La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...] per formare nomi d’azione è -ti- con l’allomorfo -(s)si- (Vineis 1993: 341; per la sintassi delle formazioni latine è fondamentale Rosen 1981):
(74) a. actio «azione»; vīsio «visione»
b. mansio < maneo «rimanere»
Altri suffissi deverbali sono -ti ...
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Il futuro anteriore (o futuro composto) è un tempo verbale dell’➔indicativo che esprime fatti proiettati nel futuro ma avvenuti prima di altri. Nell’esempio che segue:
(1) quando Maria si sveglierà, Luca [...] Ausiliatrice e la Chiesa del Sacro Cuore a Roma, avrà fondato 64 case salesiane in sei nazioni, e missioni in America Latina, e avrà 768 salesiani (Antonio M. Sicari, Il grande libro dei ritratti di Santi. Dall’antichità ai giorni nostri, p. 525 ...
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L’espressione accusativo con l’infinito si riferisce propriamente a una costruzione della grammatica latina classica in cui un verbo di dire (o di pensare, giudicare, sentire, ecc.) regge una proposizione [...] ’accusativo con l’infinito, fenomeno non particolarmente diffuso, è documentato in larga parte da testi tradotti, o volgarizzati, dal latino:
(2) non pertanto pensò una cosa di cotanto fatto non essere da abbandonare (Paolo Orosio, Delle Storie VI, 7 ...
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La formazione di nomi a partire da nomi è, fra i processi derivazionali che non prevedono cambiamento di parte del discorso, il più ricco di forme e diversificato semanticamente, lasciando da parte l’➔alterazione, [...] del diminutivo -olo, ma dall’uso del suffisso per nomi di mestieri di poco conto;
(e) -iere. Di origine latina ma di provenienza francese, ha in -iero una variante italianizzante molto meno impiegata (scudiero) e usata principalmente come suffisso ...
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FLAVIANO
Paolo Radiciotti
Grammatico, fiorì a Pavia al tempo del re longobardo Ratchis (744-749). Principale fonte su di lui è un luogo di Paolo Diacono (Historia Langobardorum, VI, 7) - Il breve capitolo [...] altomedioevale di grammatica, poté dimostrare che quei passi erano tratti dalla Ars grammatica scritta da Flavio Sosipatro Carisio, un grammatico latino della metà del sec. IV. D'altro canto, non a F. ma a Carisio vanno attribuiti i Libri Flaviani de ...
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ALBERICO da Marcellise
Mario Carrara
Nato in Verona dopo il 1340 da Guglielmo da Marcellise, fu molto probabilmente allievo del grammatico veronese Marzagaia. Sposò nel 1364 Lucia di Giovanni, scultore: [...] documenti del 1380 e del 1381. Tenne scuola di grammatica in una sua casa nella contrada di S. Matteo. Scrisse, in un latino contorto e oscuro, una Congratulatio, edita dal Biadego, per la nascita di Can Francesco, figlio di Antonio della Scala e di ...
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ARGOMENTO, COMPLEMENTO DI
Nell’analisi logica, il complemento di argomento indica la cosa o la persona della quale si parla.
Può essere introdotto dalle preposizioni di e su o da locuzioni ➔preposizionali [...]
Sul parlato (R. Sornicola)
L’uso più comune era quello con la preposizione di, che ricalcava il complemento di argomento latino, molto frequente in tanti capolavori dell’antichità (il De bello gallico di Cesare, il De senectute di Cicerone ecc.)
Dei ...
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Storico della lingua e saggista italiano (n. Castigliole Saluzzo, Cuneo, 1936); dal 1976 prof. di storia della lingua italiana all'univ. di Torino. Oltre a studi su diversi aspetti della lingua, letteraria [...] rivista 2000), una ricognizione del ricchissimo patrimonio di forme linguistiche legate a miti e credenze della civiltà contadina; Sicuterat. Il latino di chi non lo sa: Bibbia e liturgia nell'italiano e nei dialetti (1999; nuova ed. ampl. 2001), una ...
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traslitterazione In linguistica, trascrizione di un testo secondo un sistema alfabetico diverso dall’originale. La t. non mira tanto a dare un’interpretazione fonetica di un testo o a facilitarne la lettura [...] si traslittera e quella in cui si traslittera) entrambe alfabetiche: l’operazione di rendere con i segni dell’alfabeto latino scritture di tipo non alfabetico (per es. le scritture ideografiche del cinese e del giapponese) è detta più propriamente ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] degli europeismi riflettono il divenire d’Europa; Petralli (1992: 119 seg.) parla del «ruolo standardizzante a livello europeo del latino nel medioevo e ancora nell’Umanesimo e nel Rinascimento, del francese nel XVII, XVIII e XIX secolo (e anche nel ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...