Fenomeno linguistico consistente nella scomparsa di vocale finale davanti a vocale iniziale di parola seguente per evitare che si formi iato. In italiano, dove è segnata con l’apostrofo, è normale negli [...] ; è indicata dall’apostrofo; nella pronuncia doveva esserci piuttosto la fusione delle due vocali, cioè la sinalefe. In latino l’e., che nella scrittura non è indicata, avviene nella pronuncia mediante la soppressione della vocale finale di una ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] al significato di un enunciato dichiarativo. Aristotele chiamava λόγος ἀποϕαντικός o πρότασις, tradotti nel latino medievale rispettivamente con enuntiatio e propositio, il discorso dichiarativo provvisto di significato e distinto dalle ...
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Le frasi temporali (dette anche, semplicemente, temporali) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che permettono di collocare nel tempo il processo espresso dalla frase principale, instaurando un [...] 10, 35)
Da un punto di vista diacronico, il sistema delle congiunzioni temporali italiano è più ridotto di quello latino: in italiano sono scomparse le congiunzioni polivalenti cum, ut, ubi, ma anche quelle più specifiche, come donec, quoad, quousque ...
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Si definisce posizione post-tonica (o postonica), in particolare in una parola parossitona (➔ accento; ➔ parola italiana, struttura della), la posizione occupata da segmenti che seguono la sillaba in cui [...] in modo sistematico nella formazione di varietà gallo-romanze, con la caduta della vocale e a volte dell’intera sillaba finale del latino, ed è particolarmente visibile in francese: char [ʃaːʀ] < carru, vert [vɛːʀ] < vĭr(ĭ)de, monde [mõːd] < ...
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Lo spazio dalle dimensioni illimitate, o il tempo senza confini.
Il pensiero greco si è occupato fin dalle sue origini del concetto di infinito. Delle soluzioni proposte dai pensatori della scuola ionica [...] classiche, l’i. in un contesto narrativo può subentrare al posto dei tempi del passato (i. descrittivo o storico). In latino, meno frequentemente in greco, dopo i verbi che esprimono un’affermazione o dichiarazione, se il complemento non è un oggetto ...
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I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] solo più avanti, perché dotato di un corrispondente per la sonora ‹gh›. L’affricata dentale sorda e sonora, invece, resa in latino con ‹ti› e ‹ci›, veniva variamente trascritta con ‹z› ‹zi› ‹zz› ‹tz› ‹tzi› ‹tztz› ‹cz›.
Mentre i simboli si riducevano ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] , all’ordine dei costituenti tocca indicare i ruoli sintattici: per questo, esso può perdere la propria rigidità. In una frase latina come
(11) puer puellam amat «il ragazzo la ragazza ama» → «il ragazzo ama la ragazza»
la disposizione delle parole è ...
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Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] marcata anche la categoria di ➔ genere, cosa che non avviene nei pronomi personali, perlomeno in italiano: ad es., il latino ha i pronomi personali ego (prima persona), tu (seconda persona), mentre la terza persona viene espressa dai dimostrativi is ...
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L’accento grave è un tipo di ➔ accento grafico, cioè un segno diacritico che, in forma di barretta obliqua orientata in alto verso sinistra (‵), si pone sulle vocali per segnalarne la messa in evidenza [...] grave va fatta risalire all’antichità, con un impiego, però, differente da quello moderno. Anche nel greco e in latino, infatti, l’accento grave si contrapponeva all’acuto, ma per ragioni timbriche di elevazione o abbassamento tonale della voce ...
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ASTERISCO
L’asterisco è un segno grafico (*) che può avere molteplici funzioni.
• Rinvia a una nota a margine o a piè di pagina.
• Indica il tipo car* tutt*
Era figliuolo di un mercante di *** (questi [...] della sua esistenza, ma si tratta di una forma deducibile soltanto in via ipotetica
Il verbo bruciare deriva dal latino parlato *brusiare
2. In riferimento all’uso linguistico, viene anteposto a una frase per segnalare che si tratta di ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...