Melodia vocale, per lo più svolta a lungo e lentamente entro un ambito non molto ampio.
Nel Medioevo il termine latino cantilena significava «canto» (nei Padri della Chiesa è designazione solita del canto [...] dei salmi) o «canzone» in genere e quindi anche le canzoni di gesta. In relazione alla teoria romantica che faceva derivare queste – come l’epos di Omero – da una precedente fioritura di canti popolari, ...
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DEVARÌS, Matteo (Matteo Greco o Matteo di Bari)
Massimo Ceresa
Nacque a Corfù intorno al 1505 da famiglia che professava il rito latino.
Ad appena otto anni fu condotto a Roma da Giano Lascaris o da [...] Sesto Empirico, ai ff. 454-455 del secondo volume il D. tentò di colmare una lacuna restituendo il testo greco da una traduzione latina. Altri codici corretti dal D. furono, fra gli altri, i Vat. gr. 398, 484, 589, 621, 627, 693, 728, 1204, 1338.
Nel ...
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Religione
L’amore che, secondo il concetto cristiano, unisce gli uomini con Dio e tra loro, attraverso Dio.
Il termine latino caritas, che implica insieme l’idea di stima e di benevolenza, è stato preferito [...] dagli scrittori cristiani ad amor, e quasi contrapposto a questo, come più preciso equivalente del greco ἀγάπη (contrapposto all’ἔρως). Per i cattolici, la c. è una delle tre virtù teologali, anzi, secondo ...
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Africano (m. 199). La sua elezione (189) a vescovo di Roma, dopo Eleuterio, dimostrò l'affermarsi in questa comunità dell'elemento latino-africano. Abile organizzatore, volle uniformare le pratiche religiose [...] delle diverse chiese. Contro la consuetudine degli Asiatici di solennizzare la Pasqua nel 14º giorno dal plenilunio di marzo, impose la celebrazione della festa per la domenica successiva a quella data. ...
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Canto alternato tra il solista e l’assemblea (o il coro), una delle più antiche formule del canto liturgico con testo latino. Nello stile polifonico, il canto dei solisti, a più voci, è piuttosto elaborato [...] contrappuntisticamente, mentre quello del coro è omofono o di una polifonia semplicissima. Nella liturgia latina si ha il r. sia nell’ufficio divino sia nella messa. Nell’ufficio divino il r. è in diretto rapporto con la lettura e costituisce la ...
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Pensatore e predicatore spagnolo (Granada 1504 - Lisbona 1588) dell'ordine dei domenicani, il cui nome secolare era Luis Sarría. Scrisse in latino (Rhetorica ecclesiastica, 1576), in portoghese e in castigliano [...] biografie, opuscoli devoti e sermoni. Le opere fondamentali restano però quelle ascetiche: El libro de la oración y meditación (1554); Guía de pecadores (1556); Compêndio da doutrina cristã (in port., ...
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Gesuita messicano (Veracruz 1729 - Bologna 1788). Soppressa la Compagnia di Gesù negli stati della Spagna (1767), trovò asilo a Bologna. Tradusse in latino l'Iliade (1776) e scrisse opere teologiche e [...] storiche, tra cui l'Historia de la Compañía de Jesús en Nueva España (3 voll., 1841-42) ...
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Ebraista cisterciense (n. Milano - m. 1697). Collaborò col confratello G. Bartolucci alla raccolta della Bibliotheca magna rabbinica; curò a sua volta una Bibliotheca latino-hebraica, con un'appendice [...] apologetica (Adventus Messiae) e uno studio sulla cronologia della Bibbia ...
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ANASTASIO Bibliotecario
Girolamo Arnaldi
Trascorse a Roma la prima giovinezza (Epistolae, p.440, 8-9) e sua lingua materna fu certamente il latino (Epistolae, pp. 423, 12 e 426, 7), non il greco, come [...] passione di Dionigi, tradotta da A. e da lui attribuita al patriarca Metodio, non è che una versione greca della passione latina di Ilduino: cfr. Théry, pp. 124 ss.).
A. ebbe sempre la netta consapevolezza della propria funzione di tra mite culturale ...
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Prelato (m. Parigi 1279). Cancelliere dell'università (1263) e vescovo di Parigi (1268); il suo nome è legato alla lotta contro l'averroismo latino, che coinvolgeva anche i rappresentanti di altre correnti [...] aristoteliche: nel 1270 condannò 15 proposizioni (di cui 13 averroistiche e 2 di Tommaso d'Aquino) e nel 1277 un più ampio elenco (219 proposizioni) che comprendeva molte tesi non averroistiche, alcune ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...