Filologo italiano (Cremona 1886 - Lido di Lavinio 1967). Insegnò filologia romanza (dal 1925) a Friburgo, poi a Milano e infine a Roma. Scolaro di F. Novati, del quale condusse a termine Le origini (1926) [...] della vallardiana Storia letteraria, derivò dal maestro il metodo dell'indagine scientifica e il garbo dell'esposizione storica. Condirettore degli Studi medievali e degli Studi romanzi, direttore di Cultura ...
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(o Numicio; lat. Numicus o Numicius) Piccolo fiume del Lazio che dal Monte Albano scendeva al Mar Tirreno per Lavinio; sacro al culto di Giove Indigete, identificato poi con Enea, e di Anna Perenna. Con [...] N. sono connessi il gentilizio Numicius e, forse, i nomi Numa e Numitore ...
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(lat. Lavinia) Mitica figlia di Latino, sposa di Enea dopo la vittoria su Turno. La leggenda è svolta soprattutto nell’Eneide di Virgilio. Livio la dice madre di Ascanio, Catone di un figlio postumo di [...] Enea, Silvio, capostipite dei re albani.
Secondo la leggenda, Enea diede il nome di L. alla città da lui fondata: Lavinio (lat. Lavinium), posta a 22 km da Roma sul sito dell’od. centro di Pratica di Mare. Fece parte della lega latina (6°-5° sec. a.C ...
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(lat. Ascanius) Secondo l’Iliade, condottiero dei Misi e dei Frigi dell’Ascania (nell’antica Bitinia). Dopo Omero fu collegato con la leggenda di Enea e con la tradizione della migrazione in Italia: nella [...] figlio giovinetto di Enea e di Creusa e con il cognome di Iulo il capostipite della gente Iulia. Morto Enea, avrebbe assunto il regno e, 30 anni dopo la fondazione di Lavinio, fondato Albalonga. Gli sarebbe succeduto il fratellastro Silvio, figlio di ...
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Mitici figli di Zeus (Διὸς κοῦροι), di nome Castore e Polluce, generati insieme con Elena dall’uovo di Leda, congiuntasi con Zeus trasformato in cigno. Compivano le loro gesta sempre uniti: Castore domatore [...] feste in tutta la Grecia. Furono venerati anche in ambiente latino-romano col nome di Castori (Castores): ebbero culto speciale a Lavinio, a Tuscolo e in Roma. La festa annua in Roma in onore dei D. si celebrava il 15 luglio, anniversario della ...
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(gr. Αἰνείας; lat. Aenēas) Mitico eroe della Troade, e più tardi del Lazio, le cui gesta occupano una parte notevole nell’Iliade e costituiscono il soggetto dell’Eneide. Nato sul monte Ida, da Afrodite [...] ed ebbe valore ufficiale. Nel Lazio E. combatte contro il re Latino o viene invece da lui accolto pacificamente; ne sposa la figlia Lavinia, ma Turno, a lei già promesso sposo, con l’aiuto di Mezenzio gli muove guerra. In una battaglia sulla riva del ...
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VENERE (Venus)
Giulio Giannelli
Divinità romana; non però, in Roma, molto antica, come dimostra l'assenza del suo nome nell'antico calendario romano e nei più vetusti documenti riferentisi al culto.
Il [...] santuarî di Venere: l'uno sorgeva nelle immediate vicinanze di Ardea, l'altro si trovava nel territorio fra questa città e Lavinio. In quest'ultimo la dea era venerata con l'epiteto di Fruti (forse da frutex, o da Frutii, nome, probabilmente, di ...
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(lat. Minerva) Antica divinità italica, entrata presto, probabilmente attraverso gli Etruschi, nel novero delle divinità dei Romani; in seguito fu identificata con la greca Atena. Il suo culto fu introdotto [...] : come la M. alata che compare su specchi etruschi, la M. Kurotròphos talvolta unita a Ercole, la M. Tritonia di Lavinio. Anche la M. romana si riallaccia ai modelli greci di Atena, e come protettrice delle arti, della tessitura e della filatura ...
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Poeta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, è il principe dei [...] eroismo dei guerrieri troiani che in cerca di una terra da coltivare e di una città da fondare giunsero ai lidi di Lavinio e ai colli, ancora selvosi, della futura Roma. Il triste pastore Aristeo, figlio di una dea, che vede morire i suoi armenti ...
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DESSÌ, Giuseppe
Angelo Pellegrino
Nacque a Villacidro (prov. di Cagliari) il 7 ag. 1909, da Francesco e da Maria Cristina Pinna.
Figlio di un ufficiale di carriera costretto a frequenti trasferimenti [...] . Saggio su G. D., Firenze 1977; La poetica di G. D. e il mito Sardegna. Atti del Convegno, Cagliari 1986; C. Lavinio, Coscienza del plurilinguismo e scelte linguistiche nella narrativa di G. D., in Studi novecenteschi, 1986, n. 31, pp. 65-85; Encicl ...
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lavinio
lavìnio agg. [dal nome di Lavinia, personaggio della mitologia latina, figlia di Latino e sposa di Enea (dopo la sua vittoria su Turno), che da lei denominò la città di Lavinio], letter. raro. – Discendente da Lavinia ed Enea (quindi...
lavina
s. f. [lat. tardo labīna, der. di labi «cadere, scivolare»]. – Valanga di neve invernale o primaverile; talvolta col nome di lavine si indicano le frane di pietrame, mentre le valanghe di neve polverosa vengono dette slavine.