Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] podium;
(b) [dːz], come in mezzo < medium, rozzo < *rudius.
La prima serie muove da una pronuncia popolare, che si diffuse nel latino del I secolo d.C., di -dj- come semplice -j- (e infatti [dːʒ] è il riflesso anche di -j- primario: maiorem > ...
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Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] come perlopiù per l’italiano) lo statuto di genere e il valore di neutro.
Un primo gruppo comprende i derivati dal morfema latino di neutro plurale -a. Per limitarsi a esempi italiani, in questo gruppo rientrano i plurali le braccia, le dita, le mura ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] dimanda / s’io m’intuassi come tu t’inmii», Par. IX, 80-81).
La II classe in -e-, comprendente verbi di derivazione latina e per di più spesso irregolari, non è mai stata produttiva.
La III classe, produttiva fino al medioevo (si pensi ai germanismi ...
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OCCHIO / OCULARE
Spesso, nella formazione di aggettivi provenienti da nomi, si ricorre a una forma più vicina alla base latina o greca.
Nel caso di occhio, l’aggettivo corrispondente deriva direttamente [...] dal latino ocularem
bulbo oculare, testimone oculare, patologia oculare. ...
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La nozione di vocale breve si presta a diverse interpretazioni, anche a seconda dell’intento descrittivo, che può essere orientato verso finalità fonetiche o fonologiche. Nel trattare la vocale breve in [...] acustica viene collegata alla presenza di un’occlusiva glottidale, a sua volta interpretata come traccia delle consonanti finali latine negli ossitoni italiani. Tale relitto fonetico è per Vayra (1994) da mettere in relazione con la presenza di ...
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ATTINENTE A O ATTINENTE?
L’aggettivo attinente ‘che concerne’, ‘che è in relazione con qualche cosa’, regge la preposizione ➔a. La forma deriva infatti dal participio presente del verbo intransitivo [...] attenere (da latino attinere)
le carte attinenti al processo, le mansioni attinenti alla sua carica
La costruzione senza preposizione (attinenti il processo) è errata; la sua diffusione è dovuta al modello di aggettivi di significato affine come ...
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ACCECARE O ACCIECARE?
La grafia preferibile in tutte le voci del verbo è accecare
io acceco, tu accechi ecc.
Nell’italiano cieco, da cui il verbo deriva, la i non è etimologica (la base è il latino caecum) [...] deve alla cristallizzazione grafica di un’antica pronuncia in cui la i ancora si sentiva (come, ad esempio, in piede, dal latino pedem). Nella grafia delle parole derivate da cieco, questa i non si è sempre conservata.
• Nelle parole composte in cui ...
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MESE / MENSILE
Spesso, nella formazione di aggettivi provenienti da nomi, si ricorre a una forma più vicina alla base latina o greca.
Nel caso di mese, l’aggettivo corrispondente è derivato direttamente [...] dal latino mensilem
scadenza mensile, abbonamento mensile, partita mensile.
VEDI ANCHE derivate, parole ...
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UBBIDIRE O OBBEDIRE?
Entrambe le forme sono corrette. Non si distinguono per sfumature di significato o di registro e hanno pressappoco la stessa diffusione nell’italiano contemporaneo.
• Obbedire è [...] più fedele all’etimo latino oboedire.
• Ubbidire, con la vocale i e con una u- iniziale sul modello di verbi come udire, ha conosciuto invece uno sviluppo di tipo popolare. ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] crédere). Si aggiunge poi il tipo in -rre (porre, dal lat. ponĕre; dedurre dal lat. deducĕre) che deriva dall’infinito latino in -ĕre per via della caduta, in epoca postclassica, della sillaba non accentata.
L’infinito italiano conserva solo in parte ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...