Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] come modello un solo autore, il migliore (nel caso specifico del latino, Cicerone per la prosa, e Virgilio per la poesia), da studiare patrio di Dante e del suo libro intorno il volgare eloquio (1820). Alla definizione del pensiero linguistico del ...
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Si dice spesso che la lingua franca parlata dal X secolo negli ambiti marittimi e mercantili del Mediterraneo avesse una base italiana o spagnola nel bacino occidentale e una base veneziana in quello orientale [...] La vicinanza alla Sicilia, gli stretti rapporti con Roma e l’affermazione del volgare fiorentino in Italia spinsero i Cavalieri ad adottare l’italiano come lingua ufficiale accanto al latino. Gli atti dei Capitoli Generali continuarono a scriversi in ...
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La definizione di lingua pedantesca si basa sul fatto che proprio la lingua presiede alla costituzione della figura del Pedante in diverse commedie (e di differente area regionale) del Cinquecento (➔ Umanesimo [...] ’ – hanno sì la sentenziosità e i vizi che avrebbero poi connotato il personaggio ma non ancora il linguaggio ibrido di latino e volgare (Stäuble 1991: 9). Già in quella che è probabilmente la prima macaronea (databile al 1484-1489), la Tosontea di ...
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Le iscrizioni e le lapidi rientrano nelle «scritture d’apparato» (Petrucci 1986) e si distinguono, tanto per il diverso supporto materiale (la pietra o il bronzo), quanto sul piano linguistico e testuale, [...] normalmente usata per le lapidi e le epigrafi è stata il latino. Nel medioevo e ancora nel Cinquecento non mancano esempi di testi scritti integralmente o parzialmente in volgare (per un quadro complessivo dell’Italia settentrionale e della Toscana ...
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I notai rivestono un ruolo centrale nelle fasi iniziali della storia linguistica dell’italiano. Alla loro penna si devono infatti molti dei primi documenti in volgare, a partire dal Placito capuano del [...] la datazione, e ben netta risulta l’intenzionalità dello scrivente nell’uso del volgare, con forte contrasto tra la lingua delle formule testimoniali e il latino del resto dell’atto.
I notai erano la categoria sociale che aveva più frequentemente ...
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La tecnica della stampa a caratteri mobili, nata a Magonza prima dell’agosto 1456 (la data non compare nella Bibbia di Gutenberg, ma si ricava da un’indicazione manoscritta su di un esemplare dei quarantasei [...] 1999). Se la data del 1462 fosse certa per il Parsons fragment, il più antico libro italiano sarebbe dunque in volgare (non in latino), e si tratterebbe di un’opera di devozione popolare, non di un autore classico. Tuttavia i dubbi sulla datazione e ...
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dialetto
Franco De Renzo
La lingua del cuore
Di sicuro avete sentito parlare e magari parlate voi stessi un dialetto. Il fatto non è così eccezionale, se si pensa che l'Italia è la nazione europea più [...] venivano chiamate lingue volgari o semplicemente volgari. La parola volgare vuol dire appunto parlato dal volgo (dal latino vulgus), cioè dal popolo, che ormai non conosceva più il latino. Così il siciliano, il bolognese, il piemontese, il veneziano ...
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editoria
Margherita Zizi
L'industria della parola scritta
L'editoria è l'industria che si occupa della pubblicazione e della distribuzione di libri, quotidiani e periodici e della diffusione di informazione. [...]
Intorno al Cinquecento, con la diffusione della stampa, i libri di autori moderni e contemporanei in latino e in volgare cominciano a rappresentare una considerevole percentuale di produzione e di mercato. Nascono i primi successi editoriali ...
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mùsica, stòria della Disciplina che analizza la musica in senso cronologico, attraverso le epoche e le culture, con particolare riferimento alla musica colta occidentale.
Lineamenti di storia della musica
[...] Roma un tipo di teatro tragico e comico in lingua latina, in cui i modelli greci venivano modificati con l’inserimento Duecento nacque la lauda, un canto di argomento religioso in volgare.
Il Rinascimento Il termine Ars Nova fu coniato dal teorico ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] politico-economici e culturali, e quindi linguistici, che i Latini avevano con popoli preindoeuropei e indoeuropei dell’Italia antica. all’epoca delle grandi conquiste romane, il l. volgare fissò la maggior parte delle sue caratteristiche negli ultimi ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...