Categoria morfologica delle lingue latina e osco-umbra, di natura aggettivale, caratterizzata dal suffisso -nd-. Nei verbi transitivi ha valore passivo, può indicare il futuro e la necessità ed essere [...] usato sia come attributo sia come predicato, oppure in maniera impersonale; nei verbi intransitivi solo come predicato impersonale. Nel latino tardo resta relegato nella coniugazione perifrastica e non è conservato nelle lingue romanze. ...
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DE MONTE, Andrea
Fausto Parente
Nome cristiano di Josef Zarfati; altre grafie con cui il nome viene indicato (Del Monte; Dei Monti; Di Monte; Di Monti). anche in documenti contemporanei (ad esempio [...] ed ufficiali hanno sempre "De Monte".
Il cognome De Monte era stato assunto in onore di Giulio III, cui il D. indirizzò un'epistola latino-ebraica (Vat. lat. 3561) sul senso profetico del nome "Monte" (qui, in ebraico, il nome è min har ="aMonte" in ...
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L’analisi logica potrebbe essere definita come quel tipo di analisi tradizionalmente incentrata sull’identificazione delle funzioni nella frase semplice: fondamentalmente del ➔ soggetto e del predicato [...] un nome, ha un genere proprio, e si accorda col nome che accompagna solo nel numero in italiano, in numero e caso in latino.
Fin qui l’analisi logica tradizionale. Non c’è molto da aggiungere a questo quadro, se non che questa analisi scompone il ...
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Scrittore ungherese (Szencz, comitato di Pozsony, 1574 - Kolozsvár 1639). Dopo lunghi anni di soggiorno all'estero (fu anche in Italia) scrisse, animato da spirito protestante e in uno stile altamente [...] való tanítás, 1624). Compilò un vocabolario ungherese-latino e latino-ungherese (1604), che, integrato nelle successive il greco, divenne il primo dizionario ungherese-greco (Lexicon latino-graeco-ungaricum, 1611), e una grammatica ungherese per ...
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Uno dei nomi del dottore della commedia dell’arte nel 16° sec. e nei primi decenni del 17°; è ricordato nella Fiera di Michelangelo Buonarroti il Giovane (1618). Lingua graziana, quella che i dottori, [...] di solito bolognesi o ferraresi, usavano nei loro interminabili discorsi, un grottesco miscuglio di parlata dialettale, latino maccheronico e italiano, con frequenti citazioni erudite, aforismi, proverbi ecc. ...
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In linguistica, lo strato linguistico al quale, in una determinata area, si è sovrapposta e sostituita, in seguito a conquista o a predominio politico-culturale, una lingua diversa.
Il concetto di s., [...] al s. etrusco la spirantizzazione delle sorde intervocaliche in toscano; al s. celtico l’esito di -it- del nesso -ct- latino delle parlate galloromanze; al s. basco il passaggio di f- latino a h- nel castigliano (lat. ferrum > cast. hierro). ...
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Filologo inglese (Londra 1864 - ivi 1933); professore nelle università di Cardiff (dal 1893) e di Manchester (1903-29). Ha studiato specialmente Livio e Virgilio e i dialetti italici. La sua opera The [...] Italic dialects (1897) resta fondamentale. Ha anche collaborato a The Prae-Italic dialects (1933). Combatté la pronuncia inglese del latino. ...
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ARTERIOSCLEROSI O ARTERIOSCLEROSI?
Sono corrette entrambe le pronunce. In questi e in altri casi di termini medici derivanti dal greco, l’accento può essere posto in entrambe le posizioni.
• Sulla terzultima [...]
Dato che tutte queste parole provengono sì dal greco, ma sono giunte in italiano tramite il latino scientifico, sarebbe consigliabile la pronuncia piana “alla latina”.
Tuttavia, nell’uso dei medici (e di conseguenza anche in quello di molti pazienti ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] qu come [kv], per es. Aquatinta [akvaˈtɪnta] rispetto a it. e anche a fr. e ingl. [akwa-]; sembra dovuto all’influsso latino (aqua) se le altre lingue non conservano la ridondanza grafica dell’italiano e riducono il nesso grafico cqu, che esiste pure ...
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dialetto
Franco De Renzo
La lingua del cuore
Di sicuro avete sentito parlare e magari parlate voi stessi un dialetto. Il fatto non è così eccezionale, se si pensa che l'Italia è la nazione europea più [...] diversi tra loro. Parte di questa diversità dipende addirittura dalle lingue che vi erano parlate prima della diffusione del latino. Insomma i conti precisi non si possono fare. Data questa estrema diversità, si può tentare una classificazione dei ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...