Retore latino (n. Calahorra 35-40 d. C. - m. forse intorno al 96). Originario della Spagna, Q. fu il primo retore stipendiato dallo Stato, un altissimo onore cui si aggiunse in seguito il conferimento [...] è il X libro in cui è esposto con equilibrio e serenità di giudizio un disegno delle letterature greca e latina, la cui conoscenza è considerata indispensabile per l'acquisizione di una buona cultura e sensibilità stilistica. Accanto al trattatista ...
Leggi Tutto
Scrittore latino (n. Como 61 o 62 d. C. - m. 114 circa), figlio di L. Cecilio Cilone e di Plinia, sorella di P. il Vecchio. Fu scolaro di Quintiliano e di Nicete Sacerdote, fu amico di filosofi come Eufrate [...] e Musonio. Avvocato, console nel 100, legatus propraetore in Bitinia nel 111 e 112. Scrisse varie opere ma ci restano soltanto l'Epistolario in x libri e il Panegirico a Traiano. P. è il tipico rappresentante ...
Leggi Tutto
Poeta lirico latino (n. Verona 84 a. C. circa - m. non prima del 54). Di agiata famiglia, andò a Roma appena indossata la toga virile e fu accolto nell'alta società e nei circoli letterarî più noti. Fu [...] ben fornito di ricchezze con una casa a Verona e a Roma, una villa a Sirmione sul Garda, un'altra fra Tivoli e la Sabina. A Roma avvenne l'incontro e sorse l'amore per la donna che doveva essere la gioia ...
Leggi Tutto
Dodicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
In italiano, come nelle altre lingue la m rappresenta, la nasale bilabiale: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come [...] dell’altro di essi e non per questo meno riconoscibile. La m italiana è in tutte le posizioni la diretta continuatrice della m latina: così tra due vocali, sia nel grado tenue (per es. lume, lat. lumen), sia nel grado rafforzato (per es. fiamma, lat ...
Leggi Tutto
Sedicesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto fenicio indicava una consonante enfatica, e ha conservato questo valore negli alfabeti semitici. Accolta nell’alfabeto greco primitivo [...] proprio da esprimere (bastava il K); rimase però in uso nella forma Ϟ come segno numerale con il valore di 90. I Latini nell’adottare l’alfabeto calcidese accettarono anche la lettera q, e, come il modello, la usarono davanti alle vocali o, u. Ben ...
Leggi Tutto
Poeta latino (Venosa 65 a. C. - Roma 8 a. C.). Nacque da padre libertinus, come egli stesso dice, e fu educato a Roma, dove ebbe come primo maestro Orbilio; compiuti i vent'anni si recò ad Atene, a completare [...] la sua personalità, tra le più originali del mondo antico, testimonia, come Virgilio, l'altezza spirituale raggiunta dalla civiltà latina nel suo tempo. ▭ Considerato modello di classicità, O. F. fu nuovamente edito da Valerio Probo (seconda metà del ...
Leggi Tutto
Filosofo e scrittore latino (n. Cordova 4 a. C. - m. 65 d. C.). Figlio di Seneca il Retore, compì i suoi studî a Roma, con Papirio Fabiano, retore e filosofo stoico, lo stoico Attalo, il cinico Demetrio [...] , corroborata da una corrispondenza apocrifa tra lui e s. Paolo stesso (v. oltre). S. fu pertanto uno degli scrittori latini più amati e letti nel Medioevo: all'Umanesimo apparve, insieme a Cicerone, il moralista per definizione. Nella sua opera ...
Leggi Tutto
Poeta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, è il principe dei [...] durante il Medioevo e fino al Rinascimento dominò la cultura occidentale. L'Eneide, oltre a costituire il poema più grande della latinità, fu accettata anche dalla cultura cristiana e fu il modello più alto per la poetica del Rinascimento. Il primo e ...
Leggi Tutto
LICINIANO, Granio
Storico latino del sec. II d. C. Frammenti di una sua epitome storica furono scoperti nel 1853 da G. H. Pertz in un palinsesto del British Museum, con sovrappostivi un grammatico latino [...] e una traduzione siriaca di Giovanni Crisostomo. Questi frammenti si riferiscono a fatti della storia di Roma dal 163 al 78 a. C., ma l'opera intera doveva cominciare con la fondazione di Roma. Un giudizio ...
Leggi Tutto
La parola va connessa, secondo l'ipotesi più probabile, con areo, "ardo, brucio": essa indica quindi il luogo ove il sacrifizio era compiuto per mezzo del fuoco; da questo significato passò poi per estensione [...] altaria) a quelle superne; ma né l'uso letterario né quello epigrafico confermano la distinzione. Più comunemente però s'incontra ara in latino per indicare i grandi altari dedicati agli dei, e in senso più ampio la parola fu usata per ogni monumento ...
Leggi Tutto
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...