BALZO O BALZA?
Sono due parole di genere diverso che derivano (più o meno direttamente) dallo stesso etimo: la parola latina balteum, che aveva diversi significati, tra cui ‘cintura’ e ‘luogo recinto [...] significati:
– nel significato meno comune di ‘ripiano che interrompe il pendio di un monte’ o ‘luogo scosceso’ deriva direttamente dalla base latina
mi cambia’ io; e come sanza cura / vide me ’l duca mio, su per lo balzo / si mosse, ed io di ...
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Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici [...] . von Humboldt e F. Bopp, che nel 1833 pubblicò una grammatica comparata delle lingue i. allora note (sanscrito, iranico, greco, latino, lituano, gotico e tedesco; nella seconda edizione del 1857 comprese anche l’armeno e l’antico slavo). Nel 19° sec ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] s. di fede è quello della Chiesa di Roma (s. romano) trasmesso in greco da Marcello di Ancira (340 ca.) e in latino da Rufino di Aquileia (404 ca.). Si suddivide in tre sezioni, relative alle tre persone della Trinità, molto sintetiche la prima e la ...
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In linguistica, il fenomeno fonetico del cambiamento di timbro di una vocale per assimilazione a distanza. Il caso più tipico è quello in cui la vocale accentata si assimila più o meno alla vocale o semivocale [...] ̯ùr), e in quelli centro-meridionali, dove è condizionata da -i e -u finali (napoletano porta dal lat. porta, ma puorto, dal latino portu[m]), e inoltre in francese, in portoghese e in romeno (ant. fr. fis, dal lat. feci; port. como ‹kómu› «io mangio ...
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TERRACINI, Benvenuto
Glottologo, nato a Torino il 12 agosto 1886. Nel 1925 fu nominato alla cattedra di glottologia a Cagliari, passò poi a Padova (1926) e successivamente a Milano (1929), dove rimase [...] i dati linguistici come riflesso di correnti culturali. Con questo criterio ricondusse l'origine di alcune particolarità del latino ad un sostrato prelatino di tipo etruscoide (Su alcune congruenze fonetiche fra etrusco e italico, in Studi etruschi ...
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ASCOLI, Graziadio Isaia
Tristano Bolelli
Nacque a Gorizia il 16 luglio 1829 da Leone Flaminio ed Elena Norsa. Figlio di ricca famiglia di mercanti (e mercante nella giovinezza egli stesso), non conobbeil [...] e sola puntata fu pubblicata nel 1870 col sottotitolo Lezioni di fonologia comparata del sanscrito, del greco e del latino, davano forma definitiva ad una materia che subito fu apprezzata negli ambienti culturali più qualificati (il volume ebbe il ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] spostamento dei sintagmi minori e dei loro componenti. Tale proprietà è più o meno l’inverso di quella del latino (➔ latino e italiano), dove la presenza di un sistema casuale sviluppato permette ai componenti dei sintagmi minori di spostarsi molto ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] , ora non sono più avvertiti come tali ma costituiscono piuttosto delle unità indivisibili: è questo il caso di avverbi come davanti (dal latino de ab ante), allora (da ad illam horam), qui (da eccum hic), oggi (da hodie, a sua volta derivato da hoc ...
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La coincidenza fra la decisa affermazione dei volgari italiani e l’espansione delle attività mercantili nel corso del Duecento non è casuale: numerose sono infatti le testimonianze letterarie di una precoce [...] e scrivere le licterae (cioè le lettere commerciali; ➔ lettere e epistolografia) e poi acquisire conoscenze di base del latino per poter interpretare gli instrumenta (cioè gli atti notarili). La scrittura appresa, quella con la quale si vergavano in ...
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DIFETTIVI, NOMI
Sul modello della categoria dei verbi ➔difettivi, si considerano difettivi (cioè ‘mancanti’) alcuni nomi usati soltanto o prevalentemente al plurale (dunque difettivi del singolare) oppure [...] le vettovaglie, le masserizie, le viscere,
i viveri, le percosse, i bronchi, le assise
– nomi di uso letterario, che già in latino avevano soltanto il plurale
le idi, le calende, le none, le ferie, i fasti, gli annali, i posteri, le nozze, le tenebre ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...