Gromatico latino (forse del 4º sec. d. C.); è autore di un De controversiis agrorum, commento, giuntoci molto interpolato, a uno scritto gromatico di Frontino, di cui riporta brani interi. A. è considerato [...] anche autore di un Commentum de agrorum qualitate, fondato su Frontino e ampliato con citazioni di Igino ...
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Storico latino (seconda metà 2º sec. a. C.), amico di Gaio Gracco; per primo ruppe la tradizione annalistica scrivendo un'ampia monografia storica sulla seconda guerra punica, di cui si hanno scarsi frammenti, [...] con larghezza di fonti ma, secondo Cicerone, con poca finezza stilistica. Fu usato come fonte da Livio ...
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Scrittore latino (1º sec. a. C.) di agricoltura; ricordato come un'autorità nel campo dell'agricoltura da Varrone (con cui fu nel 59 a. C. vigintivir ad agros dividendos Campanos) e da Columella. La sua [...] opera, che non ci è giunta, fu una delle fonti della Naturalis Historia di Plinio ...
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Appellativo derivato dal latino biblico (gentes, gentiles), che designa tutte le genti non giudaiche partecipi dei costumi e della cultura greca nel mondo romano. In opposizione al popolo israelita, g. [...] equivale a pagani. S. Paolo, che dedicò a essi il suo apostolato, fu detto apostolo dei g. (o delle genti) ...
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Retore latino del 4º-5º sec. d. C., autore di un commento al De inventione di Cicerone, conservato solo in parte, importante perché talvolta cita da orazioni ciceroniane non pervenuteci. È forse da identificare [...] con lui il G. citato da Prisciano come autore di un'opera ad Vergilium de accentibus ...
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Poeta latino (sec. 3º-2º a. C.) di palliate; ricordato da Varrone prima di Attilio e di Cecilio Stazio per l'abilità nel rendere il pathos; e Volcacio Sedigito gli dà nel suo canone l'8º posto, fra Turpilio [...] e Luscio Lanuvino. Si hanno solo due frammenti, conservati da Cicerone ...
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(lat. Redicŭlus) Antico dio latino, protettore del ritorno (lat. redire «ritornare»). Gli era sacro un terreno sulla Via Appia a due miglia dalla porta Capena, dove secondo la leggenda si sarebbe arrestato [...] Annibale per una visione paurosa (ma Annibale in realtà si avvicinò a Roma dalla parte della porta Collina) ...
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Cantore e musico latino, sardo di origine; godette dei favori di Giulio Cesare, poi di Ottaviano tanto da esser considerato tra i suoi familiari: fu nemico di Cicerone. Morì nel 40 a. C. È ricordato in [...] parecchi luoghi delle lettere di Cicerone, nelle satire di Orazio e negli scolî relativi ...
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Grammatico latino (prima metà sec. 2º d. C.). Scrisse: una Ars grammatica; uno scritto polemico De Caeselli erroribus contro il grammatico suo contemporaneo Cesellio Vindice; un trattatello De orthographia, [...] giunto a noi, diviso in quattro parti, con esempî e critiche a opinioni di altri; e un commento a Orazio ...
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Nome latino umanistico del chirurgo J. Schultes (Ulma 1595 - Stoccarda 1645); studiò con G. Fabrici d'Acquapendente a Padova, dove esercitò prima di trasferirsi a Venezia e a Ulma. Assai celebrato fu il [...] suo Armamentarium chirurgicum (post., 1653) con la descrizione di tutti gli strumenti chirurgici allora in uso ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...