenze proprio della cultura d’appartenenza, o alla trasmissione di una formazione specifica [...] le vere e proprie s. comunali (con o senza latino o con poco latino) diffuse in tutti i centri di intensa vita economica e assicurare anche ai futuri maestri una formazione generale umanistica e filosofica più che specificamente tecnico-pedagogica; ...
Leggi Tutto
Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito [...] Montpellier. Nel 1318 o nel 1319 perse la madre, pianta in versi latini che sono i più antichi rimastici di lui (Epyst. I, 7). testi e nelle glosse, che prepara di lontano la libraria umanistica, e si suole ora indicare con il nome di semigotica. ...
Leggi Tutto
t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione del segno dell’alfabeto fenicio, dove aveva...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...