Il futuro anteriore (o futuro composto) è un tempo verbale dell’➔indicativo che esprime fatti proiettati nel futuro ma avvenuti prima di altri. Nell’esempio che segue:
(1) quando Maria si sveglierà, Luca [...] Ausiliatrice e la Chiesa del Sacro Cuore a Roma, avrà fondato 64 case salesiane in sei nazioni, e missioni in America Latina, e avrà 768 salesiani (Antonio M. Sicari, Il grande libro dei ritratti di Santi. Dall’antichità ai giorni nostri, p. 525 ...
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L’espressione accusativo con l’infinito si riferisce propriamente a una costruzione della grammatica latina classica in cui un verbo di dire (o di pensare, giudicare, sentire, ecc.) regge una proposizione [...] ’accusativo con l’infinito, fenomeno non particolarmente diffuso, è documentato in larga parte da testi tradotti, o volgarizzati, dal latino:
(2) non pertanto pensò una cosa di cotanto fatto non essere da abbandonare (Paolo Orosio, Delle Storie VI, 7 ...
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La formazione di nomi a partire da nomi è, fra i processi derivazionali che non prevedono cambiamento di parte del discorso, il più ricco di forme e diversificato semanticamente, lasciando da parte l’➔alterazione, [...] del diminutivo -olo, ma dall’uso del suffisso per nomi di mestieri di poco conto;
(e) -iere. Di origine latina ma di provenienza francese, ha in -iero una variante italianizzante molto meno impiegata (scudiero) e usata principalmente come suffisso ...
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ARGOMENTO, COMPLEMENTO DI
Nell’analisi logica, il complemento di argomento indica la cosa o la persona della quale si parla.
Può essere introdotto dalle preposizioni di e su o da locuzioni ➔preposizionali [...]
Sul parlato (R. Sornicola)
L’uso più comune era quello con la preposizione di, che ricalcava il complemento di argomento latino, molto frequente in tanti capolavori dell’antichità (il De bello gallico di Cesare, il De senectute di Cicerone ecc.)
Dei ...
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FALSI ALTERATI
I cosiddetti falsi alterati (o alterati lessicalizzati) sono parole che presentano i suffissi tipici dell’➔alterazione, ma hanno un significato proprio, del tutto autonomo e diverso da [...] altro un rapporto di derivazione con la parola originaria:
– fattorino è un lavoratore (nell’accezione etimologica di fattore, dal latino factorem ‘che fa’, ma anche, ad esempio in Catone, ‘lavoratore al frantoio’) di basso rango (si veda anche il ...
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La dieresi è un fenomeno fonetico, di interesse soprattutto per la metrica (➔ metrica e lingua), per cui la vocale e la semiconsonante di un ➔ dittongo sono eterosillabiche (cioè si pronunciano in due [...] è ammessa solo la dieresi che ripristina la qualità vocalica originaria di una semiconsonante / semivocale in una parola di etimo latino, per es.: pazïenza [patːsiˈɛnʦa]. Uno degli esempi più famosi è il dantesco «Dolce color d’orïental zaffiro ...
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Alternanza non condizionata di vocali, diverse per timbro o quantità, nel vocalismo di una stessa radice o di uno stesso suffisso. È fenomeno largamente documentato nelle lingue sia semitiche sia indoeuropee. [...] , ma non un rapporto apofonico in quanto l’alternarsi di ă e ĭ è condizionato (ogni a breve in sillaba aperta del latino arcaico nel latino classico si è chiusa in ĭ); viceversa è incondizionato l’alternarsi di ă ed ē in făcit/fēcit e pertanto si può ...
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Il termine plurale (dal lat. plurāle, neutro, da plūs, pluris col suff. -ālis) indica uno dei valori che può assumere la categoria grammaticale del ➔ numero in italiano, insieme al singolare. In altre [...] i nomi uscenti al singolare in -o e al plurale in -i, tutti maschili (letto → letti) e continua la seconda declinazione latina in -o- (nomi per lo più maschili).
Per la sua regolarità esso ha assorbito anche nomi provenienti dalle altre declinazioni ...
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VEZZEGGIATIVI, SUFFISSI
I suffissi vezzeggiativi sono ➔suffissi che esprimono una connotazione affettiva.
Possono essere usati in combinazione con vari elementi:
– nomi
fratello ▶ fratellino
– aggettivi
piccolo [...] un significato vezzeggiativo o peggiorativo
Che bel calduccio!
Un povero impiegatuccio.
Storia
Attraverso l’uso vezzeggiativo, alcuni diminutivi latini – perduto il valore affettivo – sono diventati aggettivi di grado positivo, come orecchia dal ...
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INCOATIVI, VERBI
I verbi incoativi sono verbi della III coniugazione che presentano l’inserimento dell’➔interfisso -isc- tra la ➔radice e la ➔desinenza.
Questo ampliamento avviene solo in alcune voci.
• [...] ’imperativo
inser-isc-i!, guar-isc-a!, reag-isc-ano!
Storia
Questi verbi si chiamano incoativi per analogia con i verbi latini in -sco come senesco ‘comincio a invecchiare’ o pallesco ‘comincio a impallidire’, che indicano l’inizio di un’azione (dal ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...