Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] si riflettono nelle varietà di italiano, sono i seguenti:
(a) le consonanti finali di parola tendono a cadere già in latino classico (in partic., m# t#; s#) e nelle varietà settentrionali tendono a scomparire anche le vocali finali diverse da -a ...
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Con l’espressione interlocutore generico si designa, in senso lato, l’interlocutore indeterminato, implicito, non identificato a cui ci si rivolge durante l’enunciazione. A tale uso si ricorre nel discorso [...] che mi doveva capitare!
(2) pensa un po’!
(3) pensa tu!
(4) figurati!
Se ne hanno esempi anche nel latino classico e medievale: Sed confecto proelio, tum vero cerneres quanta audacia quantaque animi vis fuisset in exercitu Catilinae (Sallustio 1992 ...
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Il termine allotropi indica due o più parole che, pur essendo diverse sul piano formale e semantico, hanno il medesimo etimo, come per es. vizio e vezzo, riconducibili entrambe al lat. vĭtium.
Il termine, [...] che risultano in genere più vicini sia formalmente sia semanticamente agli etimi), dalle parole di tradizione diretta, passate dal latino volgare all’italiano, che si sono discostate di più dalle basi in seguito all’evoluzione fonetica e spesso anche ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] ad, de, cum, contra, in, supra (che hanno dato luogo, rispettivamente, ad a, di, con, contro, in, sopra). Altre preposizioni latine si perdono, come ab, apud, erga, ob, prae, pro, di cui alcune sono però riconoscibili nelle nuove preposizioni che si ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] D’Annunzio, Il fuoco, p. 200)
Il costrutto, altamente formulare, ripropone un modulo sintattico tipico del greco e del latino (flava comas «bionda le chiome»).
2. 5 Nominativi assoluti
Con quest’espressione le grammatiche indicano l’unione di un nome ...
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La retroformazione consiste nella formazione di una parola nuova a partire da una parola già esistente tramite la cancellazione di elementi interpretati (erroneamente) come ➔ affissi: telemisurare da telemisurazione, [...] verbo retroformare può essere considerato un esempio di tale tendenza).
La maggior quantità di verbi di origine latina in italiano rispetto alle altre lingue romanze ha determinato un minor ricorso alla retroformazione nella coniazione di verbi ...
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L’alternanza tra le sequenze -iglia- e -ilia- (con seconda i atona) è legata alla formazione, nelle lingue romanze, della consonante laterale palatale [ʎ] per palatalizzazione di [l] del nesso -lj- intervocalico: [...] altri esiti di carattere più marginale).
La sequenza -iglia- si ha:
(a) nelle parole di diretta derivazione latina attraverso l’uso popolare, come famiglia < familiam, migliaio < miliarium, somigliare < *similiare, conchiglia < conchylia ...
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Fenomeno per cui una parola, priva di accento proprio, si appoggia a quella precedente in modo da formare con essa un’unità fonetica e spesso anche grafica (per es., parlami, salvalo ecc.). La parola atona, [...] . farollo). Come le proclitiche, così le enclitiche possono anche essere accoppiate: dammelo; diglielo. In italiano, diversamente che nel latino e nel greco, le enclitiche non fanno spostare l’accento nelle parole a cui si appoggiano; di conseguenza ...
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Astronomia
Una delle coordinate celesti del sistema equatoriale (coordinata).
D. magnetica Angolo che in un determinato punto P della Terra il piano meridiano magnetico forma col piano meridiano geografico [...] ridotto la d. all’espressione del numero e (solo in parte) del genere.
In particolare è chiamato d. il sistema chiuso per cui, dato un tema nominale, gli si attribuiscono tutte le desinenze proprie di quel sistema: così le d. in -us e -a del latino. ...
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Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa [...] atoni e si appoggiano nella pronuncia alla parola precedente o seguente. L’a. italiano in generale continua l’a. latino, con limitate deviazioni.
Nella scrittura, in italiano, la posizione dell’a. tonico viene indicata, limitatamente ai casi che ora ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...